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22/07/2014 - Comune e Territorio

"ACQUE AGITATE " A SAN DONA' TRA "MISTERIOSI" CONSIGLI COMUNALI

La Zaccariotto "nei guai", la Spessotto "interroga" e Cereser "silura"...

22 Luglio 2014


"MISTERI" A SAN DONA' DI PIAVE...

(C'è Delibera di un Consiglio Comunale segreto!)

 

Sindaco Cereser alle prese con

 "poltrone soffiate " e reclamate !

 

E la pentastellata on. Spessotto

chiede al Ministero della Giustizia

una inchiesta sulla ex Zaccariotto...

 

 

Acque agitate a San Donà di Piave, giovedì 24 luglio 2014 alle ore 20 ci sarà Consiglio Comunale (clicca qui), e forse sapremo se Oliviero Leo conta ancora qualcosa o no, vedremo se la sua Lista “Scegli Civica” riuscirà ad avere 2 Assessori e il Vicesindaco, visto che lui è stato “silurato”…

Vedremo se il renziano Sindaco Andrea Cereser farà il duro, o cederà per convenienza politica, oppure se dirà”qui comandi io”, e nominerà il “ripudiato” Luigi Trevisiol Vicesindaco, dando uno “schiaffo” ai contestatori dissidenti…

Su questo bel panorama, abbiamo sullo sfondo il “caso” Zaccariotto, accusata dalla Procura di Venezia di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico, e su questo l’on. Arianna Spessotto ha presentato una Interrogazione parlamentare (clicca qui), diretta al Ministeri della Giustizia, come anche illustrato nel suo Sito personale (clicca qui) , chiedendo una verifica all’Ispettorato della Funzione pubblica, su come sia stato gestito il personale del Comune di San Donà, che a partire dal 1998 ha speso in cause legali contro i suoi dipendenti, circa mezzo milione di euro !

Poi c'è da chiarure un  piccolo / grande MISTERO, ho trovato su questo “delicato contenzioso”, una Delibera  del 14.12.2009, dove l’intero Consiglio Comunale, tra cui la Zaccariotto, Cereser e Trevisiol,  ha votato all’unanimità un CONSIGLIO COMUNALE SEGRETO, da non fare sapere a nessuno (pubblicità negativa), per parlare dei TRE MILIONI E MEZZO DI EURO che il Comune aveva chiesto indietro ai propri Dipendenti comunali… (clicca qui)

Confesso che a leggere quella Delibera sono rimasto molto sconcertato, anche perché ho appreso in successivi Articoli di stampa locale che ricostruivano la storia “giudiziaria” dei 500 mila euro di spese legali, di un Consiglio Comunale avvenuto rigorosamente a PORTE CHIUSE, però non per volontà dell’allora sindaco Zaccariotto ma dei Consiglieri Comunale, PD in testa.. (clicca qui)

A questo punto mi chiedo da cittadino quale sia la differenza di un Consiglio Comunale segreto, e un Consiglio Comunale a porte chiuse, se esistono dei verbali consultabili e quanti ce ne sono stati, oltre sapere se erano legittimi, e poi si ha il coraggio di parlare di trasparenza…

 

G.B.

AGGIORNAMENTO DEL 23.07.2014

Il sindaco Andrea Cereser minacciato

Lettere anonime in Comune

(clicca qui)

 


«Con Scegli Civica ci vediamo in Consiglio»

 Il sindaco respinge al mittente la richiesta

di due Assessori da parte della Lista di Leo

SAN DONÀ

Cereser gela Scegli Civica: niente "faccia a faccia" e confronto politico solo fra cinque giorni, in Consiglio comunale, davanti a tutti.

Il sindaco sceglie la linea della trasparenza dopo le diatribe interne alla lista di Oliviero Leo, allontanato dalla Giunta.

In sintesi, Scegli Civica ha: espresso solidarietà a Leo, considerato il leader della lista; si è detta sorpresa della velocità con cui Andrea Cereser gli ha tolto le deleghe; ha chiesto all'assessore Trevisiol di rimettere il mandato come gesto di solidarietà, salvo poi espellerlo; ha chiesto un incontro al sindaco per avere quanto spetterebbe, ovvero due assessori (non riconoscendo più Trevisiol) e il vicesindaco.

«Mi hanno chiesto l'incontro, è vero, ma ci sarà modo di fare un confronto in Consiglio comunale il 24 - annuncia il primo cittadino -. Dicono che si sentono parte della maggioranza, ma poi leggo delle dichiarazioni dai toni palesemente equivoci».

Sulla richiesta dei due referati (si parla di Annamaria Babbo e Pietro Nuovo) Ceserer è lapidario: «È il segno di un modo di concepire la politica che è lontana da me: la priorità è l'azione amministrativa, poi vengono le rivendicazioni di ruoli e personalismi; chi non lo capisce è fuori dal tempo».

E Trevisiol ha dimostrato di avere queste caratteristiche? «Avevo chiesto che ogni assessore garantisse l'impegno verso la città, e per me Luigi questo lo ha dato. Spetta a me decidere: gli assessori sono questi e sulla nomina del vicesindaco attendo che le bocce si fermino».

Come dire, insomma, che se c'è qualcuno che è nelle condizioni di dettare le condizioni, questo è lui, mentre resta in ballo anche l’ipotesi di un ingresso in maggioranza di Luca Marusso, di Scelta Civica. (f.cib.)

(Fonte: Gazzettino di Venezia .20.07.2014)

 


"Scegli civica"

ora vuole due Assessori


 La Lista di Leo espelle Trevisiol

e rivendica pure il vicesindaco

 

SAN DONÀ 

Scegli Civica caccia Trevisiol e va a "batter cassa" dal sindaco. Dopo un confronto acceso, anche con il diretto interessato, alla fine la lista civica dell'ex vicesindaco Oliviero Leo, ha votato (presenti 15 su 23, 12 hanno votato per il suo allontanamento) l'espulsione dell'assessore Luigi Trevisiol. «Al fine di evitare che passasse l'idea che la lista avesse in giunta un assessore attaccato alla poltrona - cita una nota della civica - abbiamo invitato Trevisiol a un gesto nobile, rimettendo il suo mandato nelle mani della lista». Avendo lui rifiutato, è stata votata l'espulsione.
«Da oggi può tranquillamente chiamarsi "Sciogli civica" - ribatte Trevisiol - perché questa esperienza di civica non esiste più. Rimane una lista legata a Leo e ai suoi quattro amici».
Non avendo più rappresentanti in Giunta, "Scegli civica" ha intanto chiesto un incontro al sindaco Andrea Cereser per chiedere il ripristino delle condizioni elettorali, ovvero due assessori (ma significherebbe pretendere che Cereser rinunci a Trevisiol) e il vicesindaco. Si mormora di una possibile candidatura di Pietro Nuovo e dell'attuale capogruppo Annamaria Babbo. (f.cib.)

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia - 19.07.2014) 

 


Trevisiol "espulso",

Cereser gli rinnova la fiducia

Mentre Scegli Civica si riunisce per decidere

se cacciare l’Assessore

SAN DONÀ

«La fiducia del sindaco verso gli assessori non può in alcuna maniera essere oggetto di trattativa con parti della maggioranza consiliare». Così il sindaco Andrea Cereser, con un intervento che sembra una risposta indiretta agli alleati di Scegli Civica, che avevano chiesto a Luigi Trevisiol di rimettere il suo mandato come forma di solidarietà nei confronti di Oliviero Leo, allontanato dalla Giunta. Sindaco che conferma la fiducia, avendo mantenuto i requisiti di «collegialità, disinteresse personale e impegno», «privilegiando il noi e non l'individualismo». Linea, dice, «non seguita dall'ex vicesindaco. Pur ribadendo la mia stima umana e professionale, era difficile prescindere dalla collegialità su temi cruciali, richiesta non solo alla figura del vicesindaco, ma anche alla lista di cui si è proposto come espressione». Curioso il fatto che, fino a quando non sarà nominato il vicesindaco, chi dovrà fare le veci del sindaco in sua assenza è l'assessore anziano, in questo caso proprio Trevisiol. Ieri sera l'incontro della civica per decidere sulla sua espulsione. (f.cib.)

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia - 18.07.2014)

 


Comune di San Donà di Piave:

 Procura di Venezia e Ispettorato

facciano chiarezza

sulle assunzioni illegittime

 

Alla luce delle ultime notizie di cronaca, che vedono la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco Zaccariotto, per concorso in abuso di ufficio e falso ideologico, ritengo che sia oltremodo urgente procedere con tutte le indagini del caso, per far luce sul sistema di gestione del personale del Comune di San Donà e accertare le responsabilità personali legate ad eventuali irregolarità nelle assunzioni negli ultimi anni.

Proprio ieri, a fronte di numerose denunce e segnalazioni pervenutemi da parte di alcuni dipendenti comunali, ho depositato alla Camera un’interrogazione diretta al Ministro della giustizia per chiedere che venga disposta, oltre ad un’ispezione presso la Procura di Venezia, anche un’immediata verifica da parte dell’Ispettorato della funzione pubblica, in considerazioni delle gravi circostanze di cui sono stata informata in materia di mancata trasparenza nella gestione del personale da parte dello stesso Comune, durante il mandato della Zaccariotto.

Da quello che mi é stato riferito, la vicenda Maritan non sembrerebbe un caso isolato di assunzione conseguita in maniera irregolare, in assenza di pubblicazione di graduatorie o dei necessari bandi di selezione, ed è pertanto mia intenzione approfondire ulteriormente la questione della gestione del personale attuata dall’ex giunta Zaccariotto.

 

                                                                             Aranna Spessotto

 

(Fonte: Sito ariannaspessotto.it)

 


 Lavoro a Maritan, chiesto il rinvio a giudizio

per Francesca Zaccariotto

ABUSO D’UFFICIO

Nei guai anche una Dirigente

VENEZIA - La Procura di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio di Francesca Zaccariotto, nella sua qualità di ex sindaco di San Donà di Piave, della responsabile del personale dello stesso Comune, Eugenia Candosin, nonché del pregiudicato Luciano Maritan. Per tutti l’accusa è di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico.
La vicenda è quella legata all’assunzione di Maritan, detto "Cianetto", nipote del noto Silvano, boss della Mala del Brenta, come custode delle aree verdi del Comune, nell’estate del
2012. In
tutto 500 ore di lavoro per cui Maritan ricevette 5mila euro di compenso, messo a bilancio dal Comune come progetto di reinserimento sociale.
Secondo i pubblici ministeri Carlotta Franceschetti e Walter Ignazzitto, quell’assunzione avvenne in violazione della normativa. In particolare, l’allora sindaco avrebbe indotto la responsabile del personale ad assumere Maritan, anche se in graduatoria c’erano 32 candidati che lo precedevano. Graduatoria che poi non fu resa pubblica. Questa la ricostruzione dell’accusa che, a questo punto, passerà al vaglio del giudice per l’udienza preliminare.
Franceschetti e Ignazitto sono arrivati a questa vicenda indagando su un complesso traffico di cocaina nel litorale che nell’ottobre scorso aveva portato all’arresto di 12 persone, tra cui Luciano Maritan. Fu in quell’occasione che venne alla luce quella delibera che "premiava" un pregiudicato ancora in affari.

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia - 17.07.2014))

 


 

La Procura chiede il processo

per Francesca Zaccariotto

 

Secondo i magistrati l’ex sindaco avrebbe favorito

l’assunzione di Luciano Maritan  a guardiaparchi

Nei guai anche la dirigente comunale,

 Eugenia Candosin.

«Saltata la graduatoria con 32 candidati»

 

di Giorgio Cecchetti

SAN DONÀ Ora la parola passa al giudice. Dopo aver depositato gli atti e aver chiuso le indagini, i pubblici ministeri Carlotta Franceschetti e Walter Ignazitto hanno chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco di San Donà e presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, per la responsabile del personale del Comune Eugenia Candosin e per il pregiudicato Luciano Maritan: i reati di cui dovranno rispondere sono concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico.

Il giudice ora fisserà l’udienza al termine della quale valuterà se prove e indizi siano sufficienti a mandare sotto processo i tre imputati. «Francesca Zaccariotto, in qualità di sindaco, previo accordo con LucianoMaritan istigava Eugenia Candosin, responsabile del personale del Comune di San Donà, ad avviare al lavoro Maritan, preferendolo ai 32 candidati che lo precedevano nella graduatoria e omettendo poi di renderla pubblica».

Questo il capo d'imputazione di abuso d'ufficio per il quale i due pm veneziani hanno chiesto il giudizio dei tre.

Tra l'altro, i due rappresentante della Procura avevano anche chiesto al magistrato un provvedimento di sospensione dal servizio per la funzionaria comunale, ma il giudice delle indagini preliminari Alberto Scaramuzza, dopo averla interrogata prima di prendere la decisione (come prevedono le norme), ha respinto la richiesta, spiegando che mancava almeno una delle tre condizioni per firmare il provvedimento, quella del pericolo di reiterazione del reato.

Oltre all'accusa di abuso d'ufficio, i tre indagati in concorso devono rispondere anche di falsità ideologica perché «Eugenia Candosin attestava il falso avviando al lavoro Luciano Maritan su istigazione del sindaco Francesca Zaccariotto».

Dunque, la Procura ha nelle mani alcune intercettazioni telefoniche di colloqui tra funzionari del Comune di San Donà, uno dei quali racconta all'interlocutore che all'epoca dei fatti il sindaco leghista sarebbe intervenuta pesantemente su colei che doveva prendere la decisione finale, cioè, Eugenia Candosin, in modo che quel lavoro di custode comunale dei parchi pubblici andasse proprio a Maritan. Il pregiudicato, nipote del boss Silvano, per quell'impiego ha intascato poco più di cinquemila euro. I difensori dei tre indagati, gli avvocati Renzo Fogliata, Piero Barolo e Annamaria Marin, hanno avuto le copie degli atti dell'inchiesta della Procura.

Il primo a parlare della vicenda agli inquirenti era stato Luca Fregonese, il collaboratore che ha incastrato Luciano Maritan e gli altri della banda sandonatese della cocaina.

  

(Fonte: la Nuova Venezia - 16.07.2014)

 



 
SAN_DONA_ATTUALE_COMPOSIZIONE_CONSIGLIO_COMUNALE_.pdf

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DAL_SUO_SITO_ARIANNA_SPESSOTTO_M5S_SU_COMUNE_SAN_DONA_.pdf

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INTERROGAZIONE_DEPOSITATA_ALLA_CAMERA_DA_ON_SPESSOTTO_.pdf

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DELIBERA_2009_TUTTI_VOTANO_PER_CONSIGLIO_COMUNALE_SEGRETO_.pdf

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SAN_DONA_DUE_ARTICOLI_2012_2013_SU_SPESE_E_CAUSE_LEGALI_.pdf

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SAN_DONA_CONVOCAZIONE_CONSIGLIO_COMUNALE_IL_24_07_2014_.pdf

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SINDACO_CERESER_MINACCIATO_LETTERE_ANONIME_IN_COMUNE_.pdf

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