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Ambiente

CON AVIS DI BASE PRADIPOZZO PER UNA DOMENICA TUTTA ECOLOGICA !

Oltre 20 persone con giovani e giovanissimi per la pulizia di fossi e strade…

 

AVIS di base Pradipozzo


Comunicato Stampa del 01.03.2021


GIORNATA ECOLOGICA A PRADIPOZZO: 

MOLTI BAMBINI E GIOVANI

PER PULIRE I FOSSI

E LE STRADE DELLA FRAZIONE

 

Domenica 28 febbraio scorso a Pradipozzo si è tenuta “La giornata ecologica” la tradizionale giornata organizzata dall’AVIS locale per la raccolta dei rifiuti abbandonati nelle strade della frazione

L’iniziativa è organizzata ogni anno da oltre quindici anni e raccoglie volontari, sia iscritti sia non iscritti all’AVIS, che si mettono a disposizione per ripulire i fossi e le strade da ogni genere di rifiuti

Quest’anno la squadra era composta da oltre venti persone, molte era la prima volta che partecipavano. Dato importante è stata la presenza di più di una decina di bambini e ragazzi under 20, che hanno lavorato a fianco degli altri per rendere le vie del paese pulite. 

Gli organizzatori sottolineano con soddisfazione questi dati che denotano l’interesse non solo alla vita della comunità ma anche alla tematica ambientale. L’abbandono dei rifiuti, infatti, è un problema presente nel territorio, specie nelle aree periferiche dove spesso si ritrovano rifiuti ingombranti o sacchi interi della spazzatura, oltre che rifiuti di piccolo taglio.

“Siamo contenti di come si è svolta la giornata di ieri, innanzitutto per la presenza di nuove leve in particolare dei più giovani. Riteniamo questa iniziativa importante: oltre a creare senso di comunità e decoro nel paese, sensibilizza ed educa all’attenzione e alla cura dell’ambiente. Quest’anno rispetto ai precedenti abbiamo raccolto molti rifiuti di piccolo taglio e molti meno rifiuti ingombranti, forse un segnale che si sta andando nella direzione giusta, anche se ancora a rilento. Infatti, ancora troppi sono i rifiuti lasciati in giro e gettati dal finestrino della macchina. Spesso si tratta di bottiglie di vetro e lattine, sigarette, scatolame vario, polistirolo e materiali diversi (ferro e legno) e, quest’anno, moltissime mascherine. Purtroppo, specie nelle strade più grandi, i rifiuti che vengono gettati sedimentano durante l’anno, si decompongono parzialmente e si infiltrano fra la terra e l’erba e non sempre è facile recuperarli. Abbiamo riempito oltre una ventina di sacchi fra secco e plastica. Speriamo che l’interesse all’iniziativa continui ad aumentare e che il prossimo anno siano sempre di più le persone coinvolte: più siamo più rifiuti raccogliamo e più sensibilizziamo anche ai piccoli gesti, ai quali non si dà molta attenzione ma che possono fare la differenza.” 

 

                                                                   AVIS di base Pradipozzo

 

 


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ANNONE VENETO: L’OPPOSIZIONE CHIEDE DIMISSIONI RESPONSABILI !

Il “mistero” del Parco inquinato fa venire a galla aspetti inquietanti…

 

NOTA- Lo avevo detto nel precedente articolo su Annone (clicca qui) che ci sarebbero stati degli sviluppi inattesi che avrebbero fatto discutere su questa vicenda del “Parco inquinato”, un mistero che adesso tanto mistero non è più, ci sono Documenti, come la Richiesta del Contributo Regionale (clicca qui), che parlano chiaro, e la cosa adesso è arrivata anche in Consiglio Regionale Veneto con una Interrogazione a risposta scritta della Zottis (prima firmataria) che vi riporterò domani, intanto il Gruppo consiliare di Opposizione con un Comunicato stampa molto “tagliente” (clicca qui) chiede le DIMISSIONI di qualcuno...

 

G.B.

 


 

COMUNE DI ANNONE VENETO


COMUNICATO STAMPA

 

 

Annone Veneto, 25.02.2021

 

Sito INQUINATO in Via Bittolo

Sindaco, Vice-sindaco e Assessore all’Ambiente

dicano LA VERITA’ !

 

Dov’era il Sindaco durante la riunione di Consiglio Comunale del 5 dicembre 2019 quando il suo vice ha dichiarato per ben 3 volte che non si tratta di inquinamento ma di messa in sicurezza “perché quando piove si formano delle pozze d’acqua”?

Forse il Sindaco si era dimenticato che 2 mesi prima aveva firmato una domanda di contributo per la bonifica di quell’area (clicca qui), affermando di suo pugno, consapevole delle sanzioni penali in caso di dichiarazioni non veritiere o di formazioni di atti falsi, che era stata ripetutamente oggetto di abbandono di rifiuti edili nel corso degli anni, in particolare di frammentate lastre di cemento amianto. Dopo appena 20 giorni da quel Consiglio Comunale, viene affidata ad una ditta la messa in sicurezza dell’area che prevede non solo la rimozione di terreno contaminato da cemento amianto, ma anche di svariati rifiuti quali vernici ed emulsioni.

A novembre 2020, al termine della realizzazione della recinzione, spunta un bancale di lastre di cemento amianto, fatto poi smaltire su richiesta del Comune per tramite la ditta affidataria dei lavori; ma solo dopo la nostra segnalazione del 11 di gennaio 2021 il Sindaco sporge denuncia contro ignoti per abbandono rifiuti. Nel frattempo viene richiesta la liquidazione del contributo alla Regione Veneto pari ad € 23.400 con tanto di fattura emessa dalla ditta.

Nel corso del precedente mandato amministrativo, in particolare nel periodo di riferimento che va dai 2 ai 5 anni precedenti la domanda, non sono mai pervenute segnalazioni circa l’abbandono di cemento amianto; in ogni caso l’eventuale rimozione non poteva essere eseguita senza applicare le procedure di sicurezza previste. Segnalazioni e procedure che l’ex vice Comandante della Polizia Locale, ora Assessore all’Ambiente, dovrebbe ricordarsi se effettivamente ci sono state; ma anche lui ha taciuto durante il Consiglio Comunale del 5 dicembre 2019.

Ci spieghino, inoltre, perché mai a relazionare durante quella riunione di Consiglio fu il Vice-sindaco e non gli Assessori competenti. Ma, con ogni probabilità, a gestire politicamente l’intera operazione fu proprio il Vice-sindaco, la quale pur dichiarando la verità sulla non presenza di rifiuti, affermò che il bando prevedeva la messa in sicurezza a prescindere dalla presenza o meno di inquinanti; affermazione che cozza con le dichiarazioni del Sindaco in sede di domanda (clicca qui) e quanto poi successo con preventivi, rimozione di lastre di cemento amianto, fattura e richiesta di liquidazione del contributo.

Come Opposizione avevamo da subito segnalato l’incongruenza di tali affermazioni rispetto al bando; successivamente in più occasioni avevamo poi evidenziato che quell’area fosse un bacino di prima pioggia prescritto in sede di approvazione della lottizzazione, eppure tutti hanno taciuto. La nostra impressione è che ora si vogliano scaricare le responsabilità sugli Uffici comunali, dimenticandosi delle responsabilità politiche.

Qualcuno dovrebbe invece trarne le dovute conseguenze, ad iniziare dalle DIMISSIONI.        

 

                                         Il Gruppo consiliare “Insieme per il Paese” 

 


 

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20/02/2021 – Ambiente

“GIALLO” AD ANNONE VENETO: IL MISTERO DEL PARCO INQUINATO !

La Minoranza consiliare vuole chiarezza su contributo di MISE ottenuto…

       


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“GIALLO” AD ANNONE VENETO: IL MISTERO DEL PARCO INQUINATO !

La Minoranza consiliare vuole chiarezza su contributo di MISE ottenuto…

 

COMUNE DI ANNONE VENETO

 

IL MISTERO DEL “PARCO INQUINATO”…

 

Si ottiene un Contributo di MISE per la bonifica

di circa 23.400 euro, mentre 5.950 li mette il Comune…

Ma su questo Progetto “i conti non tornano”,

spunta un bancale di amianto, non si capisce da dove!

 

 

Il Gruppo di Minoranza “Insieme per il Paese” chiede di sospendere qualsiasi pagamento relativi ai lavori di MISE per la bonifica e la realizzazione di recinzione presso il Parco Candiotto, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda.

Con una Lettera (*), accompagnata da una corposa documentazione, mettono in evidenza una serie di incongruenze, in particolare:

1)    In occasione del Consiglio Comunale del 5 dicembre 2019, su precisa richiesta dell’Opposizione circa il tipo di inquinanti, la vicesindaco Nicoletta Bondi dichiara che non si tratta di inquinanti;

2)    il 24 Dicembre 2019 viene presentato un Preventivo (clicca qui) dal quale risulta che nell’area sono presenti vari tipi di inquinanti e che il terreno contaminato da amianto dovrà essere rimosso e sostituito;

3)    nelle foto di dicembre 2019 e gennaio 2020 sicuramente in superficie non risultano materiali abbandonati (clicca qui);

4)    il 12 novembre 2020 iniziano i lavori di costruzione della recinzione e al completamento della stessa spunta un bancale con lastre di cemento amianto che secondo l’Opposizone, visto come si presentavano, non potevano essere rinvenute da scavo nel terreno.

 

Da quanto sopra, mi sembra di capire che forse il Contributo ottenuto dalla Regione possa essere contestato nella sua legittimità, come si deduce anche dallo stralcio della discussione/ dibattito avvenuta in Consiglio comunale del 5 dicembre 2019, che vi riporto di seguito:

“La Consigliera Sara Cuzzolin chiede delucidazioni sul sito interessato ad un intervento di bonifica perché sarebbe inquinato..

La risposta della Vicesindaco Nicoletta Bondi: La nostra è un’Amministrazione molto attenta ai bandi, controlliamo ogni giorno se ne escono di nuovi. Abbiamo partecipato al bando regionale per la bonifica di un sito inquinato giusto in tempo, infatti siamo riusciti a inviare la domanda l’ultimo giorno utile, mi pare intorno a fine settembre. L’intervento ha un costo complessivo di euro 29.300 circa e siamo risultati beneficiari di euro 23.400 circa; per un pelo siamo rientrati in graduatoria, siamo arrivati 15esimi su 15. Il comune deve contribuire alla spesa con 5.950 euro circa. L’intervento sarà fatto su un’area a destinazione verde di proprietà del comune che si trova nella lottizzazione di via Bittolo, e consisterà nella bonifica del terreno. Su quell’area verrà poi ricavato un parco giochi intitolato ad un bambino annonese venuto a mancare.

Il Consigliere e capogruppo Andrea De Carlo chiede cosa si intende per bonifica: Il Bando parla di bonifica di terreni inquinati, che tipo di sostanze inquinanti sono state rilevate?

Bondi: Non si tratta di inquinamento; se si legge il Bando si vede che si parla anche di messa in sicurezza. L’intervento consiste nel sistemare il terreno, perché adesso quando piove si creano delle “pozze” di acqua. Inoltre l’ambito si trova in un’area poco illuminata, frequentata da brutta gente, insomma pericolosa. Noi intendiamo rendere sicuro quello spazio.

De Carlo rileva che da una breve lettura della Delibera di Giunta Regionale, le norme di legge citate fanno riferimento a siti inquinati pertanto non è chiaro quanto appena detto dal Vicesindaco.

Bondi sottolinea quanto affermato prima.

De Carlo fa presente che quell’area risulta essere di proprietà del Comune dal 2011, quando vi è stato il passaggio di proprietà dai privati dopo la realizzazione della lottizzazione; pertanto si presume che l’area fosse già al momento della consegna sufficientemente adeguata e collaudata nel contesto dell’intero piano di lottizzazione. Chiede pertanto quali saranno gli ulteriori lavori che s’intendono realizzare per poter renderla utilizzabile.

Bondi ritiene che sia già adeguata ma che va messa in sicurezza.”


Su questa intricata vicenda vi terrò aggiornati, perchè ho l’impressione che la questione avrà sviluppi inattesi e che faranno molto discutere per come si è agito, e il sindaco Victor Luvison, insieme alla sua Giunta, avrà le sue belle “gatte da pelare” per far quadrare le cose.

 

G.B.

 


 

                        AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI ANNONE VENETO


                        AL RESPONSABILE DELL’UFFICIO FINANZIARIO

                        DEL COMUNE DI ANNONE VENETO

 

                        AL SEGRETARIO COMUNALE

                        DEL COMUNE DI ANNONE VENETO

 

                        AL DIRETTORE DELLA SEZIONE AMBIENTE

                        DELLA REGIONE VENETO

 

                        AL PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE DEL VENETO

                        ALL’ASS.RE ALL’AMBIENTE DELLA REGIONE VENETO

 

 

OGGETTO: Lavori di realizzazione recinzione di tale parco denominato “Candiotto” – D.G.C. n. 119 del 16.11.2020 – facenti parte del “Intervento di MISE presso lottizzazione residenziale e destinata a verde” cofinanziati dalla Regione Veneto ai sensi della L.R. 1/2009, Bando Regionale cui alla DGR 1234 del 20.08.2019 e successivi Decreti Direzione Ambiente n. 459-461 del 23.10.2019.

 

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

Andrea De Carlo, Ada Toffolon, Sara Cuzzolin e Luca Di Grazia

 

PREMESSO

– che in data 16.11.2020 con Delibera di Giunta n. 119 è stato approvato il Progetto Esecutivo per i “Lavori di realizzazione della recinzione di tale parco denominato Candiotto” (ALL. 1 clicca qui);

– che detti lavori rientrano nel “Intervento di MISE presso lottizzazione residenziale e destinata a verde” cofinanziati dalla Regione Veneto ai sensi della L.R 1/2009, Bando Regionale cui alla DGR 1234 del 20.08.2019 e successivi Decreti Direzione Ambiente n.ri 459 e 461 del 23.10.2019;

– che nel dispositivo della Delibera n. 119 del 16.11.2020 si evince come il progetto redatto dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico è datato 12.11.2020, mentre la validazione dello stesso è datata 26.10.2020, cioè in data antecedente;

– che in data 12.11.2020 sono stati avviati i lavori, come da “post” con foto tratto dal profilo Facebook del Comune di Annone Veneto (ALL. 2 clicca qui);

– che i lavori risultano inequivocabilmente iniziati prima dell’approvazione della Delibera, la quale consente l’adozione d’impegno di spesa in sede di aggiudicazione definitiva;

che durante la riunione di Consiglio Comunale del 05.12.2019, il Vice Sindaco, su esplicita richiesta del capogruppo di minoranza De Carlo, dichiarava giustamente che il sito NON ERA INQUINATO (ALL. 3 clicca qui);

– che in data 24.12.2019 veniva protocollato in comune un preventivo avente ad oggetto i lavori di bonifica area contaminata da amianto e realizzazione di recinzione (ALL. 4 clicca qui);

– che da verifiche fatte sull’area in oggetto a dicembre 2019 e gennaio 2020 (ALL. 5 clicca qui), non risultano presenti contaminanti;

– che in data 20.11.2020 viene richiesto ad una ditta di Villa del Conte (PD) l’intervento per lo smaltimento di amianto;

– che tra lunedì 23 novembre e martedì 24 novembre viene predisposto su bancale, un limitato quantitativo di lastre in cemento amianto (ALL. 5 clicca qui); dalle stesse si evince che non potevano essere state rinvenute a seguito scavo del terreno;

– che in data 28.11.2020 il bancale viene predisposto con apposita protezione per il trasporto a discarica;

– il bancale viene rimosso la prima settimana di dicembre;

– in data 22.12.2020 viene protocollata in Comune la fattura della ditta esecutrice i lavori;

– in pari data la consigliera Cuzzolin richiede copia, anche in formato digitale, degli allegati alla delibera n. 119 del 16.11.2020, non pubblicati ma facenti parte integrante della medesima;

– in data 28.12.2020 viene inviata in Comune dalla ditta esecutrice i lavori la documentazione relativa allo smaltimento dell’amianto;

– che in data 05.01.2021 la stessa consigliera Cuzzolin oltre a sollecitare la richiesta del 22.12.2020, ha richiesto copia della determina di affidamento dei lavori non ancora pubblicata;

fanno infine presente che l’area in oggetto funge da bacino di prima pioggia; si presume su prescrizione in sede di approvazione della Variante Urbanistica che ha reso edificabile l’area e del successivo Piano di Lottizzazione (ALL. 6 clicca qui). L’area non necessita di altre bonifiche rispetto a quanto sostenuto dal Vice Sindaco in Consiglio Comunale (ALL. 3 clicca qui) in quanto eventuali ristagni d’acqua rientrano nella normale funzione di un bacino di prima pioggia;

CIO’ PREMESSO

CHIEDONO

– che sia sospeso qualsiasi pagamento in ordine ai lavori eseguiti in attesa di chiarimenti circa gli atti adottati;

– la copia dell’ultimo preventivo inviato dalla ditta che ha realizzato l’intervento;

– copia della domanda di partecipazione al bando che vede il Comune beneficiario di contributo regionale;

– copia della documentazione richiesta dalla consigliera Cuzzolin con proprie mail del 22.12.2020 e 05.01.2021;

– copia della Determina n. 1047 del 28.12.2020 di liquidazione non ancora pubblicata.

Fanno presente che le foto allegate alla presente sono in formato PDF, mentre gli originali a nostra disposizione in JPG hanno la relativa data di acquisizione.

In attesa di sollecito riscontro, distintamente salutano

 

Annone Veneto, 11 gennaio 2021

 

 

Andrea De Carlo

Ada Toffolon

Sara Cuzzolin

Luca Di Grazia

 

 


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PER LE PERDITE IN AGRICOLTURA L’ASSESSORE SCRIVE A DRAGHI !

San Michele: Missiva indirizzata anche al Ministro di competenza…

 

NOTA – Missiva spedita prima della formazione del Governo Draghi avvenuta oggi, e ora sappiamo che il Ministro per l’Agricoltura è Stefano Patuanelli… (clicca qui) G.B.

 


 

Comune di San Michele al Tagliamento

 

COMUNICATO STAMPA

 

CLIMA PAZZO,

PERDITE IN AGRICOLTURA

DI OLTRE IL 30%DEL PRODOTTO.

 

L’ASSESSORE ARDUINI SCRIVE AL PREMIER INCARICATO DRAGHI

E AL MINISTRO ALLE POLITICHE AGRICOLE.

 

 “E’ un momento particolarmente difficile quello che sta attraversando il settore dell’agricoltura. Al già pesante bilancio imposto dalla pandemia alle vendite, anche dirette, di prodotti agricoli derivanti dal blocco del turismo, specie quello fuori stagione, si sommano i devastanti effetti delle numerose avversità che hanno colpito negli ultimi anni gli agricoltori veneti ed in particolare del Portogruarese-Sanmichelino”.

E’ il contenuto di una lettera inviata al Presidente del Consiglio incaricato Draghi e al Ministro alle Politiche agricole dall’Assessore alle attività produttive Annalisa Arduini in merito ai danni subiti dalle imprese agricole a causa della pandemia, del clima pazzo divenuto ormai una costante e dell’invasione degli insetti alieni.

“Si sono infatti verificati eventi calamitosi di origine atmosferica (eventi estremi) ai quali si è aggiunta la crescente pressione di insetti alieni (cimice asiatica, Drosophila Suzukii) che non risultano peraltro assicurabili per assenza di prodotti assicurativi adatti sul mercato. Tali danni hanno comportato mediamente perdite per oltre il 30 per cento del prodotto atteso” si legge nella missiva.

Arduini è quindi passata alla richieste e alle proposte: “E’ quindi necessario promuovere una nuova cultura di Gestione del Rischio in agricoltura che dovrà necessariamente avvalersi di strumenti quali i fondi mutualistici promossi, prima esperienza in Europa, nel nostro territorio da Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli VG che Le chiediamo di sostenere anche tramite le scelte che verranno prese in sede di riscrittura della nuova politica agricola comune PAC 2023-2028”.

Arduini ha concluso: “L’agricoltura da anni è un settore che ha sostenuto l’economia e che anche nei momenti di crisi è riuscita a sostenere l’occupazione mentre in altri si registrava purtroppo la perdita di posti di lavoro. Nelle nostre piccole imprese agricole del Portogruarese-Sanmichelino lavorano oltre un migliaio di addetti e non vorremmo che questa crisi determinasse ripercussioni negative per un territorio come il nostro che ha tutte le carte in regola per riprendersi”. 

 

San Michele al Tagliamento, 11 febbraio 2021

 

 


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GRAVE PROBLEMA DI SMALTIMENTO RIFIUTI ALLA “SERENI ORIZZONTI” !

Nella sede di Torre di Mosto, Alisea non ha svuotato i cassoni strapieni…

 

Perchè questo inaccettabile

ACCUMULO DI RIFIUTI ?

 

COSA NON HA FUNZIONATO E NON VA ?

 

CHI GARANTISCE L’IGIENE

E LA SICUREZZA ?

 

 

Sabato scorso, 26 ottobre 2019, sono andato alla “Sereni Orizzonti” di Torre di Mosto per parlare con la nuova Direttrice di una situazione che ho in sospeso ancora da fine aprile a seguito di un ricovero in Struttura di un mio familiare, dove sono sorte delle problematiche di una certa gravità, e di cui, anche dopo gli ultimi sviluppi giudiziari dei vertici della Società che tutti abbiamo appreso dai giornali, di cui non voglio qui entrare in merito, volevo chiudere immediatamente la questione, ma di sabato gli uffici sono chiusi e così ho parlato con una Operatrice molto gentile, che ho atteso si liberasse dalle mansioni che stava facendo, dovendo riportare ai piani tutti gli ospiti che avevano appena assistito alla Santa Messa che si era svolta nel locale dedicato al piano terra, e ho spiegato sinteticamente le mie esigenze e lasciato il mio recapito telefonico per accordare un appuntamento per la settimana seguente.

Fatta questa premessa, nell’uscire dalla “Sereni Orizzonti” e andare nel parcheggio stradale esterno, si deve passare pe forza davanti alla postazione adibita al deposito dei cassoni per lo smaltimenti dei rifiuti, e quello che ho visto mi ha lasciato di sasso, non credevo ai miei occhi, erano strapieni che nemmeno i coperchi si potevano chiudere, e con molti sacchi di rifiuti a terra, e considerando la tipologia della struttura, dove ci sono tanti anziani non autosufficienti e  persone bisognose di cure  e assistenza costante particolare, cosa ci potesse essere dentro quei sacchi, e non parlo solo di pannoloni, ebbene lì in quel luogo che si trova a fianco del cancello principale di entrata con parcheggio adiacente, lasciato in quelle condizioni senza nemmeno la porta chiusa, per cui chiunque vi poteva avere accesso, beh, non solo non è un nel biglietto da visita, ma pone dei seri interrogativi riguardanti l’igiene e la sicurezza. 

Da dire che all’interno della postazione di smaltimento qualcuno aveva messo dei cartelli sui cassonetti (clicca qui) in cui si leggeva: 

“PER GLI ADDETTI ALLO SMALTIMENTO:

A CAUSA DEL MESCOLAMENTO DEI RIFIUTI, DI CUI CI SCUSIAMO, STO A RICHIEDERE LO SMALTIMENTO DI TUTTI I CASSONI COME RIFIUTO SECCO NON RICICLABILE.”

Nessuna firma sul suddetto cartello, e gli addetti in questione sono gli operatori di ALISEA, che credo abbiano regole ben precise su come eseguire il loro lavoro, e dalla quantità enorme di rifiuti accumulati si può presumere che fossero lì da un bel po’ di tempo, resta da capire il perché, ma non è compito mio, io da cittadino posso indignarmi per senso civico, ma il problema va affrontato…

Siccome io non vado alla ricerca di scoop, ho fotografato “la situazione” sperando fosse una cosa momentanea, e di trovarla risolta nei giorni successivi, ma così non è stato, perché tre giorni, ossia martedì 29 ottobre, al mio ritorno alla “Sereni Orizzonti” per parlare con la Direzione e la Responsabile di Area con cui mi era stato fissato un appuntamento, ho trovato la medesima situazione, aggravata dalla pioggia, e tutti i rifiuti accumulati in ordine sparso in bella mostra (clicca qui), e durante il nostro incontro ad un certo punto è venuto fuori questo problema, e il Direttore che ora si trova nella sede appena aperta di Cinto Caomaggiore, ma che prima era a Torre di Mosto con cui collabora ancora, ha cercato di convincermi che non era colpa loro, che prima erano in 40 e ora gli ospiti della struttura sono passati a 90, e quei cassonetti non sono più sufficienti e l’hanno fatto presente…a questo punto, con questo tipo di scusante, dopo quello che ho letto nel sopra citato cartello, ho preferito non continuare il discorso ( che poi non era il motivo della mia visita), per me il problema gestionale dello smaltimento dei rifiuti era evidente e grave, e qualcosa nella gestione non ha funzionato, e questo è indiscutibile e non si può negarlo, le colpe o le responsabilità non spetta a me dirle o trovarle, ho fatto questo articolo e pubblicato le foto, dopo avere dato il tempo necessario per intervenire per lo smaltimento dei rifiuti, visto che nulla è cambiato e si vuole minimizzare, per senso civico l’ho reso noto, chissà che qualcuno così intervenga a mettere le cose apposto e chi deve controllare lo faccia davvero, senza ricorrere al rimpallo delle responsabilità o al gioco dello scaricabarile!

 

G.B.

 

 


 

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ASSOCIAZIONE CACCIATORI VENETI PER LA “GIORNATA ECOLOGICA” !

Sezioni di Caorle, Eraclea e Portogruaro: “La caccia non è solo sparare”…

 

MA LA CACCIA CHE COS’E’…

UNO SPORT, UNA PASSIONE

O COS’ALTRO ANCORA ?

 

Sembra una domanda retorica, ma vi assicuro che non lo è affatto, prendo spunto dalla “GIORNATA ECOLOGICA” organizzata dall’Associazione Cacciatori Veneti nella Laguna di Caorle, i quali mi hanno mandato un Comunicato stampa (clicca qui) corredato di foto (clicca qui), per illustrare l’evento che si è tenuto domenica scorsa e pubblicizzato con una Locandina (clicca qui) dai molti sostenitori e con il patrocinio del Comune di Caorle, e nel raccontare lo svolgimento della giornata, non sfugge una nota polemica contro coloro che li criticano…

ACV scrive: “Ancora una dimostrazione che il cacciatore e’ l’unico baluardo contro il degrado e la cementificazione che porta alla distruzione del territorio agro- silvo- pastorale e l’interesse dei grandi latifondisti e cooperative che finanziano gli animalisti per far chiudere la caccia, cosi’ da togliere di mezzo i cacciatori che ostacolano i loro progetti di sfruttamento dell’ambiente.Questa dimostrazione del fatto che la caccia non e’ soltanto sparare, ma lavorare per la tutela dell’ambiente e il decoro del territorio.”

Confesso che non mi piace che si spari sulla selvaggina senza una motivazione ben precisa, e quando la cronaca riporta di queste diatribe tra Animalisti e Cacciatori, mi chiedo sempre  da che parte sta la ragione e se al giorno d’oggi, nella cosiddetta Società moderna, ci sia ancora necessità di andare a caccia  “per mangiare”, o non sia piuttosto un passatempo cruento fatto passare come elemento di equilibrio della natura che non reca danno alcuno, anzi, come da comunicato dei cacciatori, è di salvaguardia!

Bene, io chiudo qui, lascio a voi le giuste riflessioni, le sensibilità delle persone sono molteplici, e lungi da me dirvi cosa fare o pensare…

 

G.B.

 


 

ASSOCIAZIONE CACCIATORI VENETI

COMUNICATO STAMPA

 

Domenica 17 marzo 2019  si e’ svolta la “Giornata Ecologica” organizzata dall’Associazione Cacciatori Veneti , Sezioni di Caorle, Eraclea e Portogruaro.

L’attivita’ di questa giornata si e’ svolta nella Laguna di Caorle partendo da Sindacale fino a Caorle.

La giornata e’ iniziata alle ore 7.00 con il ritrovo al Bar Happy days per la formazione delle squadre di lavoro e si e’ conclusa in Zona Falconera con un momento conviviale.

Un ringraziamento all’Amministrazione del Comune di Caorle che ha collaborato, riconoscendo l’importanza della manifestazione. 

Ancora una dimostrazione che il cacciatore e’ l’unico baluardo contro il degrado e la cementificazione che porta alla distruzione del territorio agro- silvo- pastorale e l’interesse dei grandi latifondisti e cooperative che finanziano gli animalisti per far chiudere la caccia, cosi’ da togliere di mezzo i cacciatori che ostacolano i loro progetti di sfruttamento dell’ambiente.

Questa dimostrazione del fatto che la caccia non e’ soltanto sparare, ma lavorare per la tutela dell’ambiente e il decoro del territorio.

Erano presenti anche l’Assessore Comunale, il Presidente Regionale dell’Associazione Cacciatori Veneti Dott. Ssa Maria Cristina Caretta, Il Presidente Provinciale ACV Parravicini Massimo e L’on. Sergio Berlato.

 

A.C.V.

 


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STORICA SCOPERTA A PADOVA: PFAS INTERFERISCONO CON GLI ORMONI

Queste sostanze chimiche nelle falde acquifere di Vicenza, Padova, Verona…

NOTA Ecco una notizia che ho ricevuto (clicca qui) che interessa tutti, e a suo tempo in Regione Veneto era stata presentata una Mozione (clicca qui) che chiedeva un CENSIMENTO di tutti gli scarichi contenenti i composti perfluorurati (PFAS) nei corpi idrici (è stato fatto?), queste sostanze inquinano l’acqua con effetti disastrosi ora accertati… G.B.

 


 

I PFAS INTERFERISCONO CON GLI ORMONI,

STORICA SCOPERTA A PADOVA

L’importante rivista mondiale di settore, il Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, pubblica i risultati di una indagine condotta su oltre duecento giovani: scoperto il meccanismo inibitorio dei PFAS sul testosterone.

Gli studiosi, coordinati dal professor Carlo Foresta: “Abbiamo dimostrato che i PFAS si legano al recettore per il testosterone, riducendone di oltre il 40% l’attività”

Scoperto il meccanismo attraverso il quale i Pfas interferiscono con l’attività ormonale.

E’ questo il risultato dello studio condotto dal gruppo di ricerca dell’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova, coordinata dal professor Carlo Foresta in collaborazione con il dottor Andrea Di Nisio del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova. Ad affermare l’autorevolezza di questi risultati è la recente pubblicazione nel “Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism”, importante rivista mondiale di endocrinologia clinica sperimentale, una vera e propria bibbia per i professionisti del settore.

Recenti studi hanno riportato conseguenze sulla salute pubblica a diversi livelli nelle popolazioni esposte a elevate dosi dei PFAS.

L’organismo li scambia per ormoni interferendo con l’azione delle ghiandole endocrine, causando malattie a breve e a lungo termine. Queste sostanze possono alterare l’equilibrio ormonale che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino: le persone più esposte hanno un maggior rischio di patologie riproduttive (infertilità, abortività, endometriosi ecc), di disturbi comportamentali nell’infanzia e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro (testicolo, rene, prostata). Molte di queste patologie associate all’inquinamento da PFAS si sviluppano in organi sensibili agli ormoni testicolari, ed in particolare al testosterone.

“Sulla base di questa osservazione – spiega il professor Carlo Foresta – abbiamo dimostrato in sistemi cellulari in vitro che i PFAS si legano al recettore per il testosterone, riducendo di oltre il 40% l’attività indotta da questo ormone. Nel maschio il testosterone è fondamentale per lo sviluppo uro-genitale. Non solo, l’elevata presenza di PFAS all’interno della circolazione fetale in donne in gravidanza residenti in zone inquinate potrebbe determinare anomalie nel corretto sviluppo”.

A questo scopo, i ricercatori hanno valutato lo sviluppo e la funzione testicolare in 212 giovani di età compresa tra 18 e 20 anni esposti all’inquinamento da PFAS.

“Confrontando i risultati con quelli ottenuti in un analogo gruppo di controllo di giovani non esposti a questo inquinamento –  continua Foresta – è emerso che negli esposti la distanza ano-genitale, determinata dalla stimolazione del testosterone in fase fetale, era significativamente inferiore ai controlli. Questi risultati suggeriscono un’interferenza in fase embrionale sullo sviluppo del sistema riproduttivo e i PFAS, così come altri interferenti endocrini non considerati in questo studio, possono essere coinvolti. Nei soggetti esposti, anche il volume testicolare risulta essere ridotto, così come la lunghezza dell’asta del pene. Infine, abbiamo osservato una concomitante riduzione del potenziale di fertilità, sebbene entro i limiti di normalità, che potrebbe essere un fattore di rischio di infertilità”.

 

(Ufficio stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it)


PFAS, LA SCHEDA I composti perfluorurati (PFAS) sono sostanze chimiche di sintesi che vengono utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti, ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa; possono essere presenti in pitture e vernici, farmaci e presidi medici. I PFAS sono ritenuti contaminanti emergenti dell’ecosistema data la loro elevata resistenza termica e chimica, che ne impedisce qualsiasi forma di eliminazione favorendone l’accumulo negli organismi. In alcune regioni del mondo (Mid-Ohio valley negli USA, Dordrecht in Olanda, e Shandong in Cina) ed in particolare in alcune zone della Regione Veneto è stato rilevato un importante inquinamento da PFAS nel territorio, soprattutto nelle falde acquifere delle Province di Vicenza, Padova e Verona.

 

 


 


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

DECIMA LEGISLATURA

 

MOZIONE N. 152

 

LA GIUNTA REGIONALE INTERVENGA AFFINCHÉ SIANO IDENTIFICATI

TUTTI GLI SCARICHI NEI CORPI IDRICI CONTENENTI PFAS

 

presentata il 10 giugno 2016 dai Consiglieri Guarda, Azzalin, Baldin, Bartelle, Bassi, Berti, Brusco, Conte, Dalla Libera, Ferrari, Fracasso, Moretti, Negro, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Scarabel, Sinigaglia, Zottis e Zanoni

 

Il Consiglio Regionale del Veneto

 

PREMESSO che l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) di una parte del territorio veneto riguarda sia le acque di falda che le acque superficiali;

 

TENUTO CONTO CHE:

– il 21 marzo 2016 la Regione del Veneto, a seguito delle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha chiesto al mondo agricolo di provvedere: all’analisi delle acque dei pozzi privati usati per l’irrigazione e l’abbeveramento degli animali; all’adeguamento dei pozzi in caso di contaminazione superiore ai previsti livelli di performance, a pena della loro chiusura;

– il 6 aprile 2016 l’ISS ha inviato una nota alla Regione del Veneto in merito all’applicazione dei limiti di performance anche agli scarichi nei corpi idrici, che riporta quanto segue: “(…) l’obiettivo per le sostanze perfluoroalchiliche dovrà essere quello della virtuale assenza in tutte le emissioni e scarichi nei corpi idrici. Nella consapevolezza dei limiti tecnologici esistenti, si raccomanda pertanto di adottare le migliori tecnologie, idonee a mantenere i valori più bassi possibili in scarico per le sostanze in oggetto, rispettando, in via provvisoria, i seguenti valori limite di performance tecnologico (…)”;

– l’11 maggio 2016 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha inviato una nota alla Regione del Veneto, confermando l’applicazione dei limiti di performance per gli scarichi di acque reflue;

tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale a censire tutti gli scarichi nei corpi idrici contenenti sostanze perfluoroalchiliche al fine di contenere le concentrazioni di PFAS entro i succitati limiti di performance

 

 


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Ambiente

L’ABBANDONO VIGLIACCO DI RIFIUTI DI OGNI GENERE A SAN STINO !

Comune e Asvo insieme per indentificare questi delinquenti Ambientali…

 

COMUNE DI SAN STINO DI LIVENZA

 

COMUNICATO STAMPA 10 NOVEMBRE 2018

 

Nel corso della scorsa settimana  in alcune zone del territorio sono stati ritrovati diversi rifiuti abbandonati da qualche delinquente (altra definizione non crediamo sia adatta) che convinto di farla franca si è addentrato in zone periferiche o lontane dalle abitazioni sversando rifiuti di vario tipo. (clicca qui)

I tecnici comunali in collaborazione con Asvo stanno definendo le attività di recupero e smaltimento degli stessi.

Dopo un attenta verifica svolta dai funzionari del Comune e dagli ispettori ambientali di Asvo sono stati individuati diversi elementi che hanno permesso di risalire alla proprietà di questi rifiuti.

Sono in corso le attività di identificazione ed accertamento e verranno comminate le sanzioni amministrative previste e le denunce penali conseguenti.

“L’abbandono di rifiuti è una delle attività più vigliacche che possono essere messe in atto sotto tanti punti di vista. Per questo vanno perseguite e punite quelle persone o aziende che senza scrupoli si macchiano di questi comportamenti. Grazie a controlli puntuali si è riusciti a risalire all’origine del rifiuto. Nei prossimi mesi, oltre alle attività di controllo già in essere, saranno messi in campo  ulteriori strumenti di controllo e prevenzione. L’invito a tutti i cittadini è quello di segnalare ogni circostanza o comportamento scorretto.

Per rispetto nei confronti nostri e dell’Ambiente” dichiarano il Vicesindaco Stefano Pellizzon e il Sindaco Matteo Cappelletto.

 

Il Sindaco

Matteo Cappelletto

 

 


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Ambiente

FOSSALTA DI PORTOGRUARO: RI-PREMIATA “CITTA’ DEL VERDE” !

Un riconoscimento per la manutenzione e sistemazione Ambientale…

NOTA – Tra tante brutte notizie di allagamenti dovuti al maltempo, io vado “controcorrente” pubblicando una news ambientale lieta… G.B.

 


 

Comune di Fossalta di Portogruaro

 

COMUNICATO DEL SINDACO

 

Fossalta di Portogruaro Comune Verde, anche quest’anno premiato con il prestigioso premio Città per il Verde, ottenendo la “Menzione Speciale” all’interno della categoria Comuni da 5.000 a 15.000 abitanti. Già vincitore nel 2015 per i lavori di riqualificazione ambientale presso il Cortino di Fratta, primo premio nella stessa categoria ritirato presso l’EXPO di Milano, quest’anno ha partecipato candidandosi con i lavori di manutenzione e sistemazione AMBIENTALE svolti presso il BOSCO DI ALVISOPOLI recentemente conclusi.

I lavori, realizzati anche grazie alla preziosa collaborazione del Consorzio Bonifica Pianura Veneta, hanno interessato anche i corsi d’acqua e i laghetti all’interno del bosco.

Il premio, giunto alla 19° edizione, assegna un riconoscimento ai Comuni d’Italia che si sono impegnati nello sviluppo e nella manutenzione del loro patrimonio verde e nella sostenibilità ambientale.

L’iniziativa è promossa dal Touring Club Italiano con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Regione Lombardia, del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali, e con l’adesione di importanti partner operanti nel settore.

Si esprime grande soddisfazione per questo secondo significativo riconoscimento ottenuto in un campo in cui l’Amministrazione lavora da anni con costanza per promuovere siti di importanza notevole quali l’area del castello e del Cortino di Fratta, la chiesetta trecentesca di Gorgo e il complesso di villa Mocenigo con il bosco.

Ma nel territorio di Fossalta c’è anche la grande quercia secolare, dichiarata monumento nazionale, sempre oggetto di costanti cure e trattamenti specifici. Un territorio ricco, quindi, che attira turismo locale e non.

In particolare per il Bosco di Alvisopoli l’Amministrazione comunale ringrazia “Gli Amici del Bosco”, associazione di volontariato che da anni si occupa della manutenzione ordinaria del bosco e degli altri boschi di pianura nel territorio comunale.

Il premio verrà ritirato 9 novembre durante la cerimonia di consegna nella prestigiosa cornice di Ecomondo a Rimini.

Oltre alla targa di riconoscimento il Comune otterrà l’autorizzazione ad apporre sulla propria carta intestata il logo del premio.

 

Fossalta di Portogruaro, 29 ottobre 2018

 

                                                                                        Il Sindaco

                                                                                    Natale Sidran

 


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Ambiente

CAORLE: IL SINDACO DIFFIDATO CONTINUA USO DISERBANTI PERICOLOSI!

Il Glifosato è considerato “probabilmente cancerogeno per l’uomo”…

 

A CAORLE SI CONTINUA A USARE IL DISERBANTE AL GLIFOSATO,

IL PIU’ CONTROVERSO AL MONDO PER LA SUA PERICOLOSITA’…

 

DIFFIDATO A MAGGIO

DALLE CONSIGLIERE FERRARO E DORETTO,

IL SINDACO STRIULI A SETTEMBRE, INCURANTE,

TORNA AD USARE IL DISERBANTE.

CLASSIFICATO DALLO IARC / OMS

“COME PROBABILE CANCEROGENO PER L’UOMO” !


IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE QUI NON APPLICATO !

LE FORTI PREOCCUPAZIONI DEI CITTADINI…

 

 

Valentina e Doriana di Caorle, mi hanno scritto su suggerimento di alcuni loro amici, che mi hanno indicato come persona che  fa libera informazione e si occupa di tematiche legate anche all’Ambiente, e questo è vero e mi fa piacere venga riconosciuto,

Valentina scrive:

“A Caorle, dove vivo e lavoro, questa notte verrà usato il Glifosato ROUNDUP PLATINUM per diserbare … Per il momento la zona è quella di ponente, ma sicuramente nei prossimi giorni verrà trattata anche quella di levante.

Ho appreso la notizia dai cartelli segnaletici (clicca qui) … A inizio estate io e altri cittadini avevamo contattato il Comune, che anche allora aveva fatto uso di Glifosato per il diserbo (clicca qui), per protestare … Ora il fatto si ripete, chiedo se è interessato a dar voce alla notizia.”

Certo che sì, ovviamente, e mi sono  subito messo in contato con lei, Valentina mi ha fatto sapere di avere postato la notizia e la sua contrarietà  anche su Facebook nella pagina del  Gruppo pubblico “Comitato Difesa Territorio Caorle”, ecco un loro Post: STOP ALL’USO DEL GLIFOSATO NELLE AREE URBANE DEL COMUNE DI CAORLE

Il glifosato è un sospetto cancerogeno, secondo l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e in via precauzionale l’OMS ne ha previsto il divieto di utilizzo nelle aree densamente popolate.

Per questo le consigliere della lista civica “Liberi e Trasparenti” hanno indirizzato al sindaco Striuli una diffida per intimare l’immediato e definitivo abbandono dell’impiego di prodotti a base di Glifosato per i diserbi nei centri abitati del comune di Caorle. Brave consigliere di “Liberi e Trasparenti”!

 Però il Sindaco Striuli non ha minimamente tenuto conto di quella Diffida (clicca qui), e visto che giovedì 27 Settembre c’è Consiglio Comunale a Caorle (clicca qui), spero che le consigliere Marilisa Ferrero  e  Katiuscia Doretto si facciano sentire e chiedano spiegazioni come Domanda d’attualità, anche perché non sono a conoscenza di risposte del Comune su questo argomento tanto delicato quanto controverso.

Nel luglio del 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), organismo dell’Oms, ha definito la sostanza del Glifosato “probabile cancerogeno”, in netta divergenza con la linea dell’Agenzia Ue per la Salute alimentare (Efsa), che lo ritiene “improbabile”, ma su quest’ultima vengono sollevati molti dubbi sulla “autonomia e trasparenza” del giudizio finale dato, e non ci vuole molto a capire che gli interessi economici enormi che sono in gioco, dei condizionamenti di sicuro li procurano, ma resta il fatto che sugli animali da laboratorio, l’effetto cancerogeno è più evidente, come pure i danni a qualsiasi tipo di flora, e ne viene sconsigliato l’uso nei parchi giochi e giardini pubblici, e questo qualcosa vorrà pur dire…

L’Europa è divisa sull’uso del Glifosato, l’Italia si era schierata contraria a Bruxelles quando si è votato se prolungare il suo utilizzo , alla fine è stato determinate il sì della Germania, che guarda caso aveva la tedesca Bayer che aveva  comprato la Monsanto produttrice del tanto contestato Roundup Platinum, proprio quello che viene usato a Caorle !

Speriamo il Sindaco Striuli ascolti la voce preoccupata dei suoi concittadini, e spieghi questa sua scelta molto discutibile, e da dove tira fuori la sicurezza che  il Glifosato ROUNDUP PLATINUM per diserbare sia innocuo, perché la produttrice Monsanto in questo momento in America ha molti Cause legali aperte per gravi danni alla salute derivanti da questo suo erbicida, e alla luce di tutto quanto esposto, credo che il principio di precauzione qui a Caorle sia stato del tutto dimenticato.

 

PS.

Sotto la Diffida delle Consigliere comunali della Lista civica “Liberi e Trasparenti”, e per chi volesse qualche notizia in più su questo diserbante “probabilmente cancerogeno”, vi consiglio di leggere  un articolo che ho trovato in rete “Glifosato: avvelenamento legalizzato!” (clicca qui)

 

G.B.

 

 



Gruppo Consiliare “Liberi e Trasparenti”

Comune di Caorle (VE)

 

Caorle, 25 maggio 2018

 

                                                                           Al Sindaco di Caorle

                                                                            Luciano Striuli

 

                                                                E p.c.  Azienda ULSS 4  V. O.

                                                                            Dipartimento di Prevenzione

 

                                                                             Regione Veneto

                                                                             U.O. Fitosanitario

 

OGGETTO: Diffida  relativa all’impiego di prodotti con principio attivo glifosato per trattamenti fitosanitari nei centri abitati del Comune di Caorle

 

Constatato che in questi giorni, su incarico del Comune di Caorle, è in corso attività di diserbo lungo marciapiedi e viabilità pubblica del capoluogo con l’impiego del prodotto Roundup Platinum il cui principio attivo è il sale di potassio del glifosate;

verificato che in base alla scheda di sicurezza del suddetto prodotto, esso risulta composto da specie chimiche aventi le seguenti indicazioni di pericolo ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008: H302 (nocivo se ingerito), H315 (provoca irritazione cutanea), H318 (provoca gravi lesioni oculari), H332 (nocivo se inalato), H411 (tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata), H412 (nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata);

considerato che in base agli indirizzi per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari adottati dalla Regione Veneto di cui all’allegato A alla DGRV n. 1262 del 01.08.2016, in ambiente urbano nelle aree frequentate dalla popolazione è sempre vietato l’utilizzo di prodotti fitosanitari aventi indicazioni di pericolo H302, H315, H318 (cfr. punti 6 e 11, paragrafo XII, allegato A, DGRV n. 1262/2016);

considerato, altresì, che in base ai sopra citati indirizzi regionali, in ambiente urbano nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili i trattamenti diserbanti sono vietati e sostituiti con metodi alternativi (cfr. punto 10, paragrafo XII, allegato A, DGRV n. 1262/2016);

atteso che il Comune di Caorle non ha ancora ottemperato alla prescrizione contenuta nei sopra citati indirizzi  (cfr. punto 1, paragrafo XII, allegato A, DGRV n. 1262/2016) che prevede che le Amministrazioni comunali individuano le  aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, e che in tali aree debba essere applicato il divieto all’uso del mezzo chimico nella gestione della flora infestante, e che, pertanto, in assenza di zonizzazione tale divieto debba essere esteso agli interi centri abitati del Comune di Caorle in quanto rientranti nella definizione di “aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”;

visto che l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro  dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il glifosato nel gruppo 2A  “sostanze di cui si sospettano effetti cancerogeni per l’uomo”, e che EFSA, OMS e FAO  hanno previsto tra le misure di cautela, il divieto di utilizzo del glifosato  in aree densamente popolate;

al fine di tutelare la salute della popolazione e la sicurezza ambientale, le sottoscritte Consigliere comunali Marilisa Ferraro e Katiuscia Doretto

 

DIFFIDANO

 

l’Amministrazione comunale ad abbandonare immediatamente ed in via definitiva l’impiego del prodotto Roundup Platinum, e comunque di ogni altro erbicida contenente lo stesso principio attivo sale di potassio del glifosate, per attività di diserbo nei centri abitati del Comune di Caorle, e sollecitano al ricorso il ricorso a mezzi alternativi per il diserbo, come lo sfalcio della vegetazione, il pirodiserbo  e l’applicazione di metodi biologici, ottemperando in tal modo alle prescrizioni contenute nelle norme comunitarie, nazionali e regionali.

 

Le consigliere comunali

Marilisa Ferrero         Katiuscia Doretto