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31/05/2015 - Primo piano e Cronaca

SUICIDA CANDIDATO CONSIGLIERE, FEDERICO AVEVA SOLO 27 ANNI

Si e' impiccato a poco ore dall'apertura dei Seggi, su Facebook il suo addio

31 Maggio 2015


VIGEVANO

CANDIDATO CONSIGLIERE

SUICIDA A 27 ANNI...

 

Impossibile capire esattamente cosa passa per la testa di una persona che ha deciso di togliersi la vita, credo che talvolta nemmeno si debba farlo, per questione di delicatezza e di rispetto verso chi è stato sopraffatto dalla realtà quotidiana e dal contesto in cui vive e avendo capito di non avere le forze per sopportare tale situazione, ha preferito arrendersi e andarsene...

Federico lo ha fatto in un modo “vecchio”, impiccandosi a casa sua a poche ore dall’apertura dei Seggi della sua città dove si era candidato Consigliere comunale, ma avendo soltanto 27 anni, lo ha comunicati in modo “nuovo”, figlio dell’era della Comunicazione, ha affidato a Facebook (clicca qui) le sue ultime parole di commiato, parole che dovrebbero fare riflettere…

Si dice spesso che mai come in questa era tecnologica il mondo sia così tanto velocemente cambiato, e  abbia fatto progressi scientifici e tecnici inimmaginabili, eppure si continua morire di fame, si sono guerre sanguinose  e spietate, e la disuguaglianza tra Stati e Continenti è ben lontana da trovare una sua equità…

Nemmeno in una Società civile come la nostra, almeno così ci illudiamo di considerarla, riusciamo ad evitare che si muoia per “mal di vivere”, dove il progresso prima accennato, non ha rimosso gli antichi mali dell’uomo, la mancanza d’amore, la solitudine, la depressione, il sentirsi soli anche in mezzo alla gente, sentirsi diversi e senza via d’uscita…

Nemmeno la Politica ha salvato Federico, forse ha capito che nemmeno quella gli avrebbe dato ciò che gli manca, e ha così deciso di arrendersi, ecco io alla Politica chiedo di  interrogarsi sui perché…

 

G.B

 

 

 


 

 

L'addio di Federico

nella sua pagina Facebook

 

Amore, sofferenza, depressione, solitudine, amore, sofferenza, depressione, solitudine…la vita si ripete, è ciclica, è un cerchio gioioso (secondo molti) dal quale mi sento sempre più escluso. Essa ride vedendo i miei sentimenti bistrattati, si rattrista quando la mia speranza riprende vita, si adira quando il mio cuore riprende a palpitare, palpitare d’amore. Un cuore forato, come una staccionata chiodata dalla quale vengono rimossi gli arrugginiti chiodi della sofferenza...i segni rimangono e si accumulano col tempo. La mente non riesce a compensare, è anch’essa esausta. Il desiderio di un eterno riposo incalza sempre più, è ormai parte di me, il mio vero compagno, unico e stabile, lo stesso che ho tanto cercato tra la gente e che nemmeno in un oceano di illusione ho scovato, convinto qual ero di trovare qualcuno capace di ricevere e custodire la mia dolcezza anziché tradire la mia sensibilità.
Mi sento sempre più stretto in questa umanità illusoria, falsa, priva di fondamenta e serietà, che lacera i propri sentimenti con la naturalezza di quando si respira, respiri di soddisfazione per aver ferito qualcuno. Per questo motivo non vedo più alcun senso di mantenermi in vita allo stato attuale, ridotto ad essere solo persino in compagnia, privo di vitalità e di stimoli, con un malessere forte e costante che lacera il petto ma che, finora, sono riuscito a mascherare con un sorriso.
Mi scuso con tutti coloro che mi hanno amato, che mi hanno voluto bene, che hanno anche solo rivolto un pensiero positivo nei miei confronti; mi scuso anche con coloro che ho amato, coloro ai quali ho voluto bene, coloro ai quali ho donato qualche sprazzo di felicità persino in contesti poco rosei. Mamma, papà, Ricky, nonna, tutti gli altri miei familiari e amici, sono consapevole che questo gesto sia una scelta codarda ed egoistica, da debole, ma non ho più voglia di affrontare questa realtà. Non piangete, non ne vale la pena.

Vi ho amato, anche se a modo mio.

Federico

 

 




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