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IL CIRCOLO PD PORTOGRUARO SODDISFATTO PER “VOTO” SULL’HOSPICE!

Mantenimento 2 Strutture: 14 Comuni favorevoli, 5 contrari, 2 astenuti…

NOTA – Su questo tema dell’Hospice, che ritengo una presa per i fondelli verso i cittadini da parte delle Istituzioni locali e regionali, vi riporterò documentazione che dimostrerà come l’ex Dg Carlo Bramezza, sia stato come “pinocchio” nel raccontarci le cose…  G.B.

 


 

Comunicato Stampa del 22.04.2021

 

PD di Portogruaro soddisfatto: 

Sull’Hospice importante presa di posizione

dei Sindaci del Veneto Orientale

 

 

Come Circolo PD di Portogruaro esprimiamo soddisfazione per l’esito dell’ultima seduta della Conferenza dei Sindaci della Sanità che ha portato la maggioranza dei sindaci a manifestare la ferma volontà di mantenere i due Hospice di Portogruaro e San Donà di Piave, servizi territoriali di prossimità importanti per i cittadini. 

Soluzioni alternative come quelle prospettate dall’Assessore regionale Manuela Lanzarin, che prevedeva la struttura unica e 4 posti letto rispettivamente a Portogruaro e San Donà di Piave, non sono per il Circolo PD e i cittadini di Portogruaro da tenere in considerazione

Non ci fidiamo di promesse (clicca qui) che in qualsiasi momento possono essere disattese e dimenticate, come dimostra il fatto che la Regione Veneto ha cambiato in piena estate il Piano sociosanitario.

Ribadiamo, per questo, come Circolo la volontà dripristinare le precedenti Schede sociosanitarie che prevedevano 17 posti letto per i due Hospice (9 san Donà e 8 a Portogruaro) e di modificare in questo senso la Delibera regionale. 

Un risultato quello dell’altro ieri, seppur parziale, che non sarebbe stato possibile avere se il Partito Democratico e le forze di Centrosinistra durante la Campagna elettorale (clicca qui) in pieno agosto sin da subito non avessero fatto emergere le contestate scelte della Giunta regionale. In quella fase della Campagna elettorale la Lega e il suo Candidato sindaco ci accusavano di fare inutili e falsi allarmismi e il resto del Centrodestra capeggiato dall’allora sindaco Maria Teresa Senatore manifestava un assordante silenzio.

È stato grazie alla mobilitazione di 2500 cittadini che hanno firmato la Petizione (clicca qui) promossa dal PD di Portogruaro, da #tuttaunaltraportogruaro, dal Comitato Salute Bene Primario, dall’Associazione Insieme in Festa e dall’Associazione Pensionati Lugugnanasostenuta dal Gruppo consiliare “Civici e Democratici”, da Articolo UNO e dalle altre forze di centrosinistra, che ha di fatti costretto le forze di centrodestra a cambiare la loro posizione e a presentare un Ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale. Questo atto ha impegnato il Sindaco (clicca qui) a farsi promotore in Conferenza dei sindaci del mantenimento dei due Hospice e della modifica della Delibera regionale.

Su queste posizioni si è riusciti a far esprimere favorevolmente la stragrande maggioranza dei Comuni del Veneto Orientale in Conferenza dei sindaci (14 comuni favorevoli, 5 contrari – Ceggia, Torre di Mosto, Jesolo, Musile e Noventa di Piave – e 2 astenuti – San Stino di Livenza e Cavallino Treporti). 

Un risultato importante su cui non abbasseremo la guardia finché la Regione non modificherà la Delibera che prevede la costituzione di un solo Hospice, eliminando quelli di Portogruaro e San Donà di Piave. I cittadini sono fortemente legati a questo servizio e nessuno può permettersi di portarglielo via.

 

Partito Democratico

Circolo di Portogruaro

 


 

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PRADIPOZZO: QUANDO UTILIZZABILE IL NUOVO CENTRO POLIFUNZIONALE?

PD di Portogruaro critico sulla struttura per i principali sport indoor…

 

Circolo PD Portogruaro

 

COMUNICATO STAMPA del 15.04.2021

 

QUANDO

il Centro Polifunzionale di Pradipozzo

sarà utilizzato dalla comunità?

 

Sono in fase di conclusione i lavori del Centro Polifunzionale di Pradipozzo: un cantiere da circa 1,8 milioni di euro per realizzare a Pradipozzo una nuova struttura per la pratica del pattinaggio e dei principali sport indoor (pallavolo, calcetto, pallacanestro, tennis), da utilizzare anche per le attività sportive della Frazione e della vicina scuola primaria.

Era l’allora assessore Morsanuto che rispondeva ad un’interrogazione dicendo che la struttura era stata dimensionata per accogliere più discipline sportive ed assolvere alle esigenze sportive di tutto il comune e che tale struttura, da 700 mila euro, non consentiva per le dimensioni di ospitare pubblico. Poi arriva, proprio per questo, un progetto da 1,8 milioni, finanziato per 1,2 milioni circa dal CONI per avere una struttura più grande e funzionale.

Ora sono in fase di conclusione i lavori già appaltati e viene consegnato alla comunità un contenitore vuoto: senza tribune, senza parcheggi (se non, forse, un numero ristretto in prossimità dell’accesso), senza impianto di condizionamento e riscaldamento, senza neanche l’accesso alla scuola da via Staimbek, con una pavimentazione in calcestruzzo lisciato, che pare prospettare un utilizzo limitato.

C’è da chiedersi come potrà essere utilizzata dai bambini della primaria.
Una struttura che allo stato attuale non potrà essere utilizzata.

La struttura va terminata per renderla fruibile concretamente per la comunità (di Pradipozzo e dell’intero Comune) e pare che l’Amministrazione dovrà investire altri 2 milioni di euro su più annualità per renderlo funzionale.

Ma allora ci chiediamo:

Come intende l’Amministrazione completarla per quali sport e per quali attività? Se la struttura si chiama Centro Polifunzionale sarà polifunzionale per attività diverse dallo sport e quali saranno queste attività? Ci sarà una sala a disposizione della comunità per incontri, visto che ora ci si deve rivolgere solo alla Parrocchia o diversamente sfruttare le aule della scuola? Sarà possibile organizzare qui corsi di fitness e ginnastica?

Con quali risorse intende concluderla, visto che il completamento del centro polifunzionale, così come inteso dall’amministrazione (con tribune, parcheggi, impianti di riscaldamento e raffreddamento, pavimentazione, eccetera…), a quanto pare necessita di altri 2 milioni di euro e che nei vari bilanci di previsione, compreso quello del 2021, non erano e non sono previste tutte le risorse per completarlo?

Quali sono i tempi per la sua definitiva realizzazione?

Come intende farla gestire e a chi? È stato preventivamente avviato un percorso di verifica dei bisogni, di confronto e di coinvolgimento con le associazioni sportive presenti nel territorio per un utilizzo ottimale della nuova struttura?

La realizzazione di quest’opera comporta anche la possibilità di risolvere l’annoso problema dell’accesso della scuola primaria da via Staimbeck? E se sì, le pratiche di esproprio sono state già avviate? Visto che la palestra servirà anche alla scuola, è previsto un accesso diretto fra i due edifici?

Una volta terminata l’opera, l’Amministrazione intende mantenere l’attuale impianto utilizzato dal pattinaggio in via Resistenza, visti i costi di gestione elevati per la manutenzione, come da dichiarazioni dell’ex sindaco Senatore alla stampa del novembre 2017?

Concludendo: perché fare un investimento di 3,8 milioni di euro per rendere una struttura polifunzionale operativa, quando il progetto da 700mila euro avrebbe risposto alle esigenze sportive della comunità e della frazione e, soprattutto, sarebbe già terminato?

Fare programmazione, avere un quadro d’insieme e condividere le scelte (alcune soprattutto) quando si amministra è fondamentale, diversamente si rischiano sprechi di risorse e di occasioni.

 

Partito Democratico

Circolo di Portogruaro

 


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SAN MICHELE: OPPOSIZIONE ACCUSA RIORGANIZZAZIONE DELL’ENTE !

Consiglieri Vizzon, Morando,Teso e Tollon: “Siamo arrivati alla frutta”…

 

Comune di San Michele al Tagliamento

 

COMUNICATO STAMPA del 01.04.2021

 

OGGETTO: Ridefinizione della struttura organizzativa dell’Ente.

 

Il 29 marzo la Giunta Codognotto ha approvato le linee di indirizzo per la ridefinizione della struttura organizzativa dell’Ente. (clicca qui)

Con tale provvedimento si intenderebbe incardinare nel corpo di Polizia Locale i servizi denominati “urbanistica ed edilizia privata” e “tutela del paesaggio”.

Il tutto in violazione dell’orientamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 19 del 10 giugno 2015 il quale stabilisce che “sussiste un’ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale, nel caso in cui il comandante/ responsabile della polizia locale, indipendentemente dalla configurazione organizzativa della medesima, sia affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie attività di vigilanza e controllo”

L’Amministrazione Codognotto non solo è arrivata a fine mandato ma, soprattutto, con questa inspiegabile scelta dimostra di essere arrivata anche alla “frutta”.

Dopo che l’urbanistica e l’edilizia privata versano da anni in una paralisi inaccettabile si intende dare un ulteriore impulso negativo al settore affidando al comandante della polizia locale tali servizi gestionali il quale, oltre ad essere soggetto giuridicamente non competente, non può nemmeno possedere le capacità tecnico-professionali per rilasciare concessioni edilizie o istruire di provvedimenti urbanistici.

Il tutto mentre l’Assessore competente, nonché futuro Candidato sindaco Gianni Carrer, invece di pensare a gestire il proprio referato in maniera adeguata, si diletta su facebook ad impartire lezioni all’attuale ministro Renato Brunetta piuttosto che all’Assessore lombardo alla Sanità Letizia Moratti, al peggio non c’è mai fine e questa Amministrazione, con in primis Carrer, ne è la dimostrazione.

 

I CONSIGLIERI comunali

 

( Elena Morando – Emiliano Teso – Luca Tollon – Giorgio Vizzon)

 

 


 

 

Comune di San Michele al Tagliamento

 

                                                                       AL SIGNOR SINDACO

                                                                      -SEDE-

 

Oggetto: Interrogazione avente oggetto:

– LINEE DI MERO INDIRIZZO PER LA RIDEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ENTE –

 

I sottoscritti Consiglieri comunali Elena MORANDO, Emiliano TESO, Luca TOLLON e Giorgio VIZZON,

 

VISTA la deliberazione giuntale n. 54 del 29/03/2021 avente ad oggetto “Linee di mero indirizzo per la ridefinizione della struttura organizzativa dell’Ente”;

CONSTATATA la volontà della Giunta di incardinare nel corpo di Polizia Locale i servizi denominati “urbanistica ed edilizia privata” e “tutela del paesaggio”;

VISTO l’orientamento A.N.A.C. n 19 del 10 giugno 2015 il quale stabilisce che “sussiste un ‘ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale, nel caso in cui il comandante/responsabile della polizia locale, indipendentemente dalla configurazione organizzativa della medesima, sia affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie attività di vigilanza e controllo”;

CONSTATATO che il principio della c.d. ” infungibilità della dirigenza” si può estendere a tutti i soggetti che svolgono funzioni ex artt. 107-109 D.Lgs. 18/08/2000 n. 267 ad esclusione del comandante della polizia locale il quale “non può svolgere mansioni di responsabilità nell’esercizio di servizi di un comune per i quali è necessario emettere provvedimenti autorizzatori o concessori oggetto di attività di controllo in virtù della sua principale qualifica” (precedente orientamento A.N.A.C. n. 57 del 03 luglio 2014);

RAVVISATI profili di illegittimità;

INTERROGANO

la S.V. affinché riferisca sulla volontà della Giunta espressa nella deliberazione giuntale n. 54 del 29/03/2021 avente ad oggetto “Linee di mero indirizzo per la ridefinizione della struttura organizzati va dell’Ente”.

 

 

I CONSIGLIERI comunali

 

( Elena Morando – Emiliano Teso – Luca Tollon – Giorgio Vizzon)

 

 


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PORTOGRUARO: RICHIESTE ODG PER REVOCA ONORIFICENZA A TITO !

Dopo San Donà anche da noi si dibatte in Consiglio comunale sul tema…

 

ALL’ORDINE DEL GIORNO… TITO !

 

Portare da parte della Maggioranza (Lega e FDI) in Consiglio comunale (*) a Portogruaro delle Proposte di Ordine del Giorno (clicca 1 e 2) per togliere l’onorificenza a Tito, accusato di crimini contro l’umanità per avere condannato a morte nella ex Jugoslavia migliaia di italiani giuliano-dalmati facendoli gettare nelle Foibe, quando già qualcosa di analogo è al vaglio del Parlamento (modificare la legge n.178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze), mi sembra tutta una strumentalizzazione politica, come affermato anche dall’ANPI di San Donà di Piave (clicca qui), dove pure il PD ha votato con la LEGA e Fratelli d’Italia (clicca qui), sollevando le ire di Rifondazione Comunista (clicca qui) venendo criticato e attaccato pesantemente (clicca qui).

Facendo tesoro del polverone politico sandonatese, nella Città del Lemene il Partito Democratico locale ha scelto una via diversa, “più tranquilla”, presentando a sua volta un Ordine del Giorno che fa presente come “ancora oggi nel nostro Paese si assiste al proliferare di esposizioni di simboli che richiamano a fascismo, nazismo e odio razziale” e che “vanno evitati discorsi che incitano alla polemica tra partiti, schieramenti e movimenti”, chiedendo la modifica della Legge sopra citata, che dire, in questo momento storico e con i problemi nazionali causati da una pandemia mondiale da coronavirs Covid-19, che oltre alle migliaia di persone morte ha messo in ginocchio la nostra economia e tessuto sociale, di cui non si vede una uscita/ripresa in tempi rapidi, credo sarebbe stato meglio che i Consiglieri comunali avessero guardato ad altro, concentrando tutti i loro sforzi a come affrontare questa di situazione, non Tito, non politica dall’amaro sapore strumentale, di cui evito di addentrarmi per quieto vivere. Questo il mio pensiero da cittadino, ma non credo di essere il solo.

 

G.B.    

 


 

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

 

 

                                                                    Al Sig. Sindaco

                                                                    Al Presidente del Consiglio

                                                                    Ai Consiglieri Comunali

 

O.D.G. : Ritiro onorificenza conferita dalla Repubblica Italiana al Generale Tito

 

Con decreto del 2 ottobre 1969 l’allora Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, ha conferito a Broz Tito Josip l’onorificenza di Cavalier di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, come Presidente della Repubblica Federativa della Jugoslavia. E’ il titolo onorifico più alto che un presidente della Repubblica possa conferire.

Ormai storicamente è da tutti riconosciuto e risaputo che il generale Tito tra il 1943 e il 1947 nella ex Jugoslavia, ha condannato a morte migliaia di italiani giuliano-dalmati facendoli gettare nelle Foibe, e cacciò dal suo paese più di trecentomila persone, con l’accusa di essere Italiani e di conseguenza fascisti.

Gente che aveva sempre lavorato, che si era costruita una vita, una famiglia, integrandosi con la gente jugoslava. I crimini commessi da Tito sono stati per la maggior parte del tempo, tenuti nascosti o negati da tutti coloro che si professavano comunisti e/o partigiani.

La negazione della storia è un crimine: che la guerra abbia reso tutti nemici è risaputo, e che porti con sé morti violente di gente innocente, è purtroppo una conseguenza e il risultato di menti malate.

Ma non può e non si deve cancellare ciò che il Generale Tito abbia fatto ai nostri cittadini italiani, che da un giorno all’altro hanno dovuto lasciare tutto ciò che avevano costruito perché ritenuti scomodi all’interno di un territorio comunista. Non si può e non si deve mentire alle giovani generazioni tenendo nascosti crimini commessi dopo la guerra. Si, dopo la guerra. Ancora oggi nelle scuole non si parla molto delle foibe, si tende a minimizzare l’evento, la morte terribile che hanno dovuto subire persone innocenti, prelevate dalle loro abitazioni, trascinate nei boschi del Carso, legate tra loro con il filo di ferro e gettate nelle fosse per decine di metri, vive.

Colui che ha dato l’ordine di fare ciò non può che essere chiamato assassino, e come tale non può essere considerato un eroe.

Per questo motivo chiediamo a gran voce e a nome di tutti gli italiani infoibati che ancora oggi non hanno trovato né una tomba né tantomeno giustizia, che tale onorificenza venga tolta alla persona del Generale Tito. Solo così potremmo dare un segno tangibile che rimanga nella storia, a ricordo di ciò che mai più si può cancellare né tantomeno rinnegare.

 

Portogruaro, 21.03.2021

 

                                           Consiglieri Gruppo Lega Salvini – Liga Veneta

                                                   Mario Pizzolitto – Dalla Bona Paolo

                                             Barbisan Leonardo – Zanutto Alessandra

 

                                                 Consigliere Gruppo Forza Portogruaro

                                                                Riccardo Rodriguez

 

 


 

Gastone Mascarin di Fratelli d’Italia

 

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

 

 

Oggetto: RICHIESTA REVOCA ONORIFICENZA A JOSIP BROZ TITO.

 

PREMESSO CHE:

– la risoluzione del Parlamento Europeo 2019/2819 “ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità, e rammenta l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari”;

– la legge 30 marzo 2004, n. 92 ha istituito il Giorno del Ricordo, affinché sia conosciuta la tragedia della persecuzione e dell’esodo di oltre trecentomila italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia;

– il Giorno del Ricordo invita a riflettere sulle complesse vicende storiche consumatesi nel territorio del confine orientale, teatro delle efferatezze subite dagli italiani, vittime di negazione di diritti e di ogni forma di violenza, fino all’assassinio di massa, organizzato dalle milizie del maresciallo Tito. Stragi ripetute che, per loro disegno, modalità di esecuzione e dimensioni sono considerate complessivamente come caso di pulizia etnica;

– la feroce persecuzione non risparmiò gli inermi – donne, bambini, vecchi, sacerdoti – colpevoli di essere italiani;

CONSIDERATO CHE:

– la drammatica pagina di storia della frontiera orientale, fra le più eloquenti e laceranti della seconda guerra mondiale e del dopoguerra, ha patito ingiustamente, rispetto all’opinione pubblica nazionale ed alla stessa storiografia, un lungo silenzio, anche per ragioni di opportunità politica e di strategie internazionali legate alla guerra fredda tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica;

– oggi è fatto storico incontestato che la persecuzione e gli eccidi di cui fu vittima la comunità italiana del confine orientale siano totalmente da ascriversi alla responsabilità del maresciallo Tito, delle sue milizie e del regime comunista titino;

– tuttavia oggi Broz Josip Tito risulta ufficialmente decorato come Cavaliere di Gran croce al merito della Repubblica italiana, titolare altresì del Gran cordone, il più alto riconoscimento conferibile;

– all’alta onorificenza concessa a Tito nel 1969 dal Capo di Stato Saragat, per sigillare accordi commerciali assunti con la Jugoslavia, altre nel tempo si aggiunsero ad insignire i suoi uomini più fidati come Mija Ribicic, Cavaliere di Gran Croce, già alto ufficiale della polizia segreta contro gli italiani, e Franjo Rustja, primo assistente al comando del IX Corpus, che deportò e fece sparire tanti italiani;

– allo stato attuale della normativa nazionale le onorificenze possono essere revocate ai soli soggetti in vita, irragionevolezza per la quale deceduti giudicati criminali dalla storia risultano tuttora iscritti all’albo ufficiale;

– tuttora esistono strade e monumenti di città italiane intitolati a Tito, come ad altri personaggi cui la storia ha riconosciuto responsabilità criminali verso il genere umano, poiché la norma nazionale non dispone l’espresso divieto di intestare toponomastica e monumenti a coloro che si sono macchiati di gravi crimini giudizialmente accertati o storicamente riconosciuti;

 

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO:

 

CHIEDE al Governo Italiano di modificare la legge n.178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze, per permettere la cancellazione dei titoli di merito della Repubblica italiana anche a persone già decedute che in passato si sono macchiati di gravi crimini contro l’umanità, in particolare a Josip Broz Tito per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia;

DISPONE l’invio di questo ordine del giorno al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché possano adottare ogni possibile in iziativa di competenza, finalizzata alla revoca della più alta onorificenza della Repubblica italiana concessa al Maresciallo Tito, anche post mortem, in ragione del fatto che l’insignito si è macchiato di crimini crudeli contro l’umanità universalmente riconosciuti, anche nella prospettiva di sanare, seppur in parte, la ferita del confine orientale, rendendo il giusto tributo alle migliaia di vittime e di porre rimedio a questa inaccettabile «distorsione» ;

AUSPICA che siano promosse iniziative e commemorazioni volte a celebrare il «Giorno del Ricordo» come previsto dalla legge n. 92 del 2004, all’articolo 1, comma 2, per favorire la consapevolezza e l’approfondimento storico nella prospettiva di diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado, favorendo altresì la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti volti a conservare la memoria del martirio delle foibe;

APPROVA il ricorso, sia pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, a testimonianze rese dai protagonisti di quelle vicende o dagli appartenenti ad associazioni di esuli istriano-giuliano-dalmati, al fine di trasmettere al meglio e conservare la memoria della storia e della tragedia dei confini orientali.

 

Portogruaro, 25.03.2021

 

                                           Il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia

                                                            Gastone Mascarin

 


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AL VIA IL “PROGETTO BENESSERE”: ATTIVO ASCOLTO CON PSICOLOGA !

San Michele – Assessore Cassan: “Un Servizio importante per le Famiglie…”

 

San Michele al Tagliamento

 

COMUNICATO STAMPA

 

PROGETTO BENESSERE:

ATTIVO L’ASCOLTO CON LA PSICOLOGA

 

L’ASSESSORE CASSAN:

“UN SERVIZIO IMPORTANTE PER LE FAMIGLIE

 

 

Nell’ambito del “Progetto benessere” da lunedì 29 marzo 2021 è attivo lo sportello ascolto digitale. La psicologa Valentina Fornasier sarà a disposizione per un confronto con i genitori legato a qualsiasi questione educativa che stanno vivendo in questo particolare e delicato momento  di Emergenza Covid 19: comportamenti problematici dei figli, gestione delle emozioni e dei conflitti, gestione dei compiti e della scuola, situazioni di fragilità, bisogni o problematiche particolari riscontrati in questo periodo.

L’assessore ai Servizi sociali Cristina Cassan ha commentato: “Questo Spazio rappresenta una risorsa importante, per potersi confrontare sul proprio vissuto e su quello dei propri figli, prendersene cura, in un momento in cui i bisogni profondi di giovani e adulti hanno ancora più necessità di ascolto ed accoglienza e trovare strategie educative per affrontare le diverse situazioni. Ed in questi frangenti il confronto è fondamentale soprattutto per le famiglie da un anno messe a dura prova e costrette spesso dentro casa”

Per necessità di sicurezza e rispetto norme anti-COVID gli incontri di consulenza verranno realizzati in modalità a distanza, tramite chiamata o videochiamata.

Per fare richiesta di un incontro basterà contattare la psicologa al numero 366.7699619 e concordare insieme un appuntamento.

 

San Michele al Tagliamento, 25 marzo 2021

 

 


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CINTO: “CASO” PROTEZIONE CIVILE, LETTERA APERTA EX SINDACO !!

Querini dalla parte di Corrà: Tranciante giudizio sul sindaco Falcomer…

 

 Cinto Caomaggiore

“Caso” Protezione Civile

 

INTERVIENE L’EX SINDACO QUERINI

CON UNA LETTERA APERTA…

 

“SEGATO” IL SINDACO FALCOMER !


Non fa tanti giri di parole l’ex sindaco  Renato Querini, che boccia su tutta la linea l’agire dell’attuale  sindaco Gianluca Falcomer, definendolo persona politicamente “doppia e sibillina”, che non so esattamente cosa voglia dire o intendesse dire, ma di sicuro un complimento non è, anzi, diciamo pure che il giudizio espresso è tranciante, Querini ha praticamente “segato” Falcomer, chiedendosi “chi è che bacchetta il sindaco di Cinto?” riferito al CAZZIATTONE ricevuto a seguito del post “scomodo” dell’ormai ex Coordinatore della Protezione Civile cintese, tanto da indurlo a dimettersi mettendolo come si dice, con le spalle al muro…

Riporto /evidenzio solo due frasi della Lettera di Querini (clicca qui“Quanto sei caduto in basso Falcomer!” e  “Ti ricordo che la protezione Civile non è un’articolazione della Pubblica Amministrazione ma una funzione, un sistema integrato di strutture pubbliche e di volontariato. Sul volontariato non deve esserci l’ingerenza della politica! Vergogna!”, giusto per farvi capire lo spirito che aleggia in quel di Cinto, e intanto sulla stampa locale (clicca qui), si apprende che la Minoranza, con la  capogruppo Emilia Vida, presenterà una Mozione urgente dove si chiede un incontro anche con i Volontari della Protezione Civile, pare nel frattempo aumentata di 2 unità per interessamento diretto del Sindaco, per fare piena luce su questa amare e triste vicenda…

 

PS.

Per facilitare chi legge a capire da cosa è nato tutto questo “terremoto”, ecco di seguito il testo del post di Andrea Corrà su FB del 17.02.2021

“Qualche luminare mi spiega perché Cinto non è inserito nell’elenco calendario vaccinale classe 1941 mentre tutti gli altri comuni sì? Siamo senza persone della classe 1941? Ho dubbi. Vergogna!!!!!!!!!!! Elenco pubblicato sul giornale dove si dice che il punto vaccinale è ex silos a Portogruaro. Tutti i comuni elencati (CINTO MANCA).”

 

G.B.

 

 


 

LETTERA APERTA…


Da libero cittadino di Cinto Caomaggiore sono esterrefatto da ciò che si legge sugli organi d’informazione locali in merito alle ingerenze del Sindaco Gianluca Falcomer sul Gruppo di Protezione Civile locale. Piccola premessa, conosco l’ex coordinatore sig. Andrea CORRA’ come una gran lavoratore, disponibile in qualsiasi momento, capace di dedizione completa verso gli impegni che prende a discapito del tempo per sé e per la sua famiglia. È stato coordinatore della Protezione Civile in tutti i miei 3 mandati in cui sono stato assessore e sindaco. Conosco anche il sig. Falcomer, per me in politica una persona doppia e sibillina, che ritiene giusto solo quello che dice e fa lui e se non sei allineato ti elimina.

Non ho trovato nessuna accusa o offesa in ciò che ha scritto (e immediatamente tolto) nella pagina Facebook personale il sig. Corrà: è palese che si è trattato di un’esternazione, una semplice domanda: “perché Cinto non è nel calendario vaccinale?” La risposta di Falcomer: “è stato un errore del Gazzettino” (in realtà della Nuova Venezia-ndr).

Perché allora la cosa non è finita qui?  No. Falcomer scrive “ho ricevuto un CAZZIATTONE dai vertici”. Mi chiedo chi è che comanda a bacchetta il Sindaco di Cinto tanto da indurlo, per vendetta?, a pretendere le dimissioni da Coordinatore dello stesso Corrà. Questo viene convocato ad un incontro, che ha tutte le sembianze di un processo dove il verdetto di condanna era già stato deciso dal giudice Falcomer, alla presenza della vicesindaco e con il segretario nelle vesti di pubblico ministero. Corrà invece solo…

Quanto sei caduto in basso Falcomer! Anche il vederti sulla porta del municipio il giorno delle dimissioni del coordinatore e di alcuni volontari… zitto, incapace di una replica, magari anche di un timido grazie per chi comunque ha lavorato gratuitamente per i cintesi per 25 anni. Che tristezza. Penso che nessun cintese si sia sentito rappresentato da te in quel frangente e che molti non approvino quanto stai facendo. Ti ricordo che la protezione Civile non è un’articolazione della Pubblica Amministrazione ma una funzione, un sistema integrato di strutture pubbliche e di volontariato. Sul volontariato non deve esserci l’ingerenza della politica! Vergogna!

Hai dichiarato nel Comunicato stampa (clicca qui) “la Protezione civile è una istituzione e non il giocattolo di qualcuno”. Caro Falcomer il sig. Corrà ha sempre rispettato quella istituzione, lo ha dimostrato con il suo operato per 25 anni. E’ qualcun altro, forse lei, che la considera come un giocattolo per i suoi intrighi da campagna elettorale.

 

Cinto Caomaggiore, 23 marzo 2021

                                                                                   Renato Querini

 


 

ARTICOLI IN ARCHIVIO…

 

 

CINTO: CORRA' DOPO DIMISSIONI INTENDE QUERELARE SINDACO E SEGRETARIO!
19/03/2021 – Comune e Territorio (aggiornato)

CINTO: CORRA’ DOPO DIMISSIONI INTENDE QUERELARE SINDACO E SEGRETARIO!

L’ex Coordinatore Protezione Civile ha dato mandato al suo avvocato…

 

CINTO: COMUNICATO DEL SINDACO SUL
10/03/2021 – Primo piano e Cronaca

CINTO: COMUNICATO DEL SINDACO SUL “CASO” PROTEZIONE CIVILE !

Il primo cittadino ritiene sia stato montato un caso ad arte contro di lui…

 

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08/03/2021 – Primo piano e Cronaca

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L’ormai ex Coordinatore Andrea Corrà “CONTRO” il sindaco Falcomer…

 


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NEWS: STEFANO SANTANDREA LASCIA E SUBENTRA SILVIA ARREGHINI !

Il Consigliere comunale del GCD ha scelto di fare il medico vaccinatore…

 

NEW ENTRY IN CONSIGLIO COMUNALE !


Stefano Santadrea lascia…

Subentra Silvia Arreghini.

 

La prima in lista PD dei non eletti con 105 voti

e la possiamo dare quasi per certa…

 

G.B.

 


 

Comunicato Stampa del 22.03.2021


Stefano Santandrea

lascia il suo posto

da Consigliere Comunale

per dedicarsi di nuovo

alla sua Vocazione professionale

 

 

Lunedì 22 marzo Stefano Santandrea, capogruppo consiliare di “Civici e Democratic”i, ha rassegnato le sue Dimissioni dal Consiglio comunale. 


Avevo già deciso, appena insediato, che entro la metà del mandato avrei lasciato il mio posto per dare l’opportunità ad un nuovo consigliere di fare la sua prima esperienza in Consiglio comunale, nell’ottica anche di far crescere nuove forze per il futuro. Ora ho accelerato la scelta perché ho deciso di ritornare al lavoro come medico vaccinatore a disposizione del nostro territorio. La mia responsabilità e la mia passione per la medicina e per la cura degli altri sono prioritarie in questo lungo e difficile periodo di pandemia. Ritengo che il mio impegno adesso sia questo

 

Il ruolo di Consigliere comunale è importante e delicato, soprattutto se si è in minoranza. Ho grande rispetto verso quei cittadini che mi hanno votato e sostenuto, non smetterò di essere presente per loro e per la mia squadra, ma lo farò senza un impegno diretto nelle istituzioni, dove invece lascio un gruppo preparato e attento.

 

Ringrazio l’intero Consiglio Comunale, il Sindaco, il Presidente del Consiglio, il Segretario e gli Uffici per lo spirito di collaborazione con il quale hanno supportato questa mia, seppur breve, esperienza amministrativa e auguro a tutti un buon lavoro.”

 

 

                                                                               Stefano Santandrea

 


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Comune e Territorio

“RITRATTO” DI SILVIA ARREGHINI PER SURROGA IN CONSIGLIO COMUNALE !

La politica è una sua passione da sempre, condivisa anche in famiglia…

IL “RITRATTO POLITICO”
DI SILVIA ARREGHINI…
(Che subentra al dimissionario Stefano Santandrea)

 

 

Dopo le Dimissioni da Consigliere comunale (GDC) presentate  oggi da Stefano Santandrea (clicca qui) che, seppure in pensione, ha scelto di tornare al lavoro come medico vaccinatore, il primo in lista PD dei non eletti avente diritto a subentrargli, è Silvia Arreghini (105 voti), a cui ho chiesto di farmi un suo breve ritratto politico, io ci aggiungo solo che Silvia, 37 anni, impiegata amministrativa, laureata in filosofia all’università Ca’ Foscari di Venezia, è stata dal 2010 al 2015 la Segretaria personale del sindaco Antonio Bertoncello e attualmente è componente del Direttivo del PD locale, pertanto non l’ultima arrivata.

 

Ecco come Silvia Arreghini si descrive:
“La politica per me è una passione da sempre, che ho condiviso nella mia famiglia soprattutto con mio nonno. Il mio impegno diretto è cominciato nel 2008, dando da sempre supporto a chi ricopriva un ruolo e lavorando sui temi importanti che riguardano il nostro territorio comunale.
In questi oltre dieci anni ho capito che la politica, se la si fa seriamente e a servizio dei cittadini, richiede tanto sacrificio, impegno, responsabilità. Perciò ora che avrò l’occasione di fare questa esperienza nelle istituzioni il mio impegno sarà ancor più determinato. 

Sono emozionata di poter rappresentare non solo chi mi ha votato ma tutti i cittadini soprattutto di Pradipozzo, frazione in cui risiedo, e delle frazioni della zona ovest, dove con altri candidati alle ultime elezioni residenti nelle frazioni e persone che si interessano ai problemi della vita sociale stiamo già lavorando per individuare quali sono i problemi da risolvere e le attività da perseguire. Continuerò insieme a questo gruppo e al gruppo consiliare a lavorare in tale direzione.

Alla mia attenzione ci sono questioni come la messa in sicurezza degli incroci pericolosi di Pradipozzo e Lison, la risoluzione dei problemi di salvaguardia idraulica (preoccupanti soprattutto nella zona ovest), l’attenzione alla questione dei rifiuti abbandonati specie nelle zone periferiche e alla cura dell’ambiente in generale, e la necessità di trovare soluzioni per portare nelle frazioni servizi di prossimità, come le case della salute, e renderle luoghi vitali. 

Ringrazio Stefano Santandrea per il suo generoso contributo non solo nella sua attività di consigliere, ma anche di Candidato sindaco alle ultime elezioni e so che questa disponibilità lo ha portato nuovamente a dedicarsi e a curarsi delle persone impegnandosi direttamente nella campagna di vaccinazione. 

Con il mio ingresso il Gruppo consiliare Civici e Democratici è rappresentato al 50% da donne, cosa molto positiva, anche se, dal mio punto di vista, le cosiddette quote rosa mi sembrano più che altro modi per posizionare delle “bandierine” di genere. Se vogliamo parlare concretamente di pari opportunità, nella politica e nel lavoro, credo che il valore di ciascuno nasca dalle competenze, dalle capacità e dall’impegno a prescindere dall’appartenenza di genere. La difficoltà sta nel riconoscere un ruolo alle donne a parità di competenze.”
Personalmente penso che il Gruppo consiliare “Civici e Democratici”, senza nulla togliere al dimissionario Santandrea, con il “nuovo acquisto” di Silvia Arreghini, porta energie giovani e forse anche un maggiore entusiasmo proiettato nel futuro, che in politica fa sempre bene e di cui c’è sempre un gran bisogno, indipendentemente dal colore…
A Silvia, come cittadini, auguriamo un buon lavoro!
G.B.

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NEWS: STEFANO SANTANDREA LASCIA E SUBENTRA SILVIA ARREGHINI !
22/03/2021 – Comune e Territorio

NEWS: STEFANO SANTANDREA LASCIA E SUBENTRA SILVIA ARREGHINI !

Avvicendamento in Consiglio comunale nel Gruppo “Civici e Democratici”…

 


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Comune e Territorio

CINTO: CORRA’ DOPO DIMISSIONI INTENDE QUERELARE SINDACO E SEGRETARIO!

L’ex Coordinatore Protezione Civile ha dato mandato al suo avvocato…

 

SVILUPPI CLAMOROSI A CINTO…


SUL “CASO” PROTEZIONE CIVILE

SINDACO E SEGRETARIO COMUNALE 

ACCUSATI DI

COMPORTAMENTO DENIGRATORIO

E DI SOPRAFFAZIONE…

QUERELE IN ARRIVO !!

 

CORRA’ RIBADISCE IL CONCETTO DI MINACCIA

PER OTTENERE LE SUE DIMISSIONI.

 

Non ci sta Andrea Corrà, ex Coordinatore della Protezione Civile cintese a passare per quello che l’ha combinata grossa e che mente, e sentire il sindaco Gianluca Falcomer ribadire che non c’è stata nessuna minaccia nei suoi confronti (clicca qui), cosa a suo dire falsa, dopo averci ben riflettuto, ha deciso di andare da un avvocato per tutelare la sua onorabilità, reputazione e operato.

Per prima cosa ha scritto una Lettera (clicca qui) indirizzata al Prefetto di Venezia, alla Minoranza consiliare comunale e agli organi di stampa, il cui contenuto è di accusa nei confronti di Sindaco e Segretario comunale per il loro comportamento denigratorio e di sopraffazione nei suoi confronti, in pratica mettendolo “sotto processo” con fare inquisitorio e intimidatorio, non lasciandogli nessuna scelta, o dava le dimissioni con triplice lettera di scuse o veniva denunciato per procurato allarme, per diffamazione e per danni d’immagine all’Amministrazione pubblica, con conseguenze penali rilevanti.

Corrà nella sua lettera riporta anche la lamentela del sindaco Falcomer che avrebbe ricevuto un “cazziatone dai vertici” a seguito del suo post molto grave (?!) e che avrà il suo peso, e secondo me, queste parole vanno spiegate meglio, devono essere spiegate meglio, assolutamente, perché un Sindaco che è anche Presidente della Conferenza Sindaci, non può essere ripreso da nessuno in quel modo per il suo operato, nessuno ne ha titolo! Ci dica Falcomer chi sono queste persone e referenti regionali chiamati in causa durante l’incontro/scontro con Corrà in Municipio, perché la cosa è preoccupante sotto molti punti di vista.

Dopo avere letto la lettera di Corrà, l’ho chiamato per comprendere meglio, così ho saputo altri dettagli (a suo vantaggio) che non sono riportati nel suo scritto su quanto detto durante “l’interrogatorio” in Municipio, ma che verrà fuori tutto parola per parola, perché ha chiesto di avere la registrazione, visto che è stata fatta per il collegamento da remoto con la Segretaria Maria Teresa Miori, e dato che si parla di querele in arrivo, credo sia una legittima richiesta e forse anche l’unica per sapere/dimostrare chi ha tenuto un comportamento corretto e cosa sia stato effettivamente detto, e se le minacce ci sono state.

Da dire anche che Corrà vuole indietro tutto il materiale di sua proprietà che si trova ora a disposizione della Protezione Civile, non ha potuto riprenderselo di persona perché il sindaco Falcomer ha cambiato le serrature dei locali,  e questo è tutto dire, difficile a questo punto pensare a una “conciliazione” tra le parti, la parola passa agli avvocati…

 

PS.

Per facilitare chi legge a capire da cosa è nato tutto questo “terremoto”, ecco di seguito il testo del post di Andrea Corrà su FB del 17.02.2021

“Qualche luminare mi spiega perché Cinto non è inserito nell’elenco calendario vaccinale classe 1941 mentre tutti gli altri comuni sì? Siamo senza persone della classe 1941? Ho dubbi. Vergogna!!!!!!!!!!! Elenco pubblicato sul giornale dove si dice che il punto vaccinale è ex silos a Portogruaro. Tutti i comuni elencati (CINTO MANCA).”

 

G.B.

 


 

 

                                                    Egregio Prefetto

                                                    Dott. Vittorio Zappalorto

                                                    di Venezia

                                                    protocollo.prefve@pec.interno.it

 

                                                     e, p. c.

                                                     Al Gruppo di Minoranza “Cinto Futura”

                                                     Cinto Caomaggiore

 

                                                     Agli organi d’informazione

 

 

OGGETTO: Segnalazione Dimissioni da Coordinatore del Gruppo Protezione Civile di Cinto Caomaggiore.

 

Gentile dott. Zappalorto,

sono Andrea Corrà, residente a Cinto Caomaggiore dove ho svolto per 25 anni il servizio di volontario del Gruppo di Protezione Civile locale, che ho coordinato per gran parte di tale periodo.

Nello svolgimento di tale attività ho avuto modo di conoscerla ed apprezzare la sua dedizione allo Stato e ai suoi principi fondativi che lei incarna nell’espletare il suo ruolo di rappresentante del governo a livello locale. Ho potuto collaborare direttamente con lei in qualità di coordinatore del gruppo di protezione civile di Cinto Caomaggiore in occasione di varie calamità (Tempesta Vaia ed emergenze idrogeologiche). So quanto a lei stia a cuore la Protezione Civile ed i volontari che in essa sono impegnati per la collettività.

Lavorando nei miei campi oggi, giorno della festa dei papà, ho riflettuto su quanto mi è successo nelle ultime settimane e ho pensato essere necessario ed opportuno metterla a conoscenza di quanto accade in un comune della Città Metropolitana, Cinto Caomaggiore. 

Fatti:

– In data 17.2.2021, verso le ore 9,00, ho pubblicato sul mio profilo personale facebook la seguente tabella con il calendario vaccinale anticovid 19 (clicca qui), ripresa da La Nuova Venezia del 15.2.2021

Intorno alle 9,10 dello stesso 17 febbraio, quindi circa 10 minuti dopo la pubblicazione del post, mi ha inviato un messaggio il sindaco Falcomer Gianluca con lo screenshot del mio post e scritto:

“Questo è uno dei messaggi che mi è arrivato da sindaci, amministratori, dirigenti regionali e funzionari dell’AULSS. Ho ricevuto un cazziatone dai vertici che mi ha fatto presente che questa cosa peserà. E’ stato un errore del Gazzettino. Cinto è nel Piano Vaccinale”.

Dal tono del messaggio ho capito di aver ferito la sensibilità del sindaco e sono rientrato dai campi (faccio il viticoltore) ed ho tolto il mio post che quindi è rimasto pubblicato per una quindicina di minuti.

Pensavo la cosa finisse lì invece:

– In data 23.2.2021 alle ore 13,00 il Sindaco Falcomer mi ha inviato, dalla pec del Comune di Cinto alla mia mail privata e alla mail del coordinatore della protezione civile, una convocazione urgente per messaggi apparsi sui social per un incontro con lui, il vicesindaco ed il segretario comunale fissato per il 24.2.2021 alle ore 17,30.

– In data 24.2.2021 mi sono presentato all’incontro durante il quale il sindaco ed il segretario comunale, collegato via web, mi hanno contestato di avere fatto una cosa molto grave pubblicando il post di cui sopra, mancanza di cui mi dovevo assumere la responsabilità delle conseguenze penali. Subito il sindaco mi ha chiesto a chi mi riferivo con l’epiteto “Vergogna!!!!” Ho risposto all’informazione, all’autrice dell’articolo. Il sindaco ha più volte ribadito durante l’incontro, che quello che ho scritto è molto grave; che avrei dovuto chiedere direttamente a lui i chiarimenti che volevo avere in quanto sono il coordinatore della protezione civile e non un comune cittadino. Ho ribadito che quel post incriminato lo ho pubblicato nel mio profilo privato e che era una mia esternazione di fronte al calendario vaccinale che contemplava tutti i comuni dell’ASL 4 eccetto il comune di Cinto. Sindaco e segretario comunale mi hanno risposto che si può parlare ma nel momento in cui si scrive su internet di privato non c’è nulla. Hanno poi ribadito più volte che ho scritto cose molto gravi, frasi che sono un procurato allarme che durante periodi di epidemia sono di particolare gravità. La segretaria ha più volte puntualizzato che per tale grave mio comportamento ci sarebbe l’obbligo della segnalazione anche perché avrei adoperato frasi offensive nei confronti di figure istituzionali, per cui c’è il reato di diffamazione e di lesione dell’immagine delle pubbliche amministrazioni. Rendendomi conto che avevo forse commesso un errore, frutto della rabbia provata nel non trovare citato il nome del mio comune nella tabella, ho chiesto cosa dovevo fare ed il sindaco mi ha detto che avevo la possibilità di seguire due vie, una più onorevole e una …

Dovevo immediatamente inviare una lettera di scusa per l’accaduto al Sindaco (autorità sanitaria locale), al direttore dell’AULSS 4 dott. Bramezza e al presidente della Regione Veneto. Poi procedere a rassegnare le mie dimissioni quale coordinatore della Protezione Civile in quanto vedeva una grave incompatibilità tra il mio comportamento ed il ruolo ricoperto di coordinatore della protezione civile. Ha ribadito che devo essere io a dimettermi perché lui non intende sollevare nessuno dall’incarico.

Il segretario comunale ha ribadito il concetto dicendomi di procedere alla velocità della luce nel fare le mie considerazioni per chiudere in maniera bonaria altrimenti l’amministrazione ha l’obbligo di segnalare quanto accaduto. II toni e le argomentazioni dell’incontro sono state di tipo inquisitorio: mi sono sentito processato e non ne capivo le ragioni.

– In data 25 febbraio, dopo una notte insonne, mi sono rivolto ad un legale per capire meglio la situazione dal punto di vista giuridico e per tutelare la mia persona. Lo stesso giorno il sindaco Falcomer ha convocato il vice coordinatore della protezione civile per intimargli di convocare un incontro del direttivo nel quale lui vice coordinatore avrebbe dovuto chiedere le mie dimissioni. Le pressioni del sindaco sul vice coordinatore nei giorni immediatamente successivi sono state tante e tali da portare quest’ultimo a rassegnare le sue dimissioni da vice coordinatore in data 2.3.2021. Nei giorni successivi il mio legale ha telefonato al sindaco per una soluzione bonaria del problema. Il Sindaco ha chiamato i membri del direttivo della protezione civile e ha screditato la mia persona ai loro occhi per raggiungere lo scopo che si era prefisso: le mie dimissioni da coordinatore del gruppo.

– In data 7 marzo, unitamente ad altri volontari del Gruppo di Protezione Civile locale, tra cui il vice coordinatore, abbiamo rassegnato le dimissioni da volontari del gruppo restituendo nelle mani del sindaco divise ecc. La decisione di dare le dimissionI è stata dettata dal malessere e frustrazione che dal 25 febbraio mi accompagnava. Quel post ha vanificato, agli occhi dell’amministrazione comunale e del sindaco, i sacrifici che ho fatto, insieme al gruppo, in tutti questi anni. Ho specificato al sindaco che tale mia scelta non doveva essere letta come un’ammissione di colpa. Nel chiedere informazioni sul motivo per cui il mio paese non era inserito in quel calendario vaccinale, non ho leso alcun diritto altrui. Ho riportato semplicemente quanto scritto in quel giornale, magari con l’ingenuità di chi non è nato nel mondo dei social e soprattutto senza la consapevolezza di poter provocare un danno così irreparabile.

– Sono volontario del Gruppo Protezione Civile di Cinto dal 21.5.1997, sono uno dei soci fondatori. Sono stato nominato Coordinatore del Gruppo ininterrottamente dal 1997 al 2011 e dal 2018 ad oggi. In tutti questi anni non ci sono stati attriti o problemi con le amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese, siamo sempre stati presenti nel bisogno, vicini ai cittadini, pronti ad intervenire insieme. A testimonianza di ciò posso riportare le telefonate di solidarietà e gratitudine per il lavoro svolto che mi sono state fatte, dopo le mie dimissioni apparse sulla stampa, da precedenti sindaci del comune di Cinto Caomaggiore.

Con questa mia nota voglio denunciare a lei il comportamento di denigrazione e sopraffazione esercitato nei miei confronti dal sindaco e dal segretario comunale dott.ssa Miori Maria Teresa.

“Il Segretario svolge, ai sensi del comma 2 dell’articolo 97 del decreto legislativo n. 267/2000, compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti.” A Cinto Caomaggiore il Segretario Comunale si presta invece a spalleggiare il sindaco in azioni di minaccia (oltretutto priva di fondamento legale) contro i cittadini per il raggiungimento di obiettivi personali, forse politici. Il sindaco ha usato la scusa del post da me pubblicato perché evidentemente non gradisce la mia persona quale coordinatore della protezione civile. La normativa sulla protezione civile assicura la massima partecipazione di tutti i cittadini al mondo del volontariato di protezione civile e richiede agli aspiranti volontari requisiti di moralità, affidabilità, buona volontà e disponibilità. Penso che nessuno di questi requisiti mi manchi e per difendere la mia integrità e la mia onorabilità intendo procedere a querelare quanti usano azioni diffamatorie nei miei confronti. Un sindaco presiede il gruppo di protezione civile ma non dovrebbe interferire con la vita democratica che caratterizza lo stesso.

 Ho voluto informarla di questi fatti affinchè lei possa portare chiarezza. Io rimango a sua disposizione per fornirle tutti i chiarimenti che ritiene.

 

Cinto Caomaggiore, lì 19.3.2021

 

                                                                                Andrea Corrà

 

 


 

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SAN MICHELE: BILANCIO PREVISIONE CON 10 MILIONI DI INVESTIMENTI !

Approvato in Consiglio; La spesa ordinaria ipotizzata è di 24 milioni…

Comune di San Michele al Tagliamento


COMUNICATO STAMPA

 

APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE:

DIECI MILIONI PER INVESTIMENTI SUL TERRITORIO.

280MILA EURO QUOTE TARI PAGATE DAL COMUNE !  

 

 

Il Comune di San Michele al Tagliamento/Bibione approva il Bilancio di previsione in anticipo rispetto alla scadenza prevista (31 marzo).

La spesa ordinaria ipotizzata è di 24 milioni, la straordinaria di dieci milioni che saranno destinati ad importanti interventi sul territorio come lavori sulle scuole elementari, le caserme dei carabinieri e sulle piste ciclabili. Sulla Tari sono stati ripresi i valori del 2019 senza modifiche in attesa di quanto sarà adottato da Bacino Venezia Ambiente e principalmente da Arera per le modalità di calcolo.

E’ importante sottolineare che l’Amministrazione comunale ha pagato 280mila euro di tariffe Tari 2020 per andare incontro alle piccole imprese del territorio in difficoltà.

Il sindaco Pasqualino Codognotto ha commentato: Un Bilancio sano e che guarda al futuro pur con tutte le incognite legate alla pandemia che mostra ancora tutta la sua virulenza.” 

L’assessore al Bilancio Sandro Scodeller ha sottolineato: “E’ difficile oggi fare previsioni viste le difficoltà che da un anno stanno attraversando lavoratori ed imprese. Nel 2020, seppur in ritardo, lo Stato ha stanziato per il nostro Comune 6,5 milioni e in questo momento la previsione è di 500mila euro. Per quest’anno ancora non sappiamo quindi quali saranno le entrate. Per quanto riguarda la TARI, prima dell’estate 2020, avevamo contattato rappresentanti del Governo per segnalare l’assurdità di dover prevedere, ai sensi della normativa nazionale, entrate 2020 pari al 2019, ciò in considerazione dell’inevitabile calo di presenze turistiche. Informalmente eravamo stati rassicurati che, quantomeno con la legge di Bilancio 2021 il problema sarebbe stato affrontato e risolto. Ad oggi però la normativa di riferimento non è stata modificata, confidiamo che il nuovo Governo provveda”.

 

San Michele al Tagliamento, 9 marzo 2021