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19/03/2021 - Comune e Territorio

CINTO: CORRA' DOPO DIMISSIONI INTENDE QUERELARE SINDACO E SEGRETARIO!

L'ex Coordinatore Protezione Civile ha dato mandato al suo avvocato...

 

SVILUPPI CLAMOROSI A CINTO...


SUL "CASO" PROTEZIONE CIVILE

SINDACO E SEGRETARIO COMUNALE 

ACCUSATI DI

COMPORTAMENTO DENIGRATORIO

E DI SOPRAFFAZIONE...

QUERELE IN ARRIVO !!

 

CORRA' RIBADISCE IL CONCETTO DI MINACCIA

PER OTTENERE LE SUE DIMISSIONI.

 

Non ci sta Andrea Corrà, ex Coordinatore della Protezione Civile cintese a passare per quello che l’ha combinata grossa e che mente, e sentire il sindaco Gianluca Falcomer ribadire che non c’è stata nessuna minaccia nei suoi confronti (clicca qui), cosa a suo dire falsa, dopo averci ben riflettuto, ha deciso di andare da un avvocato per tutelare la sua onorabilità, reputazione e operato.

Per prima cosa ha scritto una Lettera (clicca qui) indirizzata al Prefetto di Venezia, alla Minoranza consiliare comunale e agli organi di stampa, il cui contenuto è di accusa nei confronti di Sindaco e Segretario comunale per il loro comportamento denigratorio e di sopraffazione nei suoi confronti, in pratica mettendolo “sotto processo” con fare inquisitorio e intimidatorio, non lasciandogli nessuna scelta, o dava le dimissioni con triplice lettera di scuse o veniva denunciato per procurato allarme, per diffamazione e per danni d’immagine all’Amministrazione pubblica, con conseguenze penali rilevanti.

Corrà nella sua lettera riporta anche la lamentela del sindaco Falcomer che avrebbe ricevuto un “cazziatone dai vertici” a seguito del suo post molto grave (?!) e che avrà il suo peso, e secondo me, queste parole vanno spiegate meglio, devono essere spiegate meglio, assolutamente, perché un Sindaco che è anche Presidente della Conferenza Sindaci, non può essere ripreso da nessuno in quel modo per il suo operato, nessuno ne ha titolo! Ci dica Falcomer chi sono queste persone e referenti regionali chiamati in causa durante l’incontro/scontro con Corrà in Municipio, perché la cosa è preoccupante sotto molti punti di vista.

Dopo avere letto la lettera di Corrà, l’ho chiamato per comprendere meglio, così ho saputo altri dettagli (a suo vantaggio) che non sono riportati nel suo scritto su quanto detto durante “l’interrogatorio” in Municipio, ma che verrà fuori tutto parola per parola, perché ha chiesto di avere la registrazione, visto che è stata fatta per il collegamento da remoto con la Segretaria Maria Teresa Miori, e dato che si parla di querele in arrivo, credo sia una legittima richiesta e forse anche l’unica per sapere/dimostrare chi ha tenuto un comportamento corretto e cosa sia stato effettivamente detto, e se le minacce ci sono state.

Da dire anche che Corrà vuole indietro tutto il materiale di sua proprietà che si trova ora a disposizione della Protezione Civile, non ha potuto riprenderselo di persona perché il sindaco Falcomer ha cambiato le serrature dei locali,  e questo è tutto dire, difficile a questo punto pensare a una “conciliazione” tra le parti, la parola passa agli avvocati…

 

PS.

Per facilitare chi legge a capire da cosa è nato tutto questo "terremoto", ecco di seguito il testo del post di Andrea Corrà su FB del 17.02.2021

“Qualche luminare mi spiega perché Cinto non è inserito nell’elenco calendario vaccinale classe 1941 mentre tutti gli altri comuni sì? Siamo senza persone della classe 1941? Ho dubbi. Vergogna!!!!!!!!!!! Elenco pubblicato sul giornale dove si dice che il punto vaccinale è ex silos a Portogruaro. Tutti i comuni elencati (CINTO MANCA).”

 

G.B.

 


 

 

                                                    Egregio Prefetto

                                                    Dott. Vittorio Zappalorto

                                                    di Venezia

                                                    protocollo.prefve@pec.interno.it

 

                                                     e, p. c.

                                                     Al Gruppo di Minoranza “Cinto Futura”

                                                     Cinto Caomaggiore

 

                                                     Agli organi d’informazione

 

 

OGGETTO: Segnalazione Dimissioni da Coordinatore del Gruppo Protezione Civile di Cinto Caomaggiore.

 

Gentile dott. Zappalorto,

sono Andrea Corrà, residente a Cinto Caomaggiore dove ho svolto per 25 anni il servizio di volontario del Gruppo di Protezione Civile locale, che ho coordinato per gran parte di tale periodo.

Nello svolgimento di tale attività ho avuto modo di conoscerla ed apprezzare la sua dedizione allo Stato e ai suoi principi fondativi che lei incarna nell’espletare il suo ruolo di rappresentante del governo a livello locale. Ho potuto collaborare direttamente con lei in qualità di coordinatore del gruppo di protezione civile di Cinto Caomaggiore in occasione di varie calamità (Tempesta Vaia ed emergenze idrogeologiche). So quanto a lei stia a cuore la Protezione Civile ed i volontari che in essa sono impegnati per la collettività.

Lavorando nei miei campi oggi, giorno della festa dei papà, ho riflettuto su quanto mi è successo nelle ultime settimane e ho pensato essere necessario ed opportuno metterla a conoscenza di quanto accade in un comune della Città Metropolitana, Cinto Caomaggiore. 

Fatti:

- In data 17.2.2021, verso le ore 9,00, ho pubblicato sul mio profilo personale facebook la seguente tabella con il calendario vaccinale anticovid 19 (clicca qui), ripresa da La Nuova Venezia del 15.2.2021

Intorno alle 9,10 dello stesso 17 febbraio, quindi circa 10 minuti dopo la pubblicazione del post, mi ha inviato un messaggio il sindaco Falcomer Gianluca con lo screenshot del mio post e scritto:

“Questo è uno dei messaggi che mi è arrivato da sindaci, amministratori, dirigenti regionali e funzionari dell’AULSS. Ho ricevuto un cazziatone dai vertici che mi ha fatto presente che questa cosa peserà. E’ stato un errore del Gazzettino. Cinto è nel Piano Vaccinale”.

Dal tono del messaggio ho capito di aver ferito la sensibilità del sindaco e sono rientrato dai campi (faccio il viticoltore) ed ho tolto il mio post che quindi è rimasto pubblicato per una quindicina di minuti.

Pensavo la cosa finisse lì invece:

- In data 23.2.2021 alle ore 13,00 il Sindaco Falcomer mi ha inviato, dalla pec del Comune di Cinto alla mia mail privata e alla mail del coordinatore della protezione civile, una convocazione urgente per messaggi apparsi sui social per un incontro con lui, il vicesindaco ed il segretario comunale fissato per il 24.2.2021 alle ore 17,30.

- In data 24.2.2021 mi sono presentato all’incontro durante il quale il sindaco ed il segretario comunale, collegato via web, mi hanno contestato di avere fatto una cosa molto grave pubblicando il post di cui sopra, mancanza di cui mi dovevo assumere la responsabilità delle conseguenze penali. Subito il sindaco mi ha chiesto a chi mi riferivo con l’epiteto “Vergogna!!!!” Ho risposto all’informazione, all’autrice dell’articolo. Il sindaco ha più volte ribadito durante l’incontro, che quello che ho scritto è molto grave; che avrei dovuto chiedere direttamente a lui i chiarimenti che volevo avere in quanto sono il coordinatore della protezione civile e non un comune cittadino. Ho ribadito che quel post incriminato lo ho pubblicato nel mio profilo privato e che era una mia esternazione di fronte al calendario vaccinale che contemplava tutti i comuni dell’ASL 4 eccetto il comune di Cinto. Sindaco e segretario comunale mi hanno risposto che si può parlare ma nel momento in cui si scrive su internet di privato non c’è nulla. Hanno poi ribadito più volte che ho scritto cose molto gravi, frasi che sono un procurato allarme che durante periodi di epidemia sono di particolare gravità. La segretaria ha più volte puntualizzato che per tale grave mio comportamento ci sarebbe l’obbligo della segnalazione anche perché avrei adoperato frasi offensive nei confronti di figure istituzionali, per cui c’è il reato di diffamazione e di lesione dell’immagine delle pubbliche amministrazioni. Rendendomi conto che avevo forse commesso un errore, frutto della rabbia provata nel non trovare citato il nome del mio comune nella tabella, ho chiesto cosa dovevo fare ed il sindaco mi ha detto che avevo la possibilità di seguire due vie, una più onorevole e una …

Dovevo immediatamente inviare una lettera di scusa per l’accaduto al Sindaco (autorità sanitaria locale), al direttore dell’AULSS 4 dott. Bramezza e al presidente della Regione Veneto. Poi procedere a rassegnare le mie dimissioni quale coordinatore della Protezione Civile in quanto vedeva una grave incompatibilità tra il mio comportamento ed il ruolo ricoperto di coordinatore della protezione civile. Ha ribadito che devo essere io a dimettermi perché lui non intende sollevare nessuno dall’incarico.

Il segretario comunale ha ribadito il concetto dicendomi di procedere alla velocità della luce nel fare le mie considerazioni per chiudere in maniera bonaria altrimenti l’amministrazione ha l’obbligo di segnalare quanto accaduto. II toni e le argomentazioni dell’incontro sono state di tipo inquisitorio: mi sono sentito processato e non ne capivo le ragioni.

- In data 25 febbraio, dopo una notte insonne, mi sono rivolto ad un legale per capire meglio la situazione dal punto di vista giuridico e per tutelare la mia persona. Lo stesso giorno il sindaco Falcomer ha convocato il vice coordinatore della protezione civile per intimargli di convocare un incontro del direttivo nel quale lui vice coordinatore avrebbe dovuto chiedere le mie dimissioni. Le pressioni del sindaco sul vice coordinatore nei giorni immediatamente successivi sono state tante e tali da portare quest’ultimo a rassegnare le sue dimissioni da vice coordinatore in data 2.3.2021. Nei giorni successivi il mio legale ha telefonato al sindaco per una soluzione bonaria del problema. Il Sindaco ha chiamato i membri del direttivo della protezione civile e ha screditato la mia persona ai loro occhi per raggiungere lo scopo che si era prefisso: le mie dimissioni da coordinatore del gruppo.

- In data 7 marzo, unitamente ad altri volontari del Gruppo di Protezione Civile locale, tra cui il vice coordinatore, abbiamo rassegnato le dimissioni da volontari del gruppo restituendo nelle mani del sindaco divise ecc. La decisione di dare le dimissionI è stata dettata dal malessere e frustrazione che dal 25 febbraio mi accompagnava. Quel post ha vanificato, agli occhi dell’amministrazione comunale e del sindaco, i sacrifici che ho fatto, insieme al gruppo, in tutti questi anni. Ho specificato al sindaco che tale mia scelta non doveva essere letta come un’ammissione di colpa. Nel chiedere informazioni sul motivo per cui il mio paese non era inserito in quel calendario vaccinale, non ho leso alcun diritto altrui. Ho riportato semplicemente quanto scritto in quel giornale, magari con l’ingenuità di chi non è nato nel mondo dei social e soprattutto senza la consapevolezza di poter provocare un danno così irreparabile.

- Sono volontario del Gruppo Protezione Civile di Cinto dal 21.5.1997, sono uno dei soci fondatori. Sono stato nominato Coordinatore del Gruppo ininterrottamente dal 1997 al 2011 e dal 2018 ad oggi. In tutti questi anni non ci sono stati attriti o problemi con le amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese, siamo sempre stati presenti nel bisogno, vicini ai cittadini, pronti ad intervenire insieme. A testimonianza di ciò posso riportare le telefonate di solidarietà e gratitudine per il lavoro svolto che mi sono state fatte, dopo le mie dimissioni apparse sulla stampa, da precedenti sindaci del comune di Cinto Caomaggiore.

Con questa mia nota voglio denunciare a lei il comportamento di denigrazione e sopraffazione esercitato nei miei confronti dal sindaco e dal segretario comunale dott.ssa Miori Maria Teresa.

“Il Segretario svolge, ai sensi del comma 2 dell'articolo 97 del decreto legislativo n. 267/2000, compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell'ente in ordine alla conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti.” A Cinto Caomaggiore il Segretario Comunale si presta invece a spalleggiare il sindaco in azioni di minaccia (oltretutto priva di fondamento legale) contro i cittadini per il raggiungimento di obiettivi personali, forse politici. Il sindaco ha usato la scusa del post da me pubblicato perché evidentemente non gradisce la mia persona quale coordinatore della protezione civile. La normativa sulla protezione civile assicura la massima partecipazione di tutti i cittadini al mondo del volontariato di protezione civile e richiede agli aspiranti volontari requisiti di moralità, affidabilità, buona volontà e disponibilità. Penso che nessuno di questi requisiti mi manchi e per difendere la mia integrità e la mia onorabilità intendo procedere a querelare quanti usano azioni diffamatorie nei miei confronti. Un sindaco presiede il gruppo di protezione civile ma non dovrebbe interferire con la vita democratica che caratterizza lo stesso.

 Ho voluto informarla di questi fatti affinchè lei possa portare chiarezza. Io rimango a sua disposizione per fornirle tutti i chiarimenti che ritiene.

 

Cinto Caomaggiore, lì 19.3.2021

 

                                                                                Andrea Corrà

 

 


 

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