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APERTO PONTE DI SAN GOTTARDO: RESTAURO CONSERVATIVO FINITO

Spesi 55 mila euro, ora è di nuovo accessibile al traffico veicolare urbano !

5 Aprile 2017 (Per vedere le foto del Ponte di San Gottardo restaurato, clicca 1 e 2)


CITTA’ DI PORTOGRUARO

 

Ponte di San Gottardo:

Terminati i Lavori di restauro conservativo

per un costo totale di 55.000 euro

 

 

Bene, dopo poco più di un anno dall’Interrogazione (clicca qui) presentata dal Consigliere comunale Marco Terenzi del Gruppo “Centro Sinistra – Più Avanti Insieme”, riguardante lo “stato di salute” del Ponte di San Gottardo, e la conseguente Risposta (clicca qui) di Angelo Morsanuto, Assessore all’Urbanistica, Pianificazione Territoriale, Lavori Pubblici, sono terminati nei tempi contrattuali previsti i lavori di restauro  conservativo della struttura, iniziati a fine gennaio 2017 e terminati a inizio aprile.

Il costo totale dei lavori di ristrutturazione del Ponte è stato di 55.000 euro (clicca qui), come riportato nel dettaglio nella Determina del 20.03.2017 (clicca qui), un intervento che andava fatto per dare una dignità estetica all’opera (foto – clicca 1 e 2), che al riguardo nella Guida  turistica di Portogruaro città d’arte (clicca qui), pubblicata a cura dell’Amministrazione comunale nel 2012, si legge, Porta San Gottardo:

Una delle tre porte superstiti, testimonianza della città medioevale cinta da mura. Risale al sec. XII, ristrutturata alla metà del sec. XVI. Oltre la porta il Ponte del 1523, con gli stemmi della città.

 

G..B.

 


 

CITTA’ DI PORTOGRUARO

 

 

 

26.02.2016

Interrogazione di Marco Terenzi del Gruppo Consiliare “Centrosinistra – Più Avanti Insieme”

 

Oggetto: danneggiamenti su Ponte S. Gottardo e su Borgo S. Giovanni

 

Apprendiamo dalla stampa e dai media che si sono verificati preoccupanti danneggiamenti sul Ponte di San Gottardo e sulla delicata pavimentazione di San Giovanni. Tali danneggiamenti sono – peraltro- verificabili a vista. Inoltre crescono le perplessità fra gli stessi cittadini anche per l’accesso alla Torre San Giovanni, a causa della limitata larghezze di transito e per l’accesso alla Torre di Sant’Agnese che ha visto incrementare non poco il carico del traffico di attraversamento.

Sono gli effetti non desiderati, ma ampiamente previsti, della nuova viabilità voluta tenacemente dall’Amministrazione Senatore ed approvata anche dalle Liste “Scarpa” ed “M5s”.

La Mozione presentata dal Gruppo “Centrosinistra Più Avanti Insieme” in occasione del Consiglio Comunale del 30/09/2015, nel chiedere la sospensione della nuova viabilità voluta dalla maggioranza, aveva previsto nel dettaglio ciò di cui la stampa ed i cittadini stanno oggi prendendo atto.

Preoccupazioni – peraltro – riprese dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici, culturali e paesaggistici di Venezia con nota 06/12/2015.

Allora avevamo evidenziato come la realizzazione della succitata nuova viabilità, oltre ad essere stonata rispetto al pregio del centro storico di Portogruaro, si fosse dimostrata affrettata, superficiale e soprattutto carente nella valutazione degli impatti, in particolare, ma non solo, su Borgo San Gottardo, caratterizzato dalla Torre medievale e dal Ponte del 1500, su Borgo San Giovanni, area di pregio del Centro storico di Portogruaro, nonché su Borgo Sant’Agnese attraversato da crescenti flussi di traffico di attraversamento.

Preso atto di quanto sopra, con la presente si interroga la sig.ra Sindaco e l’Amministrazione su:

• quali interventi di verifica siano stati effettuati:

sulla capacità del Ponte e della Torre di San Gottardo di sostenere il traffico veicolare;

sulle campate e sui piloni del Ponte di San Gottardo, che – ricordiamo – è risalente al 1500 e bisognoso di manutenzione;

• se sia stata informata la Sovrintendenza per i Beni Architettonici Culturali e Paesaggistici di Venezia dei summenzionati danneggiamenti intervenuti sul Ponte di San Gottardo;

 

(Continua… clicca qui)

 


 

CITTA’ DI PORTOGRUARO

 

31.03.2016

 

OGGETTO: Risposta all’Interrogazione prot. n° 0007211 del 26.02.2016 relativa a “Danneggiamenti su Ponte San Gottardo e su Borgo San Giovanni.

In riferimento all’interrogazione di cui in oggetto si comunica quanto segue:

In data 17.02.2016, a seguito di segnalazione pervenuta al Settore Manutenzioni di questo Comune, personale dello stesso è intervenuto presso il Ponte di San Gottardo ed ha accertato lo stato di degrado superficiale dei piloni del ponte stesso e il distacco di alcuni porzioni di mattoni dalla sommità di tali strutture.

E’ apparso chiaro che non si trattasse di un pericolo per la staticità del ponte, ma un mero problema di degrado delle malte relativo ai soli elementi superiori in quanto maggiormente esposti e che era già all’attenzione della precedente Amministrazione.

Al fine di evitare l’ulteriore distacco di materiali dal paramento murario verso il fiume si è proceduto all’ applicazione di una rete di contenimento di carattere provvisorio.

Nei giorni successivi si è provveduto sia a contattare un professionista del settore in merito a una valutazione strutturale del manufatto, sia a comunicare alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio quanto verificato e il tipo di intervento eseguito.

Si sta ora valutando con la Sovrintendenza stessa quale il percorso più adatto per addivenire ad una soluzione delle problematiche anche nell’ambito di una ristrutturazione più complessiva del manufatto.

 

L’Assessore all’Urbanistica,

Pianificazione Territoriale, Lavori Pubblici

Angelo Morsanuto

 

(Continua… clicca qui)

 


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CAORLE: PROGETTO “FARE COMUNE” CON ” L’AZZARDO NON E’ UN GIOCO”

Lo scopo dell’incontro è inquadrare il fenomeno della Ludopatia e …

1 Marzo 2017


PROGETTO “FARE COMUNE” 

L’AZZARDO

NON È UN GIOCO

  

SABATO 4 MARZO 2017

PRESSO IL MONASTERO DEL MARANGO

CAORLE (VE)

 

PROGRAMMA

 

INTERVENTI

Emilia Serra

Psicologa

Alessandro Nardese

Presidente della Conferenza dei Sindaci

dell’Azienda ULSS 4 “Veneto Orientale”

Sindaco di Noventa di Piave (Ve)

LAVORI DI GRUPPO

CONCLUSIONE

 

Lo scopo dell’incontro è duplice:

 

1. inquadrare il fenomeno della ludopatia da un punto di vista qualitativo e quantitativo e le conseguenti ricadute sul piano personale e sociale, a livello nazionale ed in particolare a livello regionale e territoriale (Veneto Orientale);

2. individuare e proporre azioni ed iniziative, anche istituzionali, che coinvolgano gli enti locali, che possano affrancare, persone, famiglie e comunità dagli effetti negativi di questo fenomeno che sta assumendo una dimensione crescente.

 


 

PRESENTAZIONE

L’ AZZARDO

NON E’ UN GIOCO

 

“La ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse.

Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze.

Per continuare a dedicarsi al gioco d’azzardo e alle scommesse, chi è affetto da ludopatia trascura lo studio o il lavoro e può arrivare a commettere furti o frodi. questa patologi condivide alcuni tratti del disturbo ossessivo compulsivo, ma rappresenta un’entità a sé.

E’ una condizione molto seria che può arrivare a distruggere la vita.

Durante i periodi di stress o depressione, l’urgenza di dedicarsi al gioco d’azzardo per le persone che ne sono affette può diventare completamente incontrollabile, esponendoli a gravi conseguenze, personali e sociali.

La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio”.

 

(“FARE COMUNE”: Dal sito ufficiale del Ministero della Salute)


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VERSO LA MARCIA PER L’UMANITA’ DEL 19 MARZO TUTTI A VENEZIA…

Portogruaro – L’Arco: Incontri, Corsi formativi e Progetti di buona Accoglienza

1 mARZO 2017


  

VERSO LA MARCIA PER L’UMANITÀ

DEL 19 MARZO 2017 A VENEZIA

 

….incontri, corsi formativi e Progetti

di buona Accoglienza a Portogruaro

 

Anche la coop. sociale l’Arco partecipa alla “Marcia per l’umanità”

e si impegna a condividere buone prassi di accoglienza.

 

 

Programmazione:

06/03 incontro con il SPI CGIL Portogruaro

07/03 ore 20:30, sede delle associazioni via Aldo Moro a Portogruaro, incontro aperto alla cittadinanza con l’associazione “Libera – presidio G.Siani di Portogruaro”

08/03 incontro con gli Scout di San Nicolò “Clan del Portogruaro 3”

12/03 I rami dell’accoglienza. Il “Coordinamento Studenti Medi Portogruaro” partecipa alle attività di pulizia e manutenzione del Bosco di Boldara con gli esperti dell’associazione “un bosco per Boldara” e i Richiedenti Protezione Internazionale ospiti della coop. l’Arco

Dal 13/03 incontri con gli alunni di alcune classi delle scuole superiori di Portogruaro

19.03.2017

IN MARCIA PER L’UMANITÀ – ORE 14:00 Stazione S.Lucia VENEZIA

per partenze da Portogruaro cell. 3408218824 // mail. info@larco.org

 

VALORE AI TALENTI !

Cooperativa L’Arco e Richiedenti Protezione Internazionale Vi invitano a partecipare alle attività di volontariato e ai corsi gratuiti di:

TAGLIA&CUCI – corso di taglio e cucito.

A partire da martedì 07 Marzo, ore 16:30.

CREA&COLORA – corso di disegno e pittura.

A partire da mercoledì 08 Marzo, ore 16:00

ALLA SCOPERTA DEL BOSCO DI BOLDARA – attività di pulizia e manutenzione con gli esperti dell’associazione “un bosco per Boldara” e i Richiedenti Protezione Internazionale ospiti della coop. l’Arco

 

Per iscrizioni e informazioni: cell. 3408218824 – mail. info@larco.org

 

 

ATTIVITA’

Dal 2003 gestiamo alcuni sportelli di pratiche dedicate agli stranieri non comunitari e dal 2011 ospitiamo Richiedenti Protezione Internazionale attraverso un modello di accoglienza diffusa che attualmente vede dodici persone provenienti dall’Africa e dal Bangladesh ospitate in alcuni appartamenti messi a disposizione da cittadini privati.

Il calendario settimanale dei Richiedenti Protezione Internazionale caratterizzato da progetti individuali e attività di gruppo, al momento prevede: 7 ore per corsi e attività mirate a acquisire strumenti e abilità atte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, 15 ore di lezione per l’apprendimento della lingua italiana e 7 ore fra attività ludiche, ricreative e di volontariato. La crescente collaborazione con molti cittadini volontari e l’impegno dei ragazzi ospiti collocano progetti e attività in costante work in progress.

Ci indigniamo quando la nostra Regione sale alle cronache per manifestazioni di barricate razziste contro l’accoglienza o ammassamenti in strutture fatiscenti dove disperati senza nulla vengono costretti a vivere e in alcuni casi a morire. Sono situazioni che non rispettano la tutela dei diritti umani e ledono il lavoro nostro di tutte quelle realtà che con molta professionalità e impegno lavorano quotidianamente nei propri territori per dare un futuro più sereno e degno a chi fino a oggi è stato negato.

Il Veneto del razzismo non ci piace e lo ripudiamo.

Vivere insieme e bene si può, a Portogruaro lo stiamo costruendo con tenacia e determinazione giorno dopo giorno.

Campagna #overthefortress ha lanciato un appello

per promuovere la partecipazione

alla “Marcia per l’Umanità” che si terrà il 19 marzo a Venezia, con ritrovo alle 14:00 in piazzale della Stazione Santa Lucia e attraversamento della città fino in Campo Sant’Angelo con un happening finale.

Il 19 marzo essere in marcia è una tappa fondamentale per dare corpo e parola a chi non accetta in Veneto e ovunque un presente di odio e barbarie dimostrando tutti assieme che è possibile costruire una società dove a prevalere è l’umanità.

Per dare, anche dalla città di Portogruaro, un nostro contributo alla giornata del 19 marzo, come cooperativa l’Arco abbiamo organizzato un calendario di eventi con alcune attività a cui partecipano i Richiedenti Protezione Internazionale, rendendole pubbliche e aperte a tutti.

 

Paola Morandini

Presidente cooperativa sociale L’Arco  / www.larco.org

 


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INDOVINA INDOVINELLO: IN CITTA’ SIAMO TUTTI DEI POVERI “POLLI” ?

A partire dal Campanile, a volte o spesso, abbiamo questa impressione…

25 febbraio 2017


CITTA’ DI PORTOGRUARO

 

Indovina indovinello…

 

SIAMO TUTTI DEI “POLLI” ?

 

A partire dal Campanile,

a volte o spesso abbiamo questa brutta impressione…

 

 

Ovviamente la foto di copertina è un gioco (ma nemmeno tanto), vi chiedo di indovinare in quale posto o via ci troviamo, perché a volte abbiamo le cose sotto gli occhi, ma nemmeno le vediamo, oppure non ci facciamo caso, non ci interessano o non ci toccano da vicino, pertanto si tira dritto !

Questo modo di fare, o di fare gli affari propri, permette che in Città e in Centro storico, certe situazioni di degrado permangano per molto tempo, ce ne sono a decine (che in seguito vi riporterò), ma siccome il cittadino non protesta, o non lo fa con le dovute maniere, leggi incazzatura o minacce di denuncia, non si muove foglia che al “sistema” non convenga…

Non a caso vi ho messo due polli in copertina, perché a volte abbiamo avuto tutti, almeno una volta, questa impressione, e io ultimamente la sento quasi quotidianamente, ci raccontano delle cose, ci danno dei tempi, ma le cose sono spesso diverse e i tempi indefiniti, e allora come non sentirci presi in giro, come non pensare che si venga considerati dei “polli” a cui si può dar “da mangiare di tutto”, ben sapendo che prima o poi il pollo finisce pure in pentola !

Basta parlare in senso metaforico, questa è stata l’introduzione per parlavi a breve in primis del Campanile, che dopo avere letto la Relazione del prof. Modena, e la Relazione annuale dell’Università di Trento a firma del prof. Zonta, posso tranquillamente dirvi che nel Consiglio Comunale del 29.12.2016 non ce l’hanno raccontata giusta, hanno fatto passare un messaggio non corrispondente alla realtà dei fatti, specialmente nelle parole usate dal sindaco Maria Teresa Senatore…

Questo un estratto di quanto ha detto la Sindaco Senatore:

“…ma questo ci fa dire che siamo ragionevolmente tranquilli con i nostri concittadini, prima non eravamo ragionevolmente tranquilli perchè questi dati non li avevamo, non c’era nulla… ripeto, abbiamo dovuto metterci nella condizione di controllare e di trovarli i dati, perché prima i dati..ci dicevano che c’era  una deformazione alla base…non c’era il dato sulla struttura muraria, c’era un dato sul progressivo cambiamento del Campanile…c’era un monitoraggio non erano i dati…”

Beh, su queste affermazioni io avrei alcune cose da ridire, e le dirò, naturalmente spiegando e documentando quanto andrò ad illustrarvi…

 

PS.

Le altre due situazioni da “polli” che intendo porre a ruota all’attenzione dei cittadini sono il Tempio Crematorio e Via Camucina, giusto per anticiparvi gli argomenti…

Ah, dimenticavo, per capire dove siamo, riferito alla foto di copertina, ecco la sequenza fotografica che vi aiuterà a risolvere l’indovinello… (clicca qui)

 

 

G.B.


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IL FENOMENO DELLE MIGRAZIONI : PRESENTATO DOCUMENTO FINALE

Marango: Progetto “FARE COMUNE” sul Tema dei Richiedenti Asilo e Rifugiati

24 Febbraio 2017


“FARE COMUNE”

  

Comunicato stampa

 

Presentato il Documento finale

sul tema dei Richiedenti asilo e rifugiati

 

 Lunedì 20 febbraio 2017

– Monastero di Marango di Caorle (VE) –

 

E’ stato presentato questa sera, presso l’aula Dossetti del monastero di Marango, il documento finale del progetto “Fare Comune” sul fenomeno delle migrazioni: il sistema di protezione internazionale, richiedenti asilo e rifugiati. Tale documento è stato redatto sulla base del confronto delle esperienze emerse nel corso del seminario tenutosi il 5 Novembre 2016 su tale tema.

Il progetto “Fare Comune”, costituito da associazioni del territorio del Veneto orientale e da cittadini che hanno a cuore l’edificazione del bene comune, si propone di elaborare delle proposte concrete da offrire in modo particolare a chi amministra i territori.

Il documento, presentato alla stampa e diffuso a tutti i Sindaci, Amministratori e cittadini partecipanti al seminario, è composto da 8 paragrafi nei quali si cerca non solo di spiegare il fenomeno delle migrazioni, il contesto normativo vigente, il sistema di accoglienza, il ruolo della politica e delle istituzioni, ma anche di promuovere una rete comunitaria, un’accoglienza diffusa in tutto il Veneto orientale.

Sei sono le azioni ritenute prioritarie per la gestione del fenomeno delle migrazioni:

1 accrescere la consapevolezza e l’informazione sul fenomeno

2 realizzare progetti di accoglienza diffusa

3 dare priorità allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e promuovere progetti di welfare   generativo

4 promuovere un approccio di rete di persone, famiglie, associazioni ed istituzioni

5 attivare per i richiedenti asilo progetti individualizzati

6 snellire le procedure per il riconoscimento dello status di soggetto con diritto alla protezione internazionale

Il documento rimane aperto per quanti vorranno intervenire con revisioni sull’elaborato.

L’incontro si è concluso con la presentazione del prossimo seminario di Sabato 4 marzo, ore 9.30-12.30, sul tema “L’Azzardo non è un gioco”.

 

 

FARE COMUNE

Monastero di Marango, Strada Durisi, 12 30021 Caorle (VE)

Giorgio Scatto 389 53 65 643  – Segreteria 0421 88142

farecomune2016@gmail.com

 

 


 

Progetto “FARE COMUNE” 

IL FENOMENO DELLE MIGRAZIONI.

IL SISTEMA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE

RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI

 

DOCUMENTO FINALE

 

PREMESSA

Siamo di fronte ad un fenomeno epocale e globale che, peraltro, si ripete nel corso della storia, che non ammette semplificazioni, chiusure e strumentalizzazioni. Richiede una visione e richiama le prospettive dell’emergenza, dell’integrazione e dell’accoglienza e coinvolge attivamente le Istituzioni, la comunità, le famiglie e le persone singole. Il tema, fra l’altro, ci interroga su noi stessi, sulla nostra cultura, sulle nostre verità. E’ un momento che induce a riflettere sul significato dell’attuale convivenza civile e quella delle generazioni a venire.

Questo è un tema che richiama la solidarietà e la corresponsabilità; vi sono tre livelli in cui devono essere esercitate: a livello istituzionale, a livello sociale/comunitario ma anche a livello personale/familiare.

1 – PERCHE’ RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI

I migranti sono coloro che lasciano il proprio Paese o Regione per stabilirsi altrove, spesso alla ricerca di una vita migliore. Nella fattispecie parliamo di persone sottoposte a migrazioni forzate, ossia causate da conflitti (purtroppo ormai esplosi nelle città e che colpiscono particolarmente e drammaticamente i civili, costretti così a lasciare le loro città per sfuggire alla sofferenza e alla morte), da persecuzioni politiche, religiose o razziali e, più in generale, da situazioni radicalmente incompatibili con la dignità della persona umana e/o da drammatiche situazioni economiche dei Paesi colpiti da condizioni climatiche come la siccità permanente. Le condizioni geopolitiche dei loro Paesi di provenienza spiegano il fenomeno.

Si tratta, in prima istanza, da un punto di vista normativo, di migranti irregolari, nel senso che sono cittadini di un Paese terzo che non soddisfa, o non soddisfa più, le condizioni di ingresso stabilite all’articolo 5 del Codice delle frontiere “Schengen” o altre condizioni di ingresso, soggiorno o residenza vigenti in quello Stato membro. Nel contesto internazionale sono coloro che, a seguito di un ingresso non autorizzato o della scadenza del titolo di ingresso e soggiorno, non possiedono “uno status giuridico” nel paese di transito o di accoglienza.

Per ciò stesso questi migranti sono nelle condizioni di richiedenti asilo, secondo le norme internazionali e nazionali ed il nostro Paese, al pari degli altri, dovrà verificare se esistano le condizioni soggettive ed oggettive che consentano loro di acquisire lo “status” di persona meritoria di protezione internazionale, o sussidiaria od umanitaria. 

La norma distingue fra chi fugge dalla guerra, da persecuzioni o da regimi dittatoriali ed i cosiddetti migranti economici. Pur comprendendo la norma e le sue ragioni è difficile trovare una soluzione a riguardo anche perché le cause della povertà, della disuguaglianza e del sottosviluppo sono strutturali.

Vi è un’aspirazione naturale a migliorare le proprie condizioni ed il proprio progetto di vita. Molti dei richiedenti asilo non vogliono tornare e vogliono mettere radici; questo anche in un contesto demografico favorevole.

Naturalmente queste situazioni sono destinate a durare nel tempo e, di conseguenza, il numero dei migranti non sarà destinato a diminuire se non ci saranno interventi di carattere politico, economico e di protezione direttamente nei loro Paesi.

2 – PRINCIPI E CONTESTO NORMATIVO

Per affrontare in modo adeguato il tema dei richiedenti asilo e rifugiati è indispensabile partire dal contesto normativo:

           COSTITUZIONE ITALIANA ART 10: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

           DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI (ONU-PARIGI 1948) Articolo 14: “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite”.

           CONVENZIONE DI GINEVRA ART.1 DEFINISCE I RIFUGIATI: “Chiunque  nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi”.

           CONVENZIONE DI DUBLINO E IL REGOLAMENTO DUBLINO III- 604/2013 stabilisce i criteri per l’esame delle domande presentate in uno degli stati EUROPEI. In sintesi il regolamento di Dublino III sul diritto d’asilo, in vigore dal primo gennaio 2014, stabilisce che una domanda d’asilo è esaminata da un solo Stato membro, che è quello individuato come Stato competente in base ai criteri enunciati al capo III” del regolamento stesso. Salvo eccezioni, si tratta dello Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il primo ingresso nell’Unione europea.

           A livello di norme nazionali: la direttiva QUALIFICHE 2011/95 CE – D.Lgs.18/2014, la direttiva PROCEDURE  2005/85/CE D.Lgs.25/2008, D.Lgs. 142/2015 (recepisce DIR. 2013/32 e 33 UE) che nel loro complesso definiscono i tre possibili tipi di ASILO:

o          LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE (conflitti e persecuzioni , di diritto Internazionale)

o          LA PROTEZIONE SUSSUIDIARIA (grave danno  alla persona ed alla sua dignità, di diritto europeo)

o          PROTEZIONE UMANITARIA (per rilevanti esigenze umanitarie , di diritto Italiano) 

           I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI Il minore straniero non accompagnato che abbia il fondato timore di subire persecuzioni nel suo paese può presentare domanda di protezione internazionale. Il tutore deve informare il minore di questa possibilità (Direttiva del Ministero dell’Interno sui minori non accompagnati richiedenti asilo Circolare esplicativa della Direttiva; Linee Guida sui minori rifugiati richiedenti asilo – Il 22 dicembre 2009, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha pubblicato le Linee Guida sui minori rifugiati o richiedenti asilo “Guidelines on International Protection No. 8: Child Asylum Claims under Articles 1(A)2 and 1(F) of the 1951 Convention and/or 1967 Protocol relating to the Status of Refugees”.

3 – IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO E LA PROCEDURA: i CARA i CAS e lo SPRAR

Diversamente dalla prima consistente ondata del 2011 (Guerra Libica), in corrispondenza della quale lo Stato gestiva il diritto d’asilo e la Regione l’accoglienza, attualmente il numero di arrivi viene ripartito a livello territoriale in base ad Intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali territoriali dd.10.7.2014, mentre la gestione dell’accoglienza avviene, principalmente, in base alla CIRCOLARE MINISTERO INTERNI del 08/01/ 2014, che comprende anche uno schema di convenzione per Strutture Temporanee.

Le domande dei richiedenti protezione vengono esaminate dalle Commissioni territoriali: per il Veneto a Padova, Vicenza, Verona, Treviso (in attivazione).  Attendendo di andare alla commissione per essere ascoltati, i richiedenti protezione, se indigenti, hanno accesso a misure di accoglienza (D. Lgs. 142/2015).

La prima accoglienza è gestita dallo Stato/Governo nei CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), che sono 9 in tutta Italia. Tali centri sono chiamati ad ospitare i richiedenti asilo ammessi, o comunque presenti sul territorio nazionale, in attesa dell’esito della procedura di richiesta della protezione internazionale.

Poi i richiedenti sono accolti o nel circuito SPRAR Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, regolamentato con bandi nazionali che promuovono accoglienza programmata, tempi certi, controllo dell’impatto territoriale, insieme a regole di trasparenza e di rendicontazione analitica dei programmi e delle spese o in strutture temporanee denominate CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria attraverso convenzioni fra Gestore e Prefettura su schema nazionale).

ll Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli Enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli Enti Locali, con il prezioso supporto delle realtà del Terzo settore e dell’Associazionismo, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Lo SPRAR dispone dunque di una rete di centri di “seconda accoglienza”; in origine non sarebbe finalizzato, come i Cda o i Cara, ad un’assistenza immediata di chi arriva in Italia, ma all’integrazione di soggetti già titolari di una forma di protezione internazionale. Oggi però anche lo SPRAR fa la prima accoglienza: dopo l’emergenza del Nord Africa e l’aumento dei flussi migratori, infatti, il Ministero dell’Interno ha cominciato a trasferire i richiedenti asilo appena arrivati direttamente nello SPRAR.

I CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) sono stati istituiti al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli Enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti ed ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Tali strutture sono individuate dalle Prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’Ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture seconda accoglienza.

L’Unione Europea partecipa alle spese per la gestione dei migranti. La Commissione Europea ha recentemente stanziato 2,4 miliardi di euro per i prossimi sei anni . La fetta più rilevante, circa 560 milioni, è riservata all’Italia. Mediamente nei Paesi Ue nel 2014 è stato accolto il 44,7% delle domande d’asilo esaminate. In Italia il 58,5%. Il diritto internazionale, come detto, impone a ciascun Paese l’accoglienza dei richiedenti asilo fino all’accertamento –  o al diniego –  dello status di rifugiato.

Nel caso italiano la lunghezza dei tempi di valutazione delle richieste è uno dei punti critici, con effetti diretti sui tempi di permanenza nei centri di seconda accoglienza. Secondo la Guida pratica a cura del sistema SPRAR, le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale devono svolgere l’audizione per il riconoscimento dell’asilo entro 30 giorni dalla presentazione della domanda e decidere nei successivi tre giorni. Tuttavia, stando alla stima della banca dati SPRAR, il periodo di attesa mediamente si aggira attorno ai 12 mesi.

Contro le decisioni della Commissione territoriale si può ricorrere entro 15 giorni al Tribunale. Il Tribunale decide nel merito entro tre mesi con sentenza. Una volta divenuta esecutiva la decisione, in caso di diniego, dovrebbe scattare l’espulsione dello straniero. L’espulsione, solitamente via aereo, è a carico dello Stato, con costi elevati.

4 – IL RUOLO DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI

Gli immigrati fuggono dai loro Paesi per necessità. Il tema dei richiedenti asilo e dei migranti è dunque un tema che deve essere affrontato a livelli diversi e comunque essenziali; a livello globale ed a livello locale.

La problematica è complessa. Questo tema interpella principalmente la politica che dovrebbe:

           evitare di strumentalizzare il tema a fini elettorali;

           individuare, per l’immediato, a partire dal quadro normativo vigente e da ragioni di umanità, soluzioni condivise ed ispirate dai principi della sussidiarietà, della solidarietà e dalla corresponsabilità fra gli Stati (in particolare all’interno dell’UE) fra le istituzioni (Stato, Regioni e Comuni). 

A riguardo, rispettivamente, dovranno trovare effettiva attuazione:

o          l’”Agenda Junker” approvata a maggio dello scorso anno, che  prevede (tra le altre cose) di distribuire i rifugiati fra gli Stati membri, in situazioni di emergenza, secondo una ripartizione che tiene conto di quattro parametri: popolazione complessiva, PIL, tasso di disoccupazione e rifugiati già accolti sul territorio nazionale;

o          Accordo tra il Ministero dell’Interno e l’Anci, recentemente sottoscritto, per programmare l’accoglienza dei migranti su tutto il territorio nazionale attraverso il quale il Ministero dell’Interno si impegna a non posizionare ulteriori strutture di emergenza nei Comuni che già fanno la propria parte e l’Associazione dei Sindaci si impegna ad allargare il numero delle città che aderiscono al sistema SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) con l’obiettivo di pianificare l’accoglienza e garantire una gestione più ordinata. E’ evidente che l’accoglienza diffusa, il modello più adeguato e meno impattante, si realizza se e solo se vi è un coinvolgimento diretto (e diffuso) dei Comuni considerato che il quadro normativo succitato non contempla deresponsabilizzazioni.

Peraltro i cittadini si sentono più tutelati da interventi strutturati e programmati piuttosto che da campi sovraffollati, controproducenti da molti punti di vista e che non si rivelano affatto temporanei;

o          Inserimento da parte delle Regioni del “target rifugiati” nelle programmazioni dei piani di inclusione sociale (finanziamenti alle Conferenze dei Sindaci);

o          Verifica della situazione dei minori non accompagnati perché vengano riconosciute ai Comuni le risorse per la copertura della spesa di accoglienza (obbligatoria);

           ridurre nel medio e lungo periodo le condizioni di instabilità e ad evitare in ogni modo i conflitti.

Pare utile verificare, a livello normativo, l’opportunità di un decreto di assistenza temporanea, che tolga cioè la necessità di fare domanda di asilo a coloro che non ne hanno, in partenza, le condizioni.

Si ritiene importante anche che siano presi dei seri provvedimenti da parte dei Paesi europei verso chi specula e trae guadagni immensi sulla “tratta”, forse anche forzata, di questi migranti.

Fondamentali sono i processi formativi per promuovere una cittadinanza consapevole ed informata. Le Istituzioni, anche locali, dovrebbero promuovere azioni formative; la presenza dei richiedenti asilo è un’occasione ed una spinta alla riflessione.

5 – LA RETE NELLA COMUNITA’

Il tema dei richiedenti asilo e dei migranti è un tema che deve essere affrontato anche valorizzando lo strumento della rete e delle relazioni corresponsabili nella Comunità. Vi è infatti una responsabilità personale, sociale e civile e le famiglie devono sentirsi interpellate e direttamente partecipi.

E’ un’occasione per crescere e per uscirne rafforzati. In definitiva è un’occasione per riappropriarci della dimensione della Comunità. Negli ultimi anni c’è stato un processo di graduale delega alle Istituzioni; è ora il momento di ritrovare un protagonismo della Comunità. E’ anche occasione per riflettere sul nostro stile di vita e sul nostro modello socio-economico.

Importante è la rete di famiglie, Associazioni ed Enti locali; l’accoglienza deve essere diffusa; le strutture possono essere gestite anche con il supporto ed il coinvolgimento della Comunità. Esiste la necessità di preparare il territorio e di accrescere la consapevolezza e l’informazione, anche sui motivi che portano il richiedente asilo a rischiare la vita per trovare un approdo per la loro vita. Per questo e per fare luce su questo fenomeno sarebbe fondamentale ascoltare le testimonianza di questi ragazzi che fuggono, che subiscono violenza e che rischiano la vita.

La rete resta fondamentale per dare risposta a questo fenomeno, rete di persone, famiglie, associazioni ed istituzioni. Aspetto particolarmente importante è la formazione nelle scuole. A scuola bisogna parlare di questo fenomeno. Per l’accoglienza diffusa non basta considerare il numero di abitanti; bisogna considerare anche gli elementi di contesto.

Il migrante viene a trovarsi in un altro mondo; bisogna trasmettergli informazioni sui nostri stili di vita, sulla vita quotidiana, sulla nostra cultura e sulla nostra storia, in modo che possa realmente integrarsi.

6 – LA SITUAZIONE DEI RICHIEDENTI ASILO NELLA REGIONE VENETO

Il Veneto, teatro della recente rivolta del centro di prima accoglienza di Cona (Ve), fra le Regioni, è una fra le ultime nella distribuzione territoriale. Se nel campo di Cona, che ha meno di 3mila abitanti, sono ospitati oltre mille profughi, nel territorio della Città Metropolitana 21 comuni non ospitano neanche un migrante. Nel resto della Regione non va meglio. Nella provincia di Verona, più della metà dei comuni ha chiuso le porte. Nella caserma di Bagnoli di Sopra (Pd), comune di 3.600 abitanti in provincia di Padova, vivono 800 profughi. Poco più in là, Padova, con i suoi 206mila abitanti, ne ospita poco più di 460. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nella Regione sono ospitati 14.194 immigrati (l’8%), ma ben 250 Sindaci non ne accolgono neanche uno. E anche sul fronte dell’accoglienza programmata tramite il sistema SPRAR, il Veneto, con soli 524 posti, è una delle Regioni meno accoglienti. L’ immigrazione è ormai un tema politico e molti Sindaci non si prendono la responsabilità di essere loro stessi a portare gli immigrati sui territori. Così l’alternativa è l’accoglienza straordinaria a suon di bandi dei prefetti . E’ evidente che le esperienze negative di Cona (Ve), Eraclea (Ve) e Bagnoli (Pd), caratterizzate da affollamento ed eccessivo concentramento di richiedenti asilo, che generano situazioni negative per i migranti stessi e per le comunità ospitanti, si sono verificate anche perchè non tutti i Comuni hanno fatto la loro parte a proposito e pare fuori luogo addossare le responsabilità di tali situazioni ai Prefetti o allo Stato.

I Sindaci, su questi temi, sono oggettivamente condizionati. E sono esitanti a mettere in campo eventuali progetti anche perché l’aspetto normativo e la prassi nella gestione hanno ancora degli elementi indefiniti.

Ad esempio, cosa accade se i richiedenti non conseguono il riconoscimento della condizione di rifugiato ed il permesso; cosa succede dopo? Va ad alimentare gli illeciti comportamenti e la microcriminalità?

7 – LE ESPERIENZE NEL VENETO ORIENTALE

Anche gli Amministratori e la Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale sono chiamati a gestire questa realtà e risentono – evidentemente – della delicatezza e della “sensibilità” politica dell’argomento. Su questo tema non è facile articolare delle iniziative organiche tanto più che le esperienze di Cona (Ve) ed Eraclea (Ve) insistono sul territorio della Città Metropolitana.

Il Veneto Orientale vede quasi esclusivamente la presenza di CAS e di una variegata modalità di collaborazione fra Amministrazioni e Enti gestori dei Centri di Accoglienza.

I Comuni di Eraclea di San Donà di Piave, ad esempio, hanno attuato il programma SPRAR per n. 40 richiedenti asilo provenienti dalle operazioni di “Mare Nostrum”.

Esperienze interessanti sono quelle di Concordia Sagittaria, San Donà di Piave, Annone Veneto e Portogruaro che prevedono il coinvolgimento dei richiedenti asilo in attività volontarie di lavoro a beneficio della comunità locale, con o senza il coinvolgimento del Comune di riferimento, ma sempre con il coinvolgimento dei corpi intermedi, ossia della Associazioni di volontariato e di solidarietà sociale.

Esperienza interessante è stata quella di Portogruaro gestita direttamente dall’Associazionismo, senza un ruolo attivo del Comune, a supporto della cooperativa titolare del servizio, che ha prodotto l’accoglienza, nel luglio 2015, di un gruppo di ragazzi ospitati nella palestra della scuola superiore “Luzzatto” di Portogruaro, in alleggerimento della struttura di accoglienza di Eraclea. Tale esperienza, per la modalità innovativa e per le ricadute positive, è stato oggetto di cronaca nazionale delle maggiori testate giornalistiche.

Nella TABELLA 1 è rappresentata l’attuale distribuzione dei richiedenti asilo nei Comuni del Veneto Orientale con l’evidenza dei Comuni che non accolgono o che accolgono al di sotto o al di sopra della quota prevista (due immigrati per mille abitanti).

8 – AZIONI RITENUTE PRIORITARIE PER LA GESTIONE DEL FENOMENO

Dalla discussione avvenuta dopo le relazioni principali nei sottogruppi di lavoro sono emersi – in definitiva – alcuni elementi ritenuti prioritari per un avanzamento nella gestione del fenomeno: 

1.         Preparare il territorio ed accrescere la consapevolezza e la informazione sul fenomeno, anche sui motivi che portano i richiedenti asilo a rischiare la vita per trovare un approdo per la loro vita. Per questo e per fare luce su questo fenomeno sarebbe fondamentale ascoltare le testimonianza di questi ragazzi che fuggono, che subiscono violenza e che rischiano la vita.

2.         Creare le condizioni per realizzare progetti di accoglienza diffusa, con l’adesione del maggior numero possibile dei Comuni del Veneto Orientale, della Città Metropolitane e della Regione Veneto, stante la normativa internazionale, europea e nazionale che norma obblighi e competenze delle istituzioni ed in particolare degli Enti Locali. Con l’accoglienza diffusa ci sono le condizioni per l’accoglienza e per l’integrazione e si evitano le situazioni negative e critiche che si sono prodotte a Cona (Ve), Eraclea (Ve) e Bagnoli (Ve).

3.         All’interno di progetti ad accoglienza diffusa pare utile ed efficace dare priorità, laddove possibile, allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che garantisce l’impegno diretto del Comune, il supporto delle Associazioni e degli enti del terzo settore e garantiscono accoglienza integrata oltre a percorsi individuati di inserimento lavorativo. Tale sistema richiede, inoltre, un sistema di rendicontazione che risponda al criterio della trasparenza. Dovranno essere promossi, nella misura più ampia possibile, progetti di welfare generativo che vedono nella reciprocità il principio ordinatore in virtù del quale il soggetto destinatario di una provvidenza e di assistenza a sua volta offre una prestazione finalizzata ad un servizio utile alla comunità;

4.         Promuovere un approccio di rete. La rete resta fondamentale per dare risposta a questo fenomeno, rete di persone, famiglie, associazioni ed istituzioni, in particolare per:

           preparare il territorio ed accrescere la consapevolezza e la informazione, anche sui motivi che portano i richiedenti asilo a rischiare la vita per trovare un approdo per la loro vita.

           coinvolgere la scuola in questo percorso di informazione e di consapevolezza;

           trasferire al migrante informazioni sui nostri stili di vita, sulla vita quotidiana sulla nostra cultura e sulla nostra storia, in modo che possa realmente integrarsi;

5.         Attivare per i richiedenti asilo progetti individualizzati, in ragione anche della verifica delle loro competenze, che preveda anche la conoscenza della lingua Italiana come seconda lingua, delle regole di convivenza civile, dei conseguenti diritti e dei doveri; supportare ma anche esigere. Tali progetti devono prevedere relazioni con la società civile. In questo il ruolo da protagonista dovrà essere mantenuto dal migrante richiedente asilo che potrà essere supportato nel definire il progetto e la prospettiva di vita ma che non potrà nè dovrà delegare ad altri l’assunzione delle decisioni e degli orientamenti consapevoli che riguardano il proprio futuro.

6.         Sul piano normativo vanno ridefinite procedure che accorcino i tempi fra la richiesta di asilo da parte del migrante e l’attestazione dei requisiti per il riconoscimento della condizione di soggetto con diritto alla protezione internazionale, con il rilascio del correlato permesso di soggiorno, così come va ridefinita la procedura di appello alla decisione assunta dalle commissioni territoriali. I tempi eccessivamente prolungati generano incertezza che è negativa sia per il richiedente asilo che per la comunità che lo ha temporaneamente accolto. Così come devono essere rese effettive le procedure susseguenti al diniego del riconoscimento della condizione di rifugiato. A questo riguardo dovrà essere previsto il potenziamento degli organici del personale di Prefetture e di Questure impegnato.

 

 Marango 20 febbraio 2017

 

FARE COMUNE

Monastero di Marango, Strada Durisi, 12 30021 Caorle (VE)

Giorgio Scatto 389 53 65 643 – Segreteria 0421 88142

farecomune2016@gmail.com

 


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IL BULLISMO E CYBERBULLISMO: PERCORSI EDUCATIVI IN AMBITO PENALE

Serata di Informazione educativa per Società sportive, Genitori, Figure educanti

24 Febbraio 2017


 

COMUNE DI PORTOGRUARO

L’ INFORMAZIONE “DIMENTICATA”…

 

 In Rete nel Sito Ufficiale e nel Profilo Facebook non c’è nulla !

Eppure si è dato anche il Patrocinio (clicca qui) 

 

Soltanto qualche Locandina in formato A3 appesa all’ultimo momento qua e là… io l’ho scoperto per caso andando all’Ufficio Anagrafe, e poi ho chiesto copia all’Ufficio Tecnico, che molto gentilmente mi hanno dato copia in A 4, che mi serviva per poterla pubblicare…  (clicca qui)

Credo che questo evento meritasse una pubblicità informativa migliore, vista la delicatezza del tema, ma ci ritornerò su…

G.B.

 


BULLISMO E CYBER BULLISMO

PERCORSI EDUCATIVI

IN AMBITO PENALE

 

Dott.ssa Roberta Zoldan

Assistente Sociale

U.S.S.M. Trieste

 

Ufficio Servizio Sociale

Dipartimento Giustizia Minorile

e di Comunità del Ministero

della Giustizia

 

SERATA DI INFORMAZIONE EDUCATIVA

PER SOCIETA’ SPORTIVE, GENITORI, FIGURE EDUCANTI

 

VENERDI’ 24 FEBBRAIO 2017

ore 18,00

 

Sala Caminetto

della Villa Comunale,

in Via Seminario 5, Portogruaro

 

Ingresso libero

 


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“RISTOLEMENE” IN ONDA SU RAI 2 NELLA RUBRICA DEL TG 13,30

Confcommercio Portogruaro: Venerdì 17 febbraio 2017 tutti davanti Tv

16 Febbraio 2017


NOTA

“Lungo il fiume Lemene” è il titolo del video che trovate a fondo pagina (caricato da Simon Anastasia), che mi sembra attinente e correlato al tema in oggetto, e ho voluto proporvelo come documento culturale… 

 G.B.


Confcommercio

Portogruaro – Bibione – Caorle

  

Ristolemene…

“A cuor leggero” sbarca su Rai due

 

La 9^ edizione del circuito delle serate enogastronomiche Ristolemene di Confcommercio, sbarca su Rai Due. (clicca qui)

Precisamente venerdì 17 febbraio alle ore 13:30 su Tg2, si svolgerà la consueta rubrica del gusto “Eat Parade” in diretta dove sarà trasmesso un servizio del circuito Ristolemene con un flash sul territorio e le sue tipicità e tradizioni.

Sarà poi possibile visionare il servizio in differita su www.raiplay.it  o sull’APP Rai Play e, in seguito, sul sito www.tg2.rai.it nella sezione rubriche/eatparade.

Il tema delle serate di questa edizione sarà a carattere “salutare”.

In collaborazione con figure professionali competenti supportate dall’Associazione Medica Amici del Cuore gli Chef-Ristoratori del gruppo, si confronteranno con i loro clienti “consum-attori” sempre più consapevoli e interessati al concetto: “se noi siamo quello che mangiamo… il cibo può essere salute”.

 

 

Sito Internet: http://www.ascomportogruaro.it/ristolemene/

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Ristolemene/

 

Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle 

 


COMUNICATO STAMPA del 15.02.2017

 

Ristolemene 2017 – 1^ tappa

 

Tavernetta del Tocai 

PRESENTA

“Gran Galà del Baccalà” 

Venerdì 17 febbraio 2017 h. 20.30

 

Il primo appuntamento del 2017 con l’enogastronomia tipica del circuito Ristolemene, targato Confcommercio, è in programma il prossimo venerdì 17 novembre presso il Ristorante Tavernetta del Tocai di Pradipozzo di Portogruaro (VE).

Lo Chef Thomas, conosciuto per la sua creatività ed originalità in cucina, sulla scia del filo conduttore della 9^ edizione del circuito “Ristolemene, a cuor leggero”, propone un bicchiere di benvenuto con cicchetti veneti.

A seguire un tris di antipasti: “Caissoni di Stockfish” marinato agli agrumi e castraure croccanti, chips di mais e valeriana su ristretto di Violetto, “Turbante” Venexiano al “Broccolo Fiolaro” su specchio di fondo bianco e “Torrone di Mantecato” alle mandorle croccanti.

Come primi, un’artistica tavolozza di Carnaroli dai piacevoli contrasti emozionali e piccole meraviglie floreali farcite di “Norvegia” su vellutata di radicchio trevigiano e chicche di zucca croccanti. Per secondo, Sandrigo incontra Venezia: nasce lo Stoccafisso 2.0.

A chiudere in bellezza una parfait alle pere williams, cioccolato nero e biscottino al caffè.

I piatti saranno accompagnati da una attenta selezione di vini dell’Azienda Agricola La Frassinella, di papà Loris. (Comunicato con dettagli, clicca qui)

  

Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle

 


“Ristolemene” un marchio del territorio.

Vini, sapori, cultura , ambiente e tradizioni…

 

Ristolemene, un progetto, ideato e coordinato da Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle, la cui idea alla base è suggestiva: gettare un ponte tra un vecchio modo di fare cucina ed una nuova gastronomia in grado di valorizzare al meglio la tipicità dei prodotti e la loro trasformazione. In collaborazione con un gruppo di ristoratori locali e con Venezia Opportunità (azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia), tale iniziativa si prefigge l’obiettivo di magnificare il territorio che abbiamo il piacere di vivere alla riscoperta dei profumi, sapori e tradizioni che inebriano l’olfatto, stupiscono la vista ed incantano il gusto. Consta in un interessante itinerario enogastronomico che si snoda in due percorsi: uno costituito da numerose cene organizzate durante tutto l’arco dell’anno nei vari ristoranti aderenti e l’altro nella realizzazione dei Gran Galà dei Sapori, vere e proprie serate di gala che vedono la partecipazione di tutti gli aderenti, i quali danno vita ad un menù di assaggi di tutto rispetto, con l’obiettivo di far riscoprire ed esaltare, attraverso la capacità, la professionalità e la bravura, i tanti sapori e profumi dei prodotti tipici del nostro territorio.

 

 

(Fonte: Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle)

 

 


LUNGO IL FIUME LEMENE… (VIDEO CARICATO DA SIMON ANASTASIA)

LUNGO IL FIUME LEMENE

 

di Gioacchino Castiglione

 

“A nord di Venezia, tra il Mar Adriatico di Caorle e l’entroterra di Portogruaro, si trova un territorio dal fascino particolare, un paesaggio magico, in cui la protagonista assoluta è l’acqua.

Dolce nel fiume, salmastra in laguna e nelle valli, salata in Adriatico: l’acqua crea microcosmi peculiari, legati essenzialmente alla pesca, ma ognuno con il proprio carattere e le proprie tradizioni. Il filo che le unisce è un fiume che, grazie alla sua navigabilità, ha favorito in quest’area lo sviluppo di civiltà e culture: il Lèmene che, da Concordia Sagittaria (antico avamposto romano), scende giù fino al porto di Caorle.

Davìde è l’ultimo maestro d’ascia che costruisce le “batee” (particolari barche dal fondo piatto per la pesca all’anguilla) e ne conosce tutti i segreti dalla scelta del legno, allo stile di voga. Passando per la bellissima Portogruaro, scendiamo verso le valli e incontriamo Onfredo, uno degli ultimi capivalle che si occupa della manutenzione della Vallegrande di Bibione, straordinaria zona avifaunistica dove trovano rifugio decine di specie di uccelli e si allevano branzini.

Scendendo più giù Luigi ci mostra la pesca in laguna e il modo in cui vengono vissuti i casoni, le caratteristiche abitazioni in legno e in canna palustre, di probabile origine neolitica, utilizzate per la pesca, ma anche per fuggire dal caos ed entrare in pieno contatto con la natura.

Arrivati a Caorle, scopriamo una città dalla storia antica condivisa con quella di Venezia. Nonostante lo sviluppo turistico, conserva tutto il fascino del borgo marinaro, grazie a una tradizione di pesca ancora molto viva. Al mercato ittico assistiamo all’antico rito della cosiddetta asta “all’orecchio”, dove le offerte vengono sussurrate all’orecchio del banditore.

E’ solo l’ultima delle tradizioni incontrate lungo il Lèmene che resistono grazie allo sforzo di una comunità unita da un ritrovato desiderio di identità.”

 

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14 FEBBRAIO: E’ SAN VALENTINO ! LA FESTA DEGLI INNAMORATI…

Portogruaro: E’ qui la Festa ? Centro Storico “PULSANTE” di tanti Cuori

14 Febbraio 2017


 

E “godiamoci” questa festa !

 

 

Giornata frenetica, sia per i Commercianti in primis, sia per gli innamorati o aspiranti tali, chi è baciato  dalla fortuna, e chi aspetta di esserlo….

Ammesso che essere innamorati sia una fortuna, di sicuro ai tempi di oggi è anche dispendioso, tra regali, regalini, cene e cenette varie, sono in arrivo una valanga si SELFIE  per immortalare il proprio “status” e Post sui Social per fare vedere al mondo come si sa vivere…

E allora “godiamoci sta festa”, che male non fa, se non alle tasche vuote di chi vorrebbe ma non può, ma questo è un problema di sempre e che vale per tutto l’anno, forse un po’ di magone per coloro che ancora sono soli e aspettano l’anima gemella, mentre i Commercianti aspettano gli “affari”, che volete , ad ognuno il suo…

Anche Portogruaro si è preparata per tempo (clicca qui), e oggi 14 Febbraio 2017 è tutto pronto (clicca qui), sotto i portici in Centro Storico si respira aria di festa, sotto le lenzuola per più qualcuno “forse anche” (o ci spera), ma non dimentichiamoci che tutti quei CUORI  rossi che vediamo dappertutto sono un simbolo che andrebbe visto, valorizzato e vissuto nel giusto modo, nel rispetto dell’altro, che sia un rosso passione, e non rosso di sangue…

Concludo con gli AUGURI a tutti gli innamorati, ma non solo alla nostra “seconda metà”, ma soprattutto a coloro che lo sono del mondo e della vita, di questi tempi cosa assai difficile e ardua, ma di buoni esempi ce ne sono molti in giro, basta saperli vedere…

Infine vi invito a leggere quanto ha pubblicato la “Parrocchia di Sant’Andrea” di Portogruaro (clicca qui), che ha voluto ricordare questa ricorrenza con qualche numero di una indagine CENSIS che fa riflettere… 

 

PS.

Essere innamorati va bene e fa bene… ma non è un obbligo !

 

G.B.  


 

14 Febbraio 2017

La festa di San Valentino

protettore degli innamorati

 

Anche San Valentino sembra preoccupato della diminuzione dei “clienti” che si rivolgono a lui. Al di là della battuta, assistiamo in questi ultimi decenni, oltre al preoccupante fenomeno della denatalità, anche della crisi che attraversa la Famiglia, il valore e il dono dell’amore.

In una recente indagine del CENSIS risulta che l’83% degli italiani per le ristrettezze economiche alimentano relazioni affettive sempre più fluide, “temporanee”, reversibili.

I numeri sono più eloquenti di qualsiasi analisi: le coppie di fatto 1.200.000 unioni libere.

Tra queste, le coppie tra celibi e nubili sono aumentate del 155%, mentre le cosiddette “famiglie ricostruite” e non coniugate” sono il 66%.

Il dato più sorprendente è l’aumento dei single, che riguarda soprattutto il Nord Italia: 4,8 milioni di persone (non vedovi) vivono soli e dietro a tanti numeri si nascondono molta solitudine e tanta sofferenza.

Si presenta quindi una nuova realtà sociale che non potrà non avere conseguenze a lungo termine soprattutto sul valore della Famiglia come unione tra uomo e donna aperta alla vita al futuro.

Chi non ricorda una moda di qualche anno fa quando da Roma e da altre città fino qui da noi, le coppie deponevano un lucchetto su una apposita griglia collocata nei pressi di un fiume per gettarne poi le chiavi?

Anche a Portogruaro per un certo tempo, sul ponte ligneo dei Mulini era stata collocata questa griglia ben presto poi rimossa. Quando e come potrà cambiare?

 

                                                              Parrocchia di Sant’Andrea

 


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PRESTO “HEIL PORTOGRUARO” ? BASTA MINACCE E INTIMIDAZIONI

Il Comune REVOCA permesso e si riserva di valutare ogni aspetto legale !

5 Febbraio 2017


 

“HEIL PORTOGRUARO”

 

BASTA MINACCE

E

SOLITE INTIMIDAZIONI…

 

Solito modus operandi, con le solite minacce e intimidazioni, più o meno chiare, più o meno dirette, ma sempre con lo scopo e intento di colpire l’avversario /nemico, pensando che basti questo per eliminarlo…

Poi, le motivazione della REVOCA date dalla sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore, ci appaiono inconsistenti (clicca qui), seguite sulla stessa linea dal vicesindaco Ketty Fogliani sulla stampa locale (clicca qui), dimostrando che non sono sindaco e vicesindaco di tutti, ma questo già lo si era intuito, nessuna sorpresa, semmai una conferma !!

 

PS.

Vi riporto sotto un Post di Andrea Buffon  tratto dal mio profilo Facebook, che ben spiega chi è Piero Purini, autore di “Metamorfosi Etniche” (*) presentato allo “Spessotto”:

“l libro presentato nella giornata di sabato è un lavoro frutto di una tesi di dottorato in storia contemporanea discussa presso l’Università di Klagenfurt. L’autore, oltre ad essersi laureato in storia contemporanea presso l’Università di Trieste, ha approfondito i suoi studi anche presso l’Università di Lubiana. Il libro, tanto inviso all’Amministrazione Comunale di Portogruaro, contiene inoltre una prefazione di Jože Pirjevec, relatore a Trieste della tesi dell’autore, nonché docente di storia contemporanea presso l’Università di Trieste e Padova. La scelta del Comune di Portogruaro di negare la sala ad un accademico qualificato è stata una scelta molto grave, solo per usare un eufemismo.”

 

G.B.

 


 

Città di Portogruaro

Città Metropolitana di Venezia

 

Prot. 850

10.01.2017

 

Associazione Nord-Est Antifascista

 

 

Oggetto: Concessione utilizzo Sala conferenze  Villa Comunale.

 

In riferimento alla Vs. richiesta, prot. com.le 51046 del 27.12.2016 ;

Si comunica che è concesso a questa Associazione (C.F. ………) l’utilizzo della Sala in oggetto con utilizzo del videoproiettore, per una Conferenza storica, aperta al pubblico, sul tema “Dall’annessione dei territori della Jugoslavia nel 1918 all’esodo post Seconda guerra mondiale”, nel seguente giorno e orario: Sabato 04 febbraio ; ore 17,30 – 20,30

Giusta deliberazione di Giunta Comunale n. 39 del 15.03.2016 “Utilizzo sale e locali comunali. Determinazione tariffe”, la tariffa per l’uso della Sala è fissata in € 32,00 orari nel periodo 15 ottobre – 15 aprile, + € 24,00 orari in quanto lo stesso si svolge al di fuori del normale orario di servizio, per cui l’importo da versare è pari ad € 168,00.

Ogni eventuale variazione tariffaria sarà comunicata a codesta Associazione per integrazioni conseguenti. 

Si fa presente che il locale in oggetto verrà aperto 15’ prima dell’inizio della riunione e l’accesso alla sala sarà possibile solo previa consegna all’uscire comunale della Ricevuta attestante l’avvenuto pagamento, che potra essere effettuato utilizzando l’allegato bollettino postale, oppure a mezzo bonifico bancario in cui si indicano le coordinate: 

IT73R0103036241000000610522 BIC/SWIFT – PASCITM1V89

Cordiali saluti

 

La Dirigente Servizi Amministrativi

Dott.ssa Elisabetta Barbato

 


 

Città di Portogruaro

Città Metropolitana di Venezia

 

Egr. ………….

 

OGGETTO: Concessione utilizzo Sala conferenza Villa Comunale

Prot. N° 0000850 del 10.01.2017 REVOCA.

 

Egregio Signor Serre,

spiace comunicare che in riferimento alla nota in oggetto, con la quale veniva concesso l’utilizzo della Sala conferenze della Villa Comunale per il giorno 4 febbraio 2017 dalle ore 17.30 alle ore 20.30, ci vediamo costretti a revocare l’uso della Sala avendo verificato la non corrispondenza del materiale pubblicitario dell’iniziativa rispetto a quanto indicato nello stampato della richiesta di concessione sottoscritto dalla S.V. in qualità di referente dell’Associazione in indirizzo.

Ci spiace doverLe comunicare la nostra riserva di valutare ogni aspetto legale correlato alle dichiarazioni da Lei sottoscritte nel Modulo della richiesta, palesemente non corrispondenti al titolo del Convegno indicato nel Volantino che è stato diffuso.

Distinti saluti.

 

       La Dirigente Servizi Amministrativi                        Il Sindaco

               Dott.ssa Elisabetta Barbato                       Maria Teresa Senatore

 


ARTICOLI IN ARCHIVIO…

 

VILLA COMUNALE NEGATA PER UN INCONTRO PUBBLICO SULLE FOIBE !
04/02/2017 – Succede in Città / Eventi

VILLA COMUNALE NEGATA PER UN INCONTRO PUBBLICO SULLE FOIBE !

Il Comune di Portogruaro dice NO al “Collettivo Stella Rossa”… Perchè mai ?

FOIBE:
04/02/2017 – Succede in Città / Eventi

FOIBE: “I GIORNI DEI RICORDI” TRA STORIA E TANTE MANIPOLAZIONI !

Portogruaro: Incontro pubblico in Villa Comunale, Sabato 4 febbraio…

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Succede in città / Eventi

FOIBE: “I GIORNI DEI RICORDI” TRA STORIA E TANTE MANIPOLAZIONI !

Portogruaro: Incontro pubblico in Villa Comunale, Sabato 4 febbraio…

4 Febbraio 2017


NOTA Incredibile la motivazione della negata concessione di una Sala Conferenze perchè l’argomento sulle Foibe per come considerato dai richiedenti, non era gradito all’Amministrazione comunale di Pordenone, e Pietro Tropeano, assessore alla Cultura, ha risposto che la Conferenza non era ritenuta culturalmente valida… (Incredibile, clicca qui) G.B. 

 


 

I GIORNI DEI RICORDI

Storia, storiografia e manipolazioni

sulle Foibe e il Confine orientale

 

 

Quali processi comunicativi costruiscono

una «narrazione» sostitutiva della storia?

Quale finalità politica sottende a una operazione di questa natura?

A queste domande proviamo a rispondere grazie al lavoro di Piero Purini, e al suo libro “Metamorfosi etniche: i cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria, 1914-1975”, (Edizioni Kappa VU), un testo che affronta le cause politiche e le implicazioni sociologiche delle memorie e degli esodi del confine orientale.

Grazie agli studi di Piero Purini tutto diventa più comprensibile: partiremo dell’annessione dei territori del confine orientale avvenuta tra le due guerre mondiali, della successiva espulsione delle minoranze, del dominio di questi territori da parte dell’Italia fascista e delle conseguenze a cui questi eventi hanno portato.

Lo sguardo sarà rivolto anche alla contemporenaità: alla propaganda revisionista sempre più intensa e portata a tutti i livelli da organizzazioni neofasciste e dalle istituzioni – come la recente vicenda della “foiba volante”di Rosazzo, archiviata con un nulla di fatto dalla Procura di Udine – ha evidenziato.

 

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IL PROGRAMMA

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Incontro con

Piero Purini /storico

Autore di “Metamorfosi etniche:

i cambiamenti di popolazione a Trieste,

Gorizia, Fiume e in Istria, 1914-1975″

 

SEGUIRA’ DIBATTITO

 

Sarà presente un banchetto con libri e dossier sul tema

 

 

ORGANIZZA

NEA (Osservatorio Antifascista del Nord-Est)

e Collettivo Stella Rossa – Nordest

 


 

LA CENSURA !

 

 

COMUNE DI PORDENONE

 

 

Oggetto: Richiesta utilizzo saletta “T. Degan” della Biblioteca civica.

 

Egregio Presidente,

in riferimento alla richiesta di utilizzo della saletta conferenze “T. Degan” della Biblioteca civica per il 10 febbraio p.v. alle h. 20,45 per la realizzazione di una conferenza genericamente definita “Su confini orientali”, che risulta già pubblicizzata on line in assenza della relativa concessione di autorizzazione, si comunica che non è possibile concedere la sala in quanto i contenuti della Conferenza non rientrano tra quelli ritenuti culturalmente validi da parte di questa Amministrazione comunale.

l ‘impronta negazionista di una simile tragedia è certamente antistorica e offende gran parte della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia colpita dai massacri delle Foibe.

 

Cordiali saluti

                                                              Pietro Tropeano

                                                          Assessore alla Cultura