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VILLA COMUNALE NEGATA PER UN INCONTRO PUBBLICO SULLE FOIBE !

Il Comune di Portogruaro dice NO al “Collettivo Stella Rossa”… Perchè mai ?

5 Febbraio 2017 (In copertina le foto dell’Incontro spostato al “Spessotto”… clicca qui)


 

FOIBE E MANIPOLAZIONI

 

PORTOGRUARO COME PORDENONE

LA SENATORE COME CIRIANI

LA FOGLIANI COME TROPEANO

LA CULTURA COME SPAZZATURA !

 

Negata la Sala Caminetto al “Collettivo Stella Rossa”, dopo il NO dell’assessore alla Cultura di Pordenone, Pietro Tropeano, eccoti sulla stessa “lunghezza d’onda” il NO dell’Amministrazione di Portogruaro…

Si trattava di un incontro pubblico sulle FOIBE, con un punto di vista storico derivato da delle ricerche e illustrate dallo studioso Piero Purini, il titolo dell’evento parlava chiaro: I GIORNI DEI RICORDI “Storia storiografia e manipolazioni sulle Foibe e il Confine orientale”. 

Una incredibile CENSURA, come le motivazioni date dall’assessore Tropeano a Pordenone:

 “in riferimento alla richiesta di utilizzo della saletta conferenze “T. Degan” della Biblioteca civica per il 10 febbraio p.v. alle h. 20,45 per la realizzazione di una conferenza genericamente definita “Su confini orientali”, che risulta già pubblicizzata on line in assenza della relativa concessione di autorizzazione, si comunica che non è possibile concedere la sala in quanto i contenuti della Conferenza non rientrano tra quelli ritenuti culturalmente validi da parte di questa Amministrazione comunale”. (*)

In attesa di sapere le motivazioni del sindaco Maria Teresa Senatore o dell’Assessore alla Cultura Ketty Fogliani, viene da chiedersi e da riflettere sulle concessioni di spazi espositivi e sale per conferenze ai “fascisti del terzo millennio”, di casa nel Palazzo Municipale di Portogruaro, dove sembra che Alessandro Ciriani sia preso come esempio…

Allora è vero, Portogruaro sta cambiando, a quando il saluto romano ?

 

 

AGGIORNAMENTO del 08.02.2017

L’Incontro pubblico e Conferenza sulle FOIBE, spostato poi allo “Spessotto”, ha avuto un enorme successo e nessunissimo incidente o contestazioni politiche da parti “contrapposte”, il che fa assumere un aspetto ancora più ASSURDO alle motivazioni del “primo rifiuto” (clicca qui) date dal sindaco di Concordia Sagittaria Claudio Odorico, che ora ben sappiamo, NON E IL SINDACO DI TUTTI !

Anche le motivazione della REVOCA date dal sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore, ci appaiono inconsistenti (clicca qui), seguite sulla stessa linea dal vicesindaco Ketty Fogliani sulla stampa locale (clicca qui), anche loro non sono sindaco e vicesindaco di tutti, ma questo già lo si era intuito, nessuna sorpresa, semmai un conferma !!

 

 

G.B.

 

 


 

ARTICOLI IN ARCHIVIO…

 

FOIBE:
04/02/2017 – Succede in Città / Eventi

FOIBE: “I GIORNI DEI RICORDI” TRA STORIA E TANTE MANIPOLAZIONI !

Portogruaro: Incontro pubblico in Villa Comunale, Sabato 4 febbraio…

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COSA SAPPIAMO DELL’INDUSTRIA E COMMERCIO DELLE ARMI ?

Portogruaro: Nel mese della Pace, in linea con il Messaggio del Papa

7 Gennaio 2017


La violenza e la pace sono all’origine

di due opposti modi di costruire

LA SOCIETA’

 

Cosa sappiamo dell’industria

e commercio delle armi ?

 

Relatore: dott. GIORGIO BERETTA

Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere

e le politiche di difesa e sicurezza (OPAL), onlus di Brescia

 

12 Gennaio 2017, ore 19.00-21.00

 

Portogruaro, Via Seminario, presso l’ex Palazzo vescovile

 

In occasione del mese della pace, sul tema della nonviolenza, in linea con il Messaggio del Papa (*) per il 1 gennaio, Giornata Mondiale della Pace:

Il forum Incontri Ecclesiali di Impegno Civile e Politico e la Commissione diocesana Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato  organizzano l’incontro per interrogarci su cosa sappiamo dell’industria e commercio delle armi. (Locandina , clicca qui)

 


La Santa Sede 

 

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

FRANCESCO 

PER LA CELEBRAZIONE DELLA

L GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

 

1° GENNAIO 2017

 

La nonviolenza:

stile di una politica per la pace

 

1. All’inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l’immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda»[1] e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita.

Questo è il Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace. Nel primo, il beato Papa Paolo VI si rivolse a tutti i popoli, non solo ai cattolici, con parole inequivocabili: «E’ finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano progresso (non le tensioni di ambiziosi nazionalismi, non le conquiste violente, non le repressioni apportatrici di falso ordine civile)». Metteva in guardia dal «pericolo di credere che le controversie internazionali non siano risolvibili per le vie della ragione, cioè delle trattative fondate sul diritto, la giustizia, l’equità, ma solo per quelle delle forze deterrenti e micidiali». Al contrario, citando la Pacem in terris del suo predecessore san Giovanni XXIII, esaltava «il senso e l’amore della pace fondata sulla verità, sulla giustizia, sulla libertà, sull’amore».[2] Colpisce l’attualità di queste parole, che oggi non sono meno importanti e pressanti di cinquant’anni fa.

In questa occasione desidero soffermarmi sulla nonviolenza come stile di una politica di pace e chiedo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali. Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme.

Un mondo frantumato

2. Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi. Non è facile sapere se il mondo attualmente sia più o meno violento di quanto lo fosse ieri, né se i moderni mezzi di comunicazione e la mobilità che caratterizza la nostra epoca ci rendano più consapevoli della violenza o più assuefatti ad essa.

In ogni caso, questa violenza che si esercita “a pezzi”, in modi e a livelli diversi, provoca enormi sofferenze di cui siamo ben consapevoli: guerre in diversi Paesi e continenti; terrorismo, criminalità e attacchi armati imprevedibili; gli abusi subiti dai migranti e dalle vittime della tratta; la devastazione dell’ambiente. A che scopo? La violenza permette di raggiungere obiettivi di valore duraturo? Tutto quello che ottiene non è forse di scatenare rappresaglie e spirali di conflitti letali che recano benefici solo a pochi “signori della guerra”?

La violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato. Rispondere alla violenza con la violenza conduce, nella migliore delle ipotesi, a migrazioni forzate e a immani sofferenze, poiché grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. Nel peggiore dei casi, può portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti.

La Buona Notizia

3. Anche Gesù visse in tempi di violenza. Egli insegnò che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive» (Mc 7,21). Ma il messaggio di Cristo, di fronte a questa realtà, offre la risposta radicalmente positiva: Egli predicò instancabilmente l’amore incondizionato di Dio che accoglie e perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici (cfr Mt 5,44) e a porgere l’altra guancia (cfr Mt 5,39). Quando impedì a coloro che accusavano l’adultera di lapidarla (cfr Gv 8,1-11) e quando, la notte prima di morire, disse a Pietro di rimettere la spada nel fodero (cfr Mt 26,52), Gesù tracciò la via dellanonviolenza, che ha percorso fino alla fine, fino alla croce, mediante la quale ha realizzato la pace e distrutto l’inimicizia (cfr Ef 2,14-16). Perciò, chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio, diventando così a sua volta strumento di riconciliazione, secondo l’esortazione di san Francesco d’Assisi: «La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori».[3]

Essere veri discepoli di Gesù oggi significa aderire anche alla sua proposta di nonviolenza. Essa – come ha affermato il mio predecessore Benedetto XVI – «è realistica, perché tiene conto che nel mondo c’è troppa violenza, troppa ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un di più di amore, un di più di bontà. Questo “di più” viene da Dio».[4] Ed egli aggiungeva con grande forza: «La nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l’atteggiamento di chi è così convinto dell’amore di Dio e della sua potenza, che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell’amore e della verità. L’amore del nemico costituisce il nucleo della “rivoluzione cristiana”».[5] Giustamente il vangelo dell’amate i vostri nemici (cfr Lc 6,27) viene considerato «la magna charta della nonviolenza cristiana»: esso non consiste «nell’arrendersi al male […] ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia».[6]

Più potente della violenza

4. La nonviolenza è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così. Quando Madre Teresa ricevette il premio Nobel per la Pace nel 1979, dichiarò chiaramente il suo messaggio di nonviolenza attiva: «Nella nostra famiglia non abbiamo bisogno di bombe e di armi, di distruggere per portare pace, ma solo di stare insieme, di amarci gli uni gli altri […] E potremo superare tutto il male che c’è nel mondo».[7] Perché la forza delle armi è ingannevole. «Mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro, ci sono i poveri operatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra, un’altra, un’altra, danno la vita»; per questi operatori di pace, Madre Teresa è «un simbolo, un’icona dei nostri tempi».[8] Nello scorso mese di settembre ho avuto la grande gioia di proclamarla Santa. Ho elogiato la sua disponibilità verso tutti attraverso «l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. […] Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini – dinanzi ai crimini! – della povertà creata da loro stessi».[9] In risposta, la sua missione – e in questo rappresenta migliaia, anzi milioni di persone – è andare incontro alle vittime con generosità e dedizione, toccando e fasciando ogni corpo ferito, guarendo ogni vita spezzata.

La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare, sono spesso leader di nonviolenza, come, ad esempio, Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta nonviolenta (pray-ins) ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia.

Né possiamo dimenticare il decennio epocale conclusosi con la caduta dei regimi comunisti in Europa. Le comunità cristiane hanno dato il loro contributo con la preghiera insistente e l’azione coraggiosa. Speciale influenza hanno esercitato il ministero e il magistero di san Giovanni Paolo II. Riflettendo sugli avvenimenti del 1989 nell’Enciclica Centesimus annus (1991), il mio predecessore evidenziava che un cambiamento epocale nella vita dei popoli, delle nazioni e degli Stati si realizza «mediante una lotta pacifica, che fa uso delle sole armi della verità e della giustizia».[10] Questo percorso di transizione politica verso la pace è stato reso possibile in parte «dall’impegno non violento di uomini che, mentre si sono sempre rifiutati di cedere al potere della forza, hanno saputo trovare di volta in volta forme efficaci per rendere testimonianza alla verità». E concludeva: «Che gli uomini imparino a lottare per la giustizia senza violenza, rinunciando alla lotta di classe nelle controversie interne ed alla guerra in quelle internazionali».[11]

La Chiesa si è impegnata per l’attuazione di strategie nonviolente di promozione della pace in molti Paesi, sollecitando persino gli attori più violenti in sforzi per costruire una pace giusta e duratura.

Questo impegno a favore delle vittime dell’ingiustizia e della violenza non è un patrimonio esclusivo della Chiesa Cattolica, ma è proprio di molte tradizioni religiose, per le quali «la compassione e la nonviolenza sono essenziali e indicano la via della vita».[12] Lo ribadisco con forza: «Nessuna religione è terrorista».[13] La violenza è una profanazione del nome di Dio.[14] Non stanchiamoci mai di ripeterlo: «Mai il nome di Dio può giustificare la violenza. Solo la pace è santa. Solo la pace è santa, non la guerra!».[15]

La radice domestica di una politica nonviolenta

5. Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia. È una componente di quella gioia dell’amore che ho presentato nello scorso marzo nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, a conclusione di due anni di riflessione da parte della Chiesa sul matrimonio e la famiglia. La famiglia è l’indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono.[16] Dall’interno della famiglia la gioia dell’amore si propaga nel mondo e si irradia in tutta la società.[17] D’altronde, un’etica di fraternità e di coesistenza pacifica tra le persone e tra i popoli non può basarsi sulla logica della paura, della violenza e della chiusura, ma sulla responsabilità, sul rispetto e sul dialogo sincero. In questo senso, rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica.[18] Con uguale urgenza supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini.

Il Giubileo della Misericordia, conclusosi nel novembre scorso, è stato un invito a guardare nelle profondità del nostro cuore e a lasciarvi entrare la misericordia di Dio. L’anno giubilare ci ha fatto prendere coscienza di quanto numerosi e diversi siano le persone e i gruppi sociali che vengono trattati con indifferenza, sono vittime di ingiustizia e subiscono violenza. Essi fanno parte della nostra “famiglia”, sono nostri fratelli e sorelle. Per questo le politiche di nonviolenza devono cominciare tra le mura di casa per poi diffondersi all’intera famiglia umana. «L’esempio di santa Teresa di Gesù Bambino ci invita alla pratica della piccola via dell’amore, a non perdere l’opportunità di una parola gentile, di un sorriso, di qualsiasi piccolo gesto che semini pace e amicizia. Una ecologia integrale è fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo».[19]

Il mio invito

6. La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario e coerente con i continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli. Gesù stesso ci offre un “manuale” di questa strategia di costruzione della pace nel cosiddetto Discorso della montagna. Le otto Beatitudini (cfr Mt 5,3-10) tracciano il profilo della persona che possiamo definire beata, buona e autentica. Beati i miti – dice Gesù –, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cuore, coloro che hanno fame e sete di giustizia.

Questo è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l’impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace; a dare prova di misericordia rifiutando di scartare le persone, danneggiare l’ambiente e voler vincere ad ogni costo. Questo richiede la disponibilità «di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo».[20] Operare in questo modo significa scegliere la solidarietà come stile per fare la storia e costruire l’amicizia sociale. La nonviolenza attiva è un  modo per mostrare che davvero l’unità è più potente e più feconda del conflitto. Tutto nel mondo è intimamente connesso.[21] Certo, può accadere che le differenze generino attriti: affrontiamoli in maniera costruttiva e nonviolenta, così che «le tensioni e gli opposti [possano] raggiungere una pluriforme unità che genera nuova vita», conservando «le preziose potenzialità delle polarità in contrasto».[22]

Assicuro che la Chiesa Cattolica accompagnerà ogni tentativo di costruzione della pace anche attraverso la nonviolenza attiva e creativa. Il 1° gennaio 2017 vede la luce il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che aiuterà la Chiesa a promuovere in modo sempre più efficace «i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato» e della sollecitudine verso i migranti, «i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura».[23] Ogni azione in questa direzione, per quanto modesta, contribuisce a costruire un mondo libero dalla violenza, primo passo verso la giustizia e la pace.

In conclusione

7. Come da tradizione, firmo questo Messaggio l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Maria è la Regina della Pace. Alla nascita di suo Figlio, gli angeli glorificavano Dio e auguravano pace in terra agli uomini e donne di buona volontà (cfr Lc 2,14). Chiediamo alla Vergine di farci da guida.

«Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti e molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla».[24] Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con l’azione, a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune. «Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace».[25]

 

Dal Vaticano, 8 dicembre 2016

 

Francesco


[1] Esort. ap. Evangelii gaudium, 228.

[2] Messaggio per la celebrazione della 1a Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 1968.

[3] «Leggenda dei tre compagni»: Fonti Francescane, n. 1469.

[4] Angelus, 18 febbraio 2007.

[5] Ibid.

[6] Ibid.

[7] Madre Teresa, Discorso per il Premio Nobel, 11 dicembre 1979.

[8] Meditazione “La strada della pace”, Cappella della Domus Sanctae Marthae, 19 novembre 2015.

[9] Omelia per la canonizzazione della Beata Madre Teresa di Calcutta, 4 settembre 2016.

[10] N. 23.

[11] Ibid.

[12] Discorso nell’Udienza interreligiosa, 3 novembre 2016.

[13] Discorso al 3° Incontro mondiale dei movimenti popolari, 5 novembre 2016.

[14] Cfr Discorso nell’Incontro con lo Sceicco dei Musulmani del Caucaso e con Rappresentanti delle altre Comunità religiose, Baku, 2 ottobre 2016.

[15] Discorso, Assisi, 20 settembre 2016.

[16] Cfr Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 90-130.

[17] Cfr ibid., 133.194.234.

[18] Cfr Messaggio in occasione della Conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, 7 dicembre 2014.

[19] Enc. Laudato si’, 230.

[20] Esort. ap. Evangelii gaudium, 227.

[21] Cfr Enc. Laudato si‘, 16.117.138.

[22] Esort. ap. Evangelii gaudium, 228.

[23] Lettera apostolica in forma di “Motu proprio” con la quale si istituisce il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, 17 agosto 2016.

[24] Regina Caeli, Betlemme, 25 maggio 2014.

[25] Appello, Assisi, 20 settembre 2016.

 


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IL GALA DI NATALE AL RUSSOLO: VENERDI’ 23, CONCERTO RINVIATO !

Al Teatro di Portogruaro, per motivi organizzativi e a data da destinarsi…

19 Dicembre 2016


 

Gala di Natale al Russolo:

CONCERTO RINVIATO

 

Si avvisa il gentile pubblico che, a causa di motivi organizzativi,

il Concerto inizialmente programmato per venerdì 23 dicembre

è STATO RINVIATO a data da destinarsi.

 

RIMBORSO BIGLIETTI

I biglietti acquistati potranno essere rimborsati portandoli in biglietteria in uno dei seguenti giorni:

martedì 20 dicembre dalle 18.00 alle 19.30

giovedì 22 dicembre dalle 18.00 alle 19.30

venerdì 23 dicembre dalle 18.00 alle 21.00

 

Per info e chiarimenti: info@fmsantacecilia.it  – 0421 270069

 

 

Gala di Natale: CONCERTO RINVIATO

 


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NEL RICORDO DI OTTORINO FAVA IL RITROVO A FRATTA DI FOSSALTA

Nel 10°anniversario della sua scomparsa, un vita operosa spesa nel Sociale

9 Dicembre 2016


Comune di Fossalta di Portogruaro

 

COMUNICATO STAMPA

 

L’Amministrazione comunale intende ricordare la persona e l’operato di Ottorino Fava, nel decimo anno dalla sua scomparsa, attraverso le testimonianze di alcuni amici e operatori che con lui hanno condiviso l’intenso percorso di vita.

Nato a Fossalta di Portogruaro nel 1954, appena diplomato ha trovato lavoro presso le Industrie Zignago. Nel contempo ha lavorato nell’ambito parrocchiale quale animatore dei gruppi spontanei, sua l’idea dell’”Estate Serena”, e con don Vittorio Menaldo ha organizzato i campi estivi in Cimolais.

Nell’ambito civile nel 1980 è stato eletto consigliere comunale e dal 1985 è stato nominato assessore alle politiche sociali.

Lasciato l’incarico politico e il lavoro, con un manipolo di amici ha fondato la Cooperativa sociale “Il Gabbiano Jonathan” per aiutare i ragazzi disabili e le persone in difficoltà.

Una struttura che presto si è rivelata un punto di riferimento per tutta la zona sia per la dedizione degli operatori, sia perché i percorsi di inserimento dei ragazzi sono stati, già da allora, condivisi e progettati con le strutture sanitarie. Successivamente ha pure fondato la Cooperativa “Il Pino” per inserire i ragazzi anche in un percorso lavorativo.

La sua vita è stata totalmente dedicata alle persone in difficoltà o sofferenti. E’ venuto a mancare il 14.10. 2006 colto da infarto.

L’incontro avrà luogo Sabato 10 dicembre 2016 alle ore 16,00 a Fratta di Fossalta di Portogruaro, presso la Sala parrocchiale.

Parteciperanno, oltre al Sindaco Noël Sidran e l’Assessore Valeria Moretto don Vittorio Menaldo, don Lino Pigatto, Stefano Dal Mas, Placido Gnan, dott. Mauro Filippi, dott. Luigi Casagrande, Laura Chiarotto e Andrea Battiston.

 

Fossalta di Portogruaro, 7 dicembre 2016

 

                                                                                    Il Sindaco

                                                                                 Natale Sidran

 


A seguire un vecchio articolo del 2009 del giornalista Antonio Martin che ben illustra la figura di Ottorino Fava, la sua operatività e le sue fondazioni sociali e di solidarietà…

Le Cooperative sociali

“Il Gabbiano Jonathan” e “Il Pino”

 

 

Una bella realtà nata dal cuore di Ottorino Fava

La crisi economica ha colpito anche le cooperative di solidarietà sociale, che svolgono lavori protetti, impiegando persone diversamente abili. Si tratta di lavorazioni semplici, quali confezionamento di sacchetti di viti o assemblaggio di minuteria elettrica. Le ditte esterne committenti hanno ridotto le attività e di conseguenza anche gli ordini sono diminuiti. Ora sembra che ci sia una piccola ripresa.

Il lavoro protetto è un’attività economica a misura di disabile, che serve soprattutto come terapia per il mantenimento delle capacità residue e, se possibile, a potenziarle. I protagonisti di questa impresa sono persone con ritardo mentale, autistici, down, persone colpite da paresi o da traumi fisici. Nel lavoro si fa leva su quello che sono in grado di fare, “ignorando” le loro disabilità. Il denaro introitato serve ad alimentare altre attività a favore sempre dei diversamente abili.

Un pioniere del lavoro protetto

“Il Gabbiano Jonathan” e “Il Pino” sono le cooperative sociali fondate da Ottorino Fava. Sono trascorsi già tre anni dalla sua repentina scomparsa, il 14 ottobre del 2006. Era stato a Fossalta di Portogruaro un pioniere dell’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate, altrimenti costrette a una poco dignitosa vita ai margini. Operaio del Linificio di Villanova, lavoro che abbandonò per dedicarsi a pieno tempo alla solidarietà sociale, nel 1990 fondò la cooperativa sociale “Il Gabbiano Jonathan” e con il sostegno di numerose persone del paese avviò le prime iniziative di lavoro protetto.

I centri di solidarietà

Nel 1994 Ottorino Fava fondò la cooperativa sociale “Una convenzione, stipulata con l’Asl 10 Veneto Orientale, consentì di accogliere persone provenienti da tutto il comprensorio portogruarese, occupando presto tutti i posti disponibili.

Nel 1998 con la comunità residenziale di accoglienza “San Damiano” si iniziò a dare risposta alle necessità dei disabili con un servizio per l’intera giornata, notte compresa. I 15 posti letto vennero presto tutti occupati.

Nel 2000, in comune di Ceggia, in località Gainiga, presso la ristrutturata ex scuola materna, nacque il centro polifunzionale “San Giuseppe Lavoratore”: una comunità alloggio per 13 ospiti e un centro diurno per 10 persone.

Nel 2001 vennero acquistati, ristrutturati e ampliati i capannoni per il centro occupazionale diurno per handicap medio-grave e grave di Fratta, ampliando a 30 persone ospitabili la convenzione con l’Asl.

Nel 2003 con la ristrutturazione delle ex scuole elementari di Fratta si ampliò di 5 unità la comunità San Damiano e fu costituita la Comunità alloggio “Santa Chiara” con altri 12 posti disponibili.

Nel 2005 a Villanova venne acquistata un’abitazione, che ristrutturata e adeguata, è ora in grado di accogliere 6 persone in contesto residenziale e 10 in centro occupazionale diurno.

L’opera più recente

Nel 2007 con la ristrutturazione delle ex scuole elementari di Gainiga, si sono ricavati altri 10 posti in comunità alloggio. La struttura, gestita dalla cooperativa “Il Pino”, è stata intitolata ad Ottorino Fava.

Le sue iniziative continuano a vivere anche dopo la sua scomparsa.

Le cooperative “Il Gabbiano Jonathan” e “Il Pino” attualmente ospitano oltre una settantina di utenti e danno lavoro ad altrettante persone, di cui 11 sono portatrici di handicap.

 

                                                                            Antonio Martin

 

(Fonte: La rivista Diocesana “Il Popolo”)

 


 

Quel giorno a Fossalta…

Folla commossa per l’addio al grande Ottorino

 

Fossalta di Portogruaro

Una folla immensa ha salutato per l’ultima volta ieri pomeriggio nella chiesa di San Zenone il «suo» Ottorino Fava, il direttore della cooperativa «Gabbiano Jonathan», morto di infarto a 52 anni sabato scorso. Gremita in ogni ordine di posto, la chiesa non è riuscita a contenere tutti coloro che volevano assistere ai funerali e cosi sulla piazza antistante sono stati piazzati degli altoparlanti.

Molti negozianti del paese hanno abbassato le saracinesche e centinaia di persone sono giunte a Fossalta: gli ausiliari del traffico e i membri della polizia locale hanno dovuto mettere ordine all’afflusso continuo di vetture. E’ stata una cerimonia molto sentita, che ha stretto nel cordoglio tutto il paese. Tra i presenti i rappresentanti delle amministrazioni locali di Portogruaro, Fossalta, Teglio Veneto, Cinto, Ceggia.

Presente anche un rappresentante della Provincia. Grande la tristezza nei volti degli intervenuti e forte il rammarico per la perdita prematura di una persona tanto conosciuta quanto amata e che molto ha fatto per aiutare gli altri. Erano presenti anche i «suoi» ragazzi, i membri delle comunità che Ottorino aveva contribuito a creare e che erano soliti chiamarlo «babbo», a dimostrazione dell’affetto filiale che Ottorino provava nei loro confronti. (s.za.)

 

 

(Fonte: Nuova Venezia -19.10.2006)

 


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CENTENARIO LA GRANDE GUERRA: PROFUGHI, UNA STORIA COMUNE

Portogruaro: Liceo XXV Aprile e Associazione Migranti in Oratorio Pio X ..

2 Dicembre 2016


Centenario della Grande Guerra

Profughi, una storia comune

.

LICEO XXV APRILE Portogruaro

Venerdì 2 dicembre 2016

Oratorio Pio X ore 11.15 -13.00

 

Ho un nome brutto, brutto. Son dei profughi

A cura del prof. Mauro Pitteri, voce narrante Filippo Facca

(E’ una lezione di storia sul tema del profugato veneto e friulano)

 

 

Durante la Grande Guerra oltre 600mila veneti, friulani, giuliani e trentini furono costretti a lasciare le proprie case, ricche o povere, per cercare rifugio lontano dai fronti di combattimento.

Alcuni arrivarono fino in Sicilia. Le loro vicende umane furono analoghe a quelle dei profughi che arrivano oggi in Italia fuggendo da altre guerre.

Così testimoniano i diari di chi ha vissuto i drammi dell’esodo successivo a Caporetto ma anche rapporti delle autorità locali ed i giornali dell’epoca.

 

 

Associazione Migranti della Venezia Orientale onlus


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ROSSO – “IO NON VOGLIO FALLIRE” IN SCENA AL TEATRO RUSSOLO

In occasione della Giornata mondiale contro la Violenza sulle donne…

25 Novembre 2016


 

Città di Portogruaro 

 

Una storia di coraggio che racconta le pieghe dolorose

e a volte sconosciute della crisi economica in Italia.

Una storia personale che è la storia di tanti.

 

ROSSO – Io non voglio fallire

VENERDI’ 25 NOVEMBRE h 21.00

Teatro Comunale Luigi Russolo

 

INGRESSO LIBERO

 

Evento promosso e organizzato

dal Comune di Portogruaro (Ve) in occasione

della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.

 


 

Prima nazionale dello spettacolo teatrale,

ispirato al libro “Io non voglio fallire”

di Serenella Antoniazzi con Elisa Cozzarini,

Edito da Nuovadimensione nel 2015.

 

Adattamento teatrale di Lorenzo Praticò,

Giulia Bornacin e Serenella Antoniazzi

 

Con Giulia Bornacin

Musiche originali: Marco Berardi

Disegno luci: Giovanna Venzi

Scene e costumi: BornAlbini

Video: Giovanni Brienza

Grafica: Marco Ioannucci

 

Organizzazione:

Macroritmi e Annalisa Siciliano 

Regia:

Michele Albini

 


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LE INTERAZIONI DEI MEDICINALI : CONSIGLI PER UN UTILIZZO SICURO !

Portogruaro: Conferenza al Marconi rivolta agli studenti e cittadinanza…

25 Novembre 2016

 


 

Oggi parliamo di

Le interazioni dei medicinali.

Consigli per un utilizzo sicuro

di medicinali e altri prodotti 

con 

dott. PAOLO BALDO,

farmacista e responsabile di farmacovigilanza,

 CRO Aviano

 

dott.ssa SARA FRANCESCON,

farmacista, Servizio di Vigilanza sui Farmaci, Responsabile Redazione Farmaci & Tumori,

CRO Aviano

 

dott.ssa EMANUELA FERRARIN,

farmacista, Punto informativo oncologico

e sul farmaco, Biblioteca pazienti,

CRO Aviano

 

Introducono: 

 

Mons. Orioldo Marson

Rettore Collegio Marconi 

e Avv. Susanna Geremia Cecchinato

Coordinatore Associazione Amici del Marconi

 

Sabato 26 novembre 2016 ore 10.30 -13.00

Collegio Marconi di Portogruaro

 

Conferenza rivolta agli studenti e alla cittadinanza tutta

 

ENTRATA LIBERA

 

 


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PORTOGRUARO: PRESENTAZIONE IN MUNICIPIO DEL LIBRO “10 E LODE”

Con l’assessore Fogliani, sarà presente l’autrice Sveva Casati Modignani…

24 Novembre 2016 (Confcommercio: Aggiornamento resoconto della serata.. clicca qui)


Confcommercio

 Portogruaro-Bibione-Caorle

 

COMUNICATO STAMPA

 

Giornata Internazionale

contro la violenza sulle donne

 

SVEVA CASATI MODIGNANI

  PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO

“DIECI E LODE”

 

A PORTOGRUARO

Giovedì 24 novembre, ore 21 Sala Consiliare

 

Sveva Casati Modignani ha accettato l’invito di Confcommercio Portogruaro Bibione Caorle di presentare il suo nuovo avvincente romanzo, Dieci e Lode.

L’appuntamento è per giovedì 24 novembre, con inizio alle 21 (ingresso libero, modera la serata l’avvocato Alberto Teso), nella cornice unica della Sala Consiliare del Municipio di Portogruaro, che il Comune ha gentilmente messo a disposizione.

L’evento s’inserisce nell’ambito delle Manifestazioni promosse dall’Amministrazione Comunale di Portogruaro per celebrare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

La famosa autrice è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie.

Ambientato nel mondo della scuola e dell’editoria, il romanzo, attraverso l’esperienza dei protagonisti, racconta uno spaccato dell’Italia di oggi: la crisi della scuola e dell’economia, ma anche l’Italia di persone intraprendenti, di donne che decidono della propria vita e difendono ciò che hanno costruito col proprio lavoro.

Ketty Fogliani, Assessore alla cultura del Comune di Portogruaro: l’Amministrazione è sempre in prima linea per contrastare qualsiasi forma di violenza, in questa circostanza quella sulle donne, fenomeno purtroppo fin troppo diffuso, e siamo molto onorati di ospitare una scrittrice così sensibile al tema.

Manrico Pedrina, Presidente Confcommercio: siamo soddisfatti ed orgogliosi di essere riusciti a portare a Portogruaro una scrittrice fra le più note e amate, in Italia e nel mondo.

L’avvenimento contribuisce alla nostra mission: far conoscere e valorizzare il nostro territorio anche attraverso eventi culturali.

Evento organizzato da Confcommercio Portogruaro Bibione Caorle in collaborazione con l’agenzia di Comunicazione Next Italia di Jesolo e la Libreria Al Segno di Portogruaro.

 

 Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle

 


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CONCORSO: NATALE IN VETRINA ! TRA PORTICI, LUCI E COLORI…

La Confcommercio Portogruaro – Bibione – Caorle promuove l’iniziativa

22 Novembre 2016


  

CITTA’ DI PORTOGRUARO

 CONCORSO VETRINE

 

UN NATALE TRA LUCI,

 COLORI, VETRINE E PORTICI 

 

COMUNICATO STAMPA del 21.11.2016

 

 

Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle, in collaborazione con il Comune di Portogruaro, intende promuovere la prima edizione dell’iniziativa Natale in Vetrina con le finalità di favorire la partecipazione alla manifestazione, la valorizzazione delle attività economiche, lo sviluppo del marketing turistico e commerciale della Città e del centro storico.

Consta in un vero e proprio concorso vetrine che si svolgerà durante il periodo che va da sabato 17 dicembre 2016 a sabato 7 gennaio 2017.

I partecipanti potranno usare tutto lo spazio a disposizione, interno (vetrine) ed esterno (portico e sottoportico), utili allo scopo in base alla disposizioni vigenti in materia di decoro e uso degli spazi pubblici.

La partecipazione è totalmente gratuita e possono aderire tutti gli operatori economici interessati; in particolare è rivolto alle vetrine delle attività commerciali del settore alimentare e non alimentare che generalmente hanno una maggiore disponibilità di allestimento.

Per partecipare al concorso dovrà essere compilato e consegnato il modulo di adesione entro il prossimo 12 dicembre 2016.

Le premiazioni in forma ufficiale si terranno presso il Municipio di Portogruaro martedì 10/01/2017 alla presenza del Sindaco della Città, di Confcommercio e dei partner aderenti.

Premi: un weekend per due persone in una Città europea, un soggiorno a Bibione o a Caorle – Lido Altanea, una targa con menzione d’onore acclusa ad una cena per due persone in un ristorante della provincia di Venezia. Per ulteriori informazioni e per partecipare, contattare le sedi Confcommercio ai seguenti recapiti: 0421278311 – ascomportogruaro@confcom.it.

L’assessore alle Attività Produttive del Comune di Portogruaro, Luigi Geronazzo, riferisce: “l’Amministrazione Comunale, in collaborazione anche con Confcommercio, è riuscita con non pochi sforzi ad investire maggiori risorse per questa edizione. Verranno implementate le luminarie natalizie anche nelle frazioni e con l’Assessorato alla Cultura è stato pianificato un ricco programma di attività e appuntamenti. Patrocinare una così pregevole iniziativa, arricchisce un palinsesto corposo che insieme all’offerta commerciale degli operatori garantirà per l’intera Città un bel biglietto da visita per chi verrà a trovarci. Oltre alle iniziative di Natale, ricordo che ci sarà Capodanno e l’Epifania con le Befane”.

Il Presidente di Delegazione Massimo Zanon: “Sarà sicuramente una bella sfida. Un concorso di idee che vedremo materializzarsi tra vetrine e portici e che si immergerà nei meravigliosi scorci di Portogruaro. I premi in palio fanno sicuramente la loro parte, ma l’impatto visivo per gli amici e clienti che verranno a trovarci sarà sicuramente importante. La Città di Portogruaro e le sue bellezze architettoniche, il patrimonio culturale e artistico, la diversificazione dei prodotti e la professionalità delle imprese sotto casa costituiscono sicuramente un mix vincente”.

 

 

Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle

 


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LICEO XXV APRILE PORTOGRUARO: CONSEGNA DIPLOMI AGLI STRANIERI

Associazioni del V.O. molto soddisfatte per rilascio attestati di studio CILS !

20 Novembre 2016

 


 

Associazione Migranti Venezia Orientale

 

Consegna Certificati di studio…

 

COMUNICATO STAMPA del 19.11.2016

 

Si è svolta stamattina al Liceo XXV Aprile di Portogruaro la Cerimonia di consegna dei Certificati CILS ai cittadini stranieri che hanno superato gli esami previsti.

La Certificazione CILS viene rilasciata dall’Università per stranieri di Siena e dal 2000 il Liceo XXV Aprile è sede abilitata dove si possono sostenere le diverse prove di lingua italiana (ascolto, comprensione della lettura, grammatica, produzione scritta e orale)  che, se superate, permettono di acquisire una certificazione riconosciuta dallo Stato a diversi fini: dall’affidamento di lavori di responsabilità al rilascio dei permessi di soggiorno.

Dall’inizio della sua attività in Convenzione con Siena, il Liceo XXV Aprile ha ospitato le prove di circa 250 stranieri, giovani ed adulti, di cui oltre 200 hanno ottenuto il CILS.

“Abbiamo avuto esaminandi provenienti da tutti i Paesi del mondo- ha spiegato nel corso della cerimonia la prof.ssa Franca Paludetto, responsabile del servizio- di tutti i continenti, dal Khazakistan alla Thailandia, dal Mali alla Ucraina)”.

Quest’anno hanno conseguito la Certificazione 20 stranieri tra cui alcuni giovani richiedenti protezione internazionali che sono ospitati dalla Coop CSSA a Portogruaro e Concordia Sagittaria.

I Certificati sono stati consegnati dal prof Roberto Barbuio, dirigenti del XXV Aprile e dalla prof Pierina Secondin che coordina l’attività didattica della Associazione Migranti onlus e del Comitato “I ragazzi della Palestra” .

Secondin ha evidenziato come i corsi di lingua italiana ma anche di alfabetizzazione che si svolgono da anni hanno registrato una sempre maggiore partecipazione di donne immigrate “per i docenti, tutti volontari, un impegno a volte faticoso ma gratificante”. 

Alla cerimonia ha partecipato anche una delegazione della Croce Rossa Italiana con i volontari impegnati nella assistenza .

I Consiglieri comunali Maria Grazia Favro e Cristian Moro hanno portato i saluti delle Amministrazioni Comunali di Concordia Sagittaria e Portogruaro.

Il TG Tre Veneto manderà in onda un servizio sull’evento nella edizione di questa sera alle ore 19.20

Le foto della cerimonia sulla nostra pagina di Facebook “Noi migranti”.

 

                                                                       AMVO Onlus

 


 

ARTICOLI IN ARCHIVIO…

AL LICEO XXV APRILE CONSEGNA CERTIFICATI STUDIO AI MIGRANTI
18/11/2016 – Succede in Città / Eventi

AL LICEO XXV APRILE CONSEGNA CERTIFICATI STUDIO AI MIGRANTI

Portogruaro: Una Cerimonia che “va oltre” l’attestato di Lingua italiana…