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27/02/2018 - Comune e Territorio

CONSIGLIERA VITTORIA PIZZOLITTO CHIEDE 3 VIE INTITOLATE A DONNE

Portogruaro: C'č Mozione approvata all'unanimitā in Consiglio Comunale !

27 Febbraio 201


NOTA Faccio notare che delle 10 Vie con nomi di Donna, solo le Frazioni di Summaga e Portovecchio rientrano in questo elenco, tutte le altre rimangono escluse... G.B.


 

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

di Portogruaro, Gastone Mascarin

Alla Sig.ra Sindaco Maria Teresa Senatore

 

OGGETTO: LETTERA APERTA

“TOPONOMASTICA AL FEMMINILE”

 

 

Il Consiglio Comunale di Portogruaro del 29 marzo 2017, ha votato unitariamente una Mozione promossa dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità che aderisce alla campagna “8 marzo: 3 donne 3 strade” dell’Associazione Toponomastica Femminile, mozione che impegnava Sindaco e Giunta a individuare tre prossime aree di circolazione o edifici pubblici da intitolare alla memoria di altrettante donne: una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera, per unire le tre anime del Paese. (*) 

A distanza di un anno, e nell’approssimarsi dell’8 marzo, sono a chiederle di convocare un’apposita commissione per le Pari Opportunità per onorare l’impegno assunto con la mozione citata e provvedere all’intitolazione al femminile di tre strade o tre luoghi del nostro territorio comunale, per recuperare alla memoria collettiva la figura e la biografia di donne che hanno contribuito con il loro operato, la loro testimonianza e la loro vita al progresso delle arti e delle scienze e della democrazia in Italia.

L’Associazione Toponomastica femminile, sorta all’inizio del 2012 come gruppo di donne sui social, si è via via affermata a livello nazionale tanto da meritarsi il riconoscimento dell’ANCI, dando vita a tutta una serie di iniziative culturali per modificare “l'immaginario collettivo, che considera le donne più corpi che persone” e restituire visibilità culturale all'elemento femminile, troppo spesso occultato dalla storia.

“Essere raccontate per tornare ad esistere” è uno slogan efficace che riassume in sé il carattere di questa iniziativa, con la quale l’Associazione punta a modificare la Toponomastica delle nostre vie, piazze, parchi intitolate per la maggior parte ad uomini e per la quale ha svolto un accurato censimento di tutti i comuni d’Italia.

A Portogruaro, si può leggere che, su 497 strade:

- 200 strade portano il nome di un uomo;

- solamente 10 strade portano il nome di una donna: 1 via è dedicata a Santa Maria; 4 vie sono intitolate al nome di sante: Santa Giustina, Sant'Agnese Sant'Elisabetta Sant'Elisabetta di Summaga; 5 sono intitolate a scrittrici: Grazia Deledda, Maria Montessori, Elsa Morante, Ada Negri, Matilde Serao.

E’ evidente che, almeno per il prossimo futuro, questa tendenza debba essere invertita, che l’A.C. faccia in modo che le intitolazioni d’ora in avanti delle vie, piazze, rotonde, piste ciclabili, ecc. riguardino anche le donne per dare un segnale importante rispetto al tema delle Pari Opportunità.

Con la presente, mi sento di avanzare in tal senso una proposta che riguarda tre figure di donne:

- per la città di Portogruaro propongo, Igea “Lenci” Sartorelli (Povoletto 1926 – Portogruaro 2016) artista apprezzata e pittrice di fama, nonché insegnante di Educazione Artistica per molti anni nelle scuole medie di Concordia Sagittaria e Portogruaro;

- quale figura di donna di rilevanza nazionale propongo Maria Pezzè Pascolato (Venezia 1869 – Venezia 1933), scrittrice, traduttrice, pedagogista;

- quale donna di rilevanza europea ed internazionale propongo Simone Veil (Nizza 1927 – Parigi 2017) di religione ebraica, sopravvissuta ad Auschwitz, nominata primo Presidente e primo Presidente Donna del Parlamento europeo.

Ricordo infine che Portogruaro, dopo l’avvenuta sottoscrizione nel 2006 della Carta Europea per l’uguaglianza e le pari opportunità delle donne e degli uomini nella vita locale, e con il lavoro prodotto dalla commissione comunale delle Pari Opportunità, ha fatto propri i valori fondanti una società senza discriminazione di genere, mediante iniziative utili a sensibilizzare i cittadini e gli amministratori sulle problematiche della parità di genere e avviare un processo di partecipazione delle donne alla vita amministrativa con il progetto “Gentilmente”, la ricerca sulle “Donne del Portogruarese”, la partecipazione di genere al PAT.

Confido, pertanto, che la presente trovi positivo riscontro, e colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

 

 Pizzolitto Vittoria

Consigliera Comunale

Portogruaro 26 febbraio 2018

 

A seguire alcune brevi note autobiografiche

delle tre figure femminili proposte.

 

Igea Sartorelli “Lenci” (1926-2016)

Scomparsa a Portogruaro all’età di 90 anni, la pittrice, scultrice Igea Sartorelli, conosciuta da tutti come “Lenci”, era nata in Friuli a Povoletto (UD) nel 1926. “A causa della guerra nel 1944 - scrive di lei Alessio Alessandrini - ha dovuto lasciare il suo paese, trasferendosi prima a Sesto al Reghena e poi a Portogruaro. A Sesto al Reghena, Lenci ha conosciuto il pittore De Rocco che stava restaurando alcuni affreschi dell’Abbazia. Questo incontro ha fatto nascere in lei la passione per l’arte e la pittura tanto che, spinta dallo stesso pittore, ha iniziato a studiare all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Grazie a De Rocco, Lenci ha potuto conoscere altri pittori importanti di San Vito al Tagliamento come Zuccheri, Micheli e Tramontin, formati attorno alla figura di Pier Paolo Pasolini, che la stessa Lenci ha avuto modo di conoscere ed apprezzare”.

Allieva di Guido Cadorini e del maestro incisore Giovanni Giuliani all’Accademia Belle Arti di Venezia, Lenci Sartorelli si è affermata come artista, apprezzata a livello nazionale per la sua opera, con le nature morte e i paesaggi che spesso hanno come tema i Colli Euganei o Asolani, le montagne del Cadore, oppure Portofino, la costa adriatica, Cortellazzo, Grado, le spiagge.

Scriveva Paolo Rizzi in occasione della mostra di Lenci Sartorelli al Centro Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave nel 2005. “La natura è stata per l’artista fin dagli anni Cinquanta, amore ed ispirazione e quei fili d’erba, quei cespugli, quegli intrichi, quegli arabeschi di felci, quelle spighe, quei canneti, quelle siepi fiorite, quei germogli erano pulsioni di vita.[…] Era così vicina alla natura da non tralasciare nemmeno i materiali come il legno. Ne era gelosa custode, fedele interprete. Raccoglieva tronchi secchi buttati a riva dalla risacca, li ricomponeva, dava loro talvolta una apparenza antropomorfica, li rimetteva in vita”.

A Portogruaro aveva esposto la sua prima mostra nel 1951 nel locale oggi occupato dal ristorante Pilsen. Il primo a comprare tre dei suoi quadri – ricorda ancora Alessio Alessandrini - è stato il conte Gaetano Marzotto e questo per lei ha rappresentato un grande passo avanti nella sua carriera. Lenci non ha mai smesso di dipingere e a lei si deve anche il secondo Piatto d’Autore per la Fiera di Sant’Andrea a Portogruaro.

Verso la fine degli anni ’60, Lenci Sartorelli si indirizza verso poetiche informali e le sue opere contemplano “spazi ed eventi cosmogonici”: da qui le sue Nuvole elettriche, le sue Galassie, le sue Visioni spaziali. Ha esposto in importanti città italiane ed europee e nel 2014/2015, per la sua ultima personale, ha scelto di esporre a Portogruaro, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita.

La mostra di pittura, scultura e grafica dal titolo "Di terra e di acqua. Pittura grafica scultura" curata da Flavia Benvenuto Strumendo è stata articolata in più sedi espositive, coinvolgendo, oltre lo spazio dei Molini, anche la Sala Colonne del Collegio Marconi e per l'occasione è stato presentato il libro “La memoria dipinta”, a cura di Marcello De Vecchi, edito all’associazione Toulouse Lautrec con il contributo della Fondazione Santo Stefano.

Nel libro, Lenci Sartorelli traccia il suo percorso artistico con toni autobiografici, quasi un testamento dell’artista e della donna. Scrive infatti che il suo mondo interiore, la sua arte espressiva erano indubbiamente “mitigati dalle esperienze autobiografiche, dalla eredità artistica famigliare, dalle gite e dai viaggi compiuti in compagnia degli stessi genitori ed amici di famiglia, nonché dai contatti e dal confronto con gli artisti che essa ha intrattenuto, ma allo spettatore pare essere qualcosa di radicato nella sua stessa essenza”.

Accanto all’attività pittorica, Lenci Sartorelli ha insegnato, per molti anni, Educazione Artistica nelle scuole medie di Concordia Sagittaria e di Portogruaro.

In una intervista rilasciata allo psicologo Giuliano Bidoli, nel luglio del 2016, Lenci Sartorelli indica tre valori per lei centrali nello sviluppo della sua personalità e del suo talento artistico: modestia, cultura e “capacità di vedere”:

- modestia in quanto valore umano e professionale importante, non ci si può presentare come veri artisti se non c’è una cultura ed una professionalità adeguata;

- cultura in quanto senza ambienti culturali non esiste il confronto storico, la crescita personale, la condivisione emotiva;

- capacità di vedere in quanto valore umano e professionale, che permette di rendere un quadro emozionante, capace di trasmettere un’emozione.

Per Lenci Sartorelli, l’arte come cultura, crescita professionale, capacità di emozionare.

 

Maria Pezzé Pascolato (1869-1933)

Nacque a Venezia 15 aprile 1869 e morì il 22 febbraio 1933. Dopo essersi laureata alla facoltà di Lettere e Filosofia di Padova, inizia a studiare in forma privata diverse lingue straniere. Curò in tal modo la traduzione di diversi autori importanti stranieri: fra gli altri, Hans Christian Andersen che nel 1904 vide la prima edizione in Italia delle sue 40 novelle. Fu autrice di numerosi titoli di letteratura per l’infanzia e fu docente alla Cà Foscari che istituì per lei una cattedra di italiano. Ha collaborato con importanti riviste del suo tempo ed ebbe scambi culturali con figure di spicco della cultura italiana come Giosuè Carducci e Giovanni Gentile che la volle come membro della Commissione governativa incaricata di selezionare i libri da adottare nelle scuole elementari, insieme ad intellettuali come Piero Calamandrei e Giuseppe Prezzolini, sotto la presidenza del pedagogista e filosofo Giuseppe Lombardo Radice.

Non ebbe figli e questo la portò a riversare il suo impegno sociale e di educatrice nei confronti dell’infanzia abbandonata. La sua intensa attività nel campo dell’assistenza e della solidarietà, iniziò tra le fila della Croce Rossa Italiana e proseguì, a partire dal 1898, nel Circolo per la cultura etico-sociale di Venezia, dove teneva lezioni gratuite per le giovani operaie. Fu tra le patronesse dell’Educatorio Rachitici Regina Margherita e del Pro-Schola per la refezione, e nel 1910 fondò, assieme a Rosa Zenoni Politeo, la Mutualità scolastica. Nel 1927 assunse la direzione provinciale dell'Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell'Infanzia. Si occupò dell’organizzazione delle colonie estive per bambini in tutto il territorio della provincia veneta e fondò la prima biblioteca dell’infanzia di Venezia.

 

Simone Veil (1927-2017)

Nata nel 1927 a Nizza, e morta a Parigi il 30 giugno 2017. Di religione ebraica, Simone fu arrestata ad appena 16 anni, nel 1944, dalle SS e trasferita assieme alla madre Yvonne e alla sorella Madeleine in Germania, nel campo di sterminio di Auschwitz dove le tatuano sul braccio il numero identificativo 78561. Fu l’unica sopravvissuta con la sorella della sua famiglia e venne liberata dagli alleati il 27 gennaio 1945, oggi giorno della memoria. Laureatasi in Legge, inizia la carriera di magistrato che la porterà nel 1970 al ruolo di segretario generale del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 1971 entra nel consiglio di amministrazione della TV pubblica ed inizia il suo impegno e la sua passione per la politica. Il premier Jacques Chirac la nomina al ministero della salute e diventa prima donna in Francia a essere titolare di un dicastero. Sarà ministro della salute anche nel 1993 con il premier Edouard Balladur.

Dal 1979 al 1982, è stata il primo presidente eletto e il primo presidente donna del Parlamento europeo. Fu membro del Consiglio Costituzionale, presidente della Fondazione per la memoria della Shoah, membro dell'Accademia di Francia. Simone Veil è considerata una delle persone più amate e stimate trasversalmente dal suo paese.



 
LETTERA_APERTA_PIZZOLITTO_TOPONOMASTICA_AL_FEMMINILE_.pdf

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MOZIONE_TOPONOMASTICA_FEMMINILE_APPROVATA_29_03_2017_.pdf

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